23 Settembre 2017

ESCLUSIVA PSB – De Falco: “A Benevento anni indimenticabili. Ancona è nel mio cuore. Matera per rilanciarmi!”

Centrocampista centrale dai piedi buoni e gran visione di gioco, più di 302 presenze divise tra B e C, con 20 reti all’attivo; ha esordito anche in Serie A con la maglia della squadra della sua città, l’Ancona, nella stagione 2003/04, all’età di 17 anni. Nelle ultime stagioni ha vestito la maglia giallorossa del Benevento, […]

Centrocampista centrale dai piedi buoni e gran visione di gioco, più di 302 presenze divise tra B e C, con 20 reti all’attivo; ha esordito anche in Serie A con la maglia della squadra della sua città, l’Ancona, nella stagione 2003/04, all’età di 17 anni. Nelle ultime stagioni ha vestito la maglia giallorossa del Benevento, con la quale, nell’annata 2015/16, è stato protagonista della storica promozione in serie cadetta degli stregoni sotto la guida di Gaetano Auteri. Nonostante il successivo raggiungimento della Serie A del club sannita, la scorsa stagione per lui è stata, dal punto di vista personale, sfortunata a causa di un infortunio che gli ha permesso di scendere in campo solo tredici volte; per rilanciarsi ha deciso di ricongiungersi con il mago di Floridia che lo ha voluto in quel di Matera, in Serie C, per farne il faro del suo centrocampo. Ha giocato anche nelle nazionali under 18 e 19. Stiamo parlando del classe ’86 Andrea De Falco, che oggi si racconta in esclusiva a PianetaSerieB.

Ciao Andrea, partiamo dal recente passato. Sicuramente quella che hai lasciato è una delle città a cui ti sei legato calcisticamente ed emotivamente di più: a Benevento avete scritto la storia, due promozioni storiche, soprattutto la prima. La B nella città delle streghe sembrava un sogno irrealizzabile, una maledizione, dopo le delusioni degli anni precedenti, e voi l’avete spezzata; poi è arrivata la massima serie, in maniera praticamente inaspettata. Tu eri uno dei pochi rimasti dopo la debacle play off contro il Como del campionato 2014/15, che emozioni hai provato e che sapore ti hanno lasciato in bocca queste due imprese?

Sicuramente aver scritto la storia del Benevento Calcio mi inorgoglisce e mi rende fiero. E’ stato qualcosa di indimenticabile aver rotto questa maledizione della B, poi abbiamo fatto il miracolo della A, sicuramente un biennio importante.

Oltre a quella giallorossa, hai vestito altre maglie importanti come quella ovviamente della squadra della tua città natale, Ancona, quella del Sassuolo, del Bari, del Pescara e Juve Stabia. Di quali di queste piazze conservi un buon ricordo, non solo calcistico?

Io cerco di portarmi dietro da ogni esperienza le cose positive e lasciare quelle negative. Ovviamente giocare con la maglia della squadra della tua città (Ancona), per cui tifi, ha un sapore differente, imparagonabile. La porto nel mio cuore, il fallimento è stato un brutto colpo.

Escludendo la gioia della promozione, l’ultima stagione per te non è stata positiva, dei problemi fisici ti hanno impedito di scendere in campo con continuità. In estate hai deciso di cambiare aria, avevi richieste dalla B, ti volevano Carpi, Entella e Salernitana, ma cosa ti ha spinto a sposare il progetto Matera, scendendo ulteriormente di categoria?

Dopo una stagione sfortunata, avevo bisogno di giocare con continuità per ritrovare fiducia, coraggio e voglia. Ci sono state varie chiacchierate con squadre di B, ma le limitazioni della lista over mi hanno complicato le cose. Sono andato via in prestito per rilanciarmi e Matera mi sembrava la soluzione migliore. Una bella piazza, con un allenatore che conosco, dove puntiamo ai play off. 

Hai giocato tanto sia in C che in B. Negli ultimi anni la differenza tra queste due categorie sembra essersi molto assottigliata, da giocatore ti trovi d’accordo?

Si sicuramente C e B si sono quasi livellate. Molte squadre di vertice della terza serie sarebbero adatte alla cadetteria. Tra B ed A invece la forbice è ancora abbastanza ampia e lo stiamo vedendo con il Benevento.