ESCLUSIVA PSB – Cosenza, Šitum: “Con Bisoli siamo più compatti, crediamo nella salvezza”
ESCLUSIVA PSB COSENZA SITUM – Duttile tatticamente e tecnicamente, generoso, recettivo agli stimoli e ai bisogni della squadra: Mario Šitum per il Cosenza è tutto questo. Nonostante la stagione turbolenta, il croato, con 25 presenze stagionali, rappresenta un punto fermo per i Lupi. La nostra redazione lo ha raggiunto in esclusiva per analizzare il cammino […]
ESCLUSIVA PSB COSENZA SITUM – Duttile tatticamente e tecnicamente, generoso, recettivo agli stimoli e ai bisogni della squadra: Mario Šitum per il Cosenza è tutto questo. Nonostante la stagione turbolenta, il croato, con 25 presenze stagionali, rappresenta un punto fermo per i Lupi. La nostra redazione lo ha raggiunto in esclusiva per analizzare il cammino della squadra calabrese.
Il Cosenza sta vivendo una stagione travagliata, su tutto pesano i tre cambi di allenatore. Cosa pensi che non abbia funzionato sotto la gestione Zaffaroni prima e Occhiuzzi poi? La squadra come ha percepito e metabolizzato questi stravolgimenti?
“Quando si cambia un allenatore la colpa è in primis dei giocatori. Sempre. Ognuno di noi deve prendersi la responsabilità, come abbiamo fatto. Io per primo. Se la squadra non funziona, la società non può cambiare trenta giocatori. Allora opta per il cambio allenatore. La squadra è compatta in questo pensiero. Siamo professionisti e dobbiamo essere pronti e ricettivi ai cambi di direzione. L’impressione che avevo e che continuo ad avere di Zaffaroni è ottima, grande allenatore e persona per bene. Ha lavorato tantissimo sulla nostra condizione atletica e sulla gestione delle situazioni tattiche. Era un lavoratore incredibile, attento a tutti gli aspetti della squadra. Giocavamo un calcio semplice e diretto, dove ognuno sapevo quello che doveva fare. Sicuramente il mister ha pagato i risultati. Abbiamo perso partite clamorose, dove la fortuna non ha mai girato dalla nostra parte. Non è una giustificazione, ma la mia impressione è questa. Dunque penso che abbiano pesato i risultati. La squadra stava bene con lui. Occhiuzzi è un ragazzo preparatissimo che vive di calcio. Lavora su concetti moderni, sono il suo pane quotidiano. Dietro il suo esonero ci sono tante dinamiche differenti. Tra cui il mercato. Penso che il mister sia arrivato in un momento poco positivo, dove si è trovato con le spalle al muro. Ha avuto poco tempo per lavorare.”
Con i diversi cambi di allenatore è cambiato anche il tuo modo di stare in campo e le richieste a te rivolte. Esterno alto o basso, a destra o a sinistra, interno di centrocampo. Mario Situm è una costante per questo Cosenza.
“La squadra, a mio avviso, viene sempre al primo posto. Se l’allenatore dovesse chiedermi di fare il portiere, mi farei trovare pronto anche in quello. Ciò che voglio è fare il meglio per il gruppo e per Cosenza. Se mi chiedi dove mi trovo meglio, ti rispondo ala sinistra. Posso giocare anche dietro o sulla fascia opposta. Giocando però sulla corsia di sinistra entro meglio in mezzo al campo grazie al piede naturale. Durante la mia carriera ho giocato in tutti i ruoli. Cerco sempre di entrare nella testa dell’allenatore e capire qual è la sua idea tattica. Poi provo a dare il meglio di me. Se l’allenatore vede un buco da qualche parte, stai tranquillo che io sarò disposto ad andare a coprirlo. Per un minuto solo o per tutta la gara. Sono qui per fare il bene del Cosenza. La mia stagione, fin qui, è da 6,5. Posso dare di più. Adesso dobbiamo alzare l’asticella tutti quanti.”
Sotto la nuova gestione avete disputato sette partite, vincendone una, pareggiandone due e perdendone quattro. I risultati confermano che il trend è uguale a quello delle settimana precedenti all’avvento di Bisoli in panchina. Atteggiamento e carattere della squadra sembrano differenti. Ma ciò che conta, in particolar modo a questo punto della stagione, sono i risultati. Dall’interno noti differenze rispetto al passato?
“Ogni allenatore porta una sua filosofia a livello umano e un suo credo calcistico. Bisoli è una persona molto attenta agli atteggiamenti, se vede un comportamento che non gli piace o un calo fisico o di attenzione durante il lavoro, ti sta addosso in un modo incredibile. Cerca di mettere tutti nelle condizioni di fare bene, prestando attenzione anche alle dinamiche extra campo. Poi è un altro maniaco dei dettagli, cura tutto perché vive per questo lavoro. I suoi allenamenti durano molto. La percezione che ho è che adesso la squadra è più corta e aggressiva. Siamo più compatti. Sotto l’aspetto tattico sta cambiando tante cose. Poi è un allenatore molto duttile, spesso cambiamo modulo proprio in base alla tipologia di partita. Sta provando ogni cosa pur di salvare questa squadra, 4-4-2, 4-3-1-2, 3-5-2, 3-4-1-2, adesso interpretiamo bene diversi moduli. Ad ognuno di noi sta dando l’opportunità di mettersi in mostra.”
Il dispendio di energie nelle ultime settimane è stato elevato. Che valore ha assunto questa pausa? Ne avete approfittato per lavorare su qualche nuova variante tattica oppure vi siete concentrati sui meccanismi che il mister ha già cercato di inculcare? Nello spogliatoio che aria si respira?
“Sì, gli ultimi due mesi sono stati molto intensi. La pausa è stata preziosa per ricaricare le energie e rimettere forza nelle gambe e nella testa. Abbiamo intensificato gli allenamenti, svolgendo diverse doppie sedute quotidiane. Adesso la condizione mia e di tutta la squadra è ottimale, al top. Personalmente non sono mai stato così bene. Sotto l’aspetto del gioco abbiamo provato alcune cose nuove, ma ci siamo concentrati prevalentemente sul miglioramento delle dinamiche a noi note. Ci attende un periodo importantissimo. C’è tanta attenzione, un po’ di nervosismo. Questo sì. Ma è normale quando la posta in palio è così alta. La squadra ha un unico obiettivo e sarà pronta a tutto pur di raggiungere la salvezza. Sono fiducioso, non vedo l’ora di riprendere.”
Vi attende il Parma, altra squadra con difficoltà di classifica, ma in ripresa sotto l’aspetto delle prestazioni. Individualità importanti, grande equilibrio e un allenatore che sa come si vincono partite del genere. Come affronterete questo match?
“Il Parma di quest’anno, per alcuni aspetti, somiglia un po’ a noi. Nonostante abbiano una grande squadra, hanno riscontrato tante difficoltà in questo campionato. Ogni giocatore preso singolarmente è fortissimo, parla a livello generale. Poi però bisogna inserirlo ed adattarlo in un contesto più ampio. Il calcio è un gioco di squadra. Dunque chi sarà più squadra avrà maggiori chance di portarla a casa. Noi ci prepariamo come sempre, come ogni partita. Fuori casa abbiamo disputato una grande partita contro di loro, portando a casa un solo punto, anche se meritavamo di vincere. Saremo un blocco unico, compatti e concentrati. C’è bisogno di iniziare la fase difensiva con gli attaccanti, in modo tale da evitare di subire gol banali, come accaduto in passato. Poi in fase offensiva abbiamo tanta qualità, dunque dobbiamo fare meglio. L’imperativo sarà non prendere gol, perché poi metterne a segno un o due è alla nostra portata.”
Guardando anche al calendario, quante possibilità ha questo Cosenza di salvarsi?
“Il calendario è davvero ostile. Ma in Serie B non esistono partite semplici. Gioco in questa categoria da quattro anni e se c’è una cosa che ho imparato è che tutti possono vincere contro tutti. Probabilmente è proprio il bello della cadetteria. Non ci sono favoriti. Sulla carta ci attende un calendario duro, con tante squadre che ambiscono a salire in Serie A. Ma la nostra più grande consapevolezza è che possiamo farcela contro chiunque, senza fare calcoli. Le altre squadre devono sapere che incontreranno un Cosenza pronto nella testa e nelle gambe. Penseremo partita dopo partita, consci del fatto che per noi ogni punto sarà sinonimo di sopravvivenza. Otto partite. Ognuna di essa sarà una finale. In ognuna di essa saremo pronti a fare fuoco e fiamme, a dare battaglia. La salvezza è alla nostra portata, abbiamo tutte le chance per raggiungerla. Sono fiducioso. Io ci credo.”