ESCLUSIVA PSB – Cosenza, Asencio: “A Pisa ho fatto tanto ma non sono stato ripagato. Juve Stabia? Giocare in casa ci dà più tranquillità”
Intervista a cura di Aurora Levati ASENCIO COSENZA – Se volessimo definire la forza d’animo che ha saputo dimostrare Raùl Asencio nel corso dell’ultima fase della sua carriera, potremmo usare un celebre pensiero del cantautore Jim Morrison, ovvero: “Non è forte chi non cade, ma chi, cadendo, ha la forza di rialzarsi“. Dopo la brutta […]
Intervista a cura di Aurora Levati
ASENCIO COSENZA – Se volessimo definire la forza d’animo che ha saputo dimostrare Raùl Asencio nel corso dell’ultima fase della sua carriera, potremmo usare un celebre pensiero del cantautore Jim Morrison, ovvero: “Non è forte chi non cade, ma chi, cadendo, ha la forza di rialzarsi“. Dopo la brutta esperienza di Pisa, il classe ’98 ha deciso di rilanciarsi sposando il progetto Cosenza. Proprio in Calabria è diventato uno dei pilastri della rosa guidata da Mister Occhiuzzi. L’attaccante spagnolo si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni.
Se dovessi descrivere Raul Asencio, come lo descriveresti?
“Un ragazzo che ha tanta voglia di dimostrare e che ha soprattutto tanta fame. Che giocatore è? Sfrutta il gioco aereo perchè è una sua qualità. Poi, è uno che si sacrifica molto. Insomma, è un ragazzo che gioca con il cuore e che dà sempre tutto.”
E’ stata una stagione un po’ particolare per te. Sei stato a Pisa e, ai microfoni di Dazn, hai definito l’avventura in Toscana come la più brutta della tua carriera. Poi, hai avuto la possibilità di rimetterti in gioco a Cosenza, dove hai potuto dimostrare per l’ennesima volta il tuo potenziale. Raccontami un po’ questa stagione…
“Anche se avevo tante altre richieste, ho scelto di andare a Pisa. Ho fatto tanti sacrifici, anche economici, e ho accettato le condizioni del Direttore. Ho fatto tanto ma, alla fine, non sono stato ripagato perchè, nonostante ce la mettessi tutta, non ho avuto l’opportunità di scendere in campo. Lo ha riconosciuto anche Mister D’Angelo prima della partita. Non è tutto vero quello che si diceva, mi sono impegnato al massimo per riuscire a giocare. A Gennaio abbiamo deciso di andare via e di cercare un’altra squadra. Mi avevano cercato tante squadre, anche importanti. Tra queste c’era il Cosenza. Il Mister mi ha chiamato e questo mi ha fatto dire di “si”. Appena sono arrivato, ho iniziato a giocare e a segnare. Sono rinato, dimostrando quello che potevo fare e quello che sono. Nonostante non le sia riuscito a giocare tutte per qualche infortunio, sono riuscito a fare sette gol. E, sono molto contento.”
Nelle tue passate esperienze non sei mai riuscito ad aver un gran rapporto con la tifoseria. Invece, a Cosenza, non è stato così. Ti hanno accolto a braccia aperte. Qual è stata la differenza?
“Anche ad Avellino ho avuto un bel rapporto con la tifoseria. Infatti, colgo l’occasione per ringraziarli perchè mi arrivano tuttora molti loro messaggi. Qui, a Cosenza, ho trovato una tifoseria incredibile. Mi hanno accolto bene dal primo momento in cui sono arrivato anche se provenivo da un periodo difficile. Quando ho iniziato a giocare e a segnare, mi hanno sostenuto ancora di più. Voglio ringraziarli molto per questo perchè, se ho fatto bene, è anche grazie a loro. Gli insulti e le offese ricevute? Non è facile mantenere la calma quando vieni insultato e offeso. Ma, bisogna imparare a non rispondere mai. Ricevo commenti offensivi anche sotto le foto. E, spesso, i tifosi che mi vogliono bene mi hanno difeso. Non voglio parlare perchè preferisco che parli il campo per me…”
In questa ripresa ne avete vinte sei, pareggiate una e perse una. Questa sosta forzata vi ha dato linfa vitale. Qual è il segreto di questa rinascita?
“Questa sosta forzata ci ha dato il tempo per riflettere. Durante il campionato non hai mai tempo di farlo perchè, appena finisce una partita, devi già prepararne un’altra. Poi, è arrivato Roberto Occhiuzzi. Non voglio sminuire il lavoro di Braglia o di Pillon ma, se siamo rinati, è merito anche di Mister Occhiuzzi. Come ti dicevo, questo tempo ci ha permesso di capire dove stessimo sbagliando e cosa dovessimo dare per riuscire a uscire da questo momento no. Appena abbiamo ripreso, abbiamo dimostrato cosa potessimo fare. Il nostro punto di forza? Nonostante le difficoltà, siamo stati sempre uniti. Come si è dimostrato, tutti stiamo lottando per riuscire a raggiungere l’obbiettivo. Lo si può vedere anche dal fatto che stiamo segnando quasi tutti. In un momento così difficile, serviva stare uniti. E lo abbiamo fatto.”
Se il Cosenza sogna, sogna anche grazie alle tue sette reti, come le reti realizzate ad Avellino. La differenza è che queste sono state realizzate in appena sei mesi…
“Oltre al fatto che queste sette reti sono state realizzate in sei mesi, c’è un’altra differenza: il lavoro che dovevo svolgere in campo. Ad Avellino giocavo più o meno nello stesso ruolo, ma il mio compito era quello di sacrificarmi e far segnare l altro attaccante. Qui, a Cosenza, sono io l’uomo in area e, giocando così, mi trovo molto bene. Lo si è visto. Non solo sono più pericoloso, ma posso anche segnare più gol.”
Oltre a essere stato concreto sotto porta, sei stato determinante in più di un’occasione proprio allo scadere
“Come si è visto, non bisogna perdere la testa. Il gol può arrivare in qualsiasi momento, anche nei minuti finali. E, sono stati proprio questi che ci hanno dato ancora vita, penso al pareggio con il Trapani e alla vittoria con il Pisa. Sono veramente felice che le ultime palle siano capitate lì e che sia stato io a spingerle dentro. Come ho detto, bisogna stare calmi e concentrati fino a quando l’arbitro non fischia la fine. Perchè? Come abbiamo segnato noi, lo possono fare anche gli altri.”
Quanto è stato importante trovare il feeling giusto con i compagni di reparto? E quanto è stato importante avere un giocatore come Riviere in squadra?
“E’ stato molto importante. Sono stato fortunato ad avere compagni di squadra molto bravi. Come ho detto altre volte,chiunque giochi in attacco, fa bene. Questo è un segnale. Non sono uno/due che trascinano la squadra, ma lo stiamo facendo tutti. Poi, essendo giovane, devo cercare di imparare il più possibile da un giocatore importante come Riviere, ma anche da Carretta e Baez.”
Domani sera vi toccherà giocare una partita importantissima contro la Juve Stabia. Che gara ti aspetti? Quanto sarà importante secondo te giocare questa partita al San Vito Gigi Marulla?
“Sarà una partita molto difficile perchè vogliamo entrambe i tre punti. Chi vince, può ancora lottare per rimanere in Serie B. Sarà quasi come giocare una finale. Penso che sarà una partita in cui si lotterà molto e ad alta intensità. Quanto influirà giocare al San Vito Gigi Marulla? Tanto, tantissimo. Dobbiamo fare quello che stiamo provando in allenamento perchè solo così possiamo portare a casa i tre punti. Giocare in casa ci darà un po’ di tranquillità in più.”
FONTE FOTO: Ufficio Stampa Cosenza
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