ESCLUSIVA PSB – Donnarumma: “Serie B? Ci spero, ma prima la salvezza con il Mantova”
Cresciuto nelle giovanili del Napoli (dove ha vinto anche uno scudetto con la Berretti), era tra i prospetti più interessanti delle giovanili partenopee. Poi le classiche esperienze fuori, per fare quella gavetta che alle volte serve ed altre rischia di compromettere la carriera perché si va fuori dai radar. Daniele Donnarumma però oggi è un […]
Cresciuto nelle giovanili del Napoli (dove ha vinto anche uno scudetto con la Berretti), era tra i prospetti più interessanti delle giovanili partenopee. Poi le classiche esperienze fuori, per fare quella gavetta che alle volte serve ed altre rischia di compromettere la carriera perché si va fuori dai radar. Daniele Donnarumma però oggi è un giocatore maturo (nonostante la giovane età), consapevole delle proprie qualità e con tanto ancora da dare. Attualmente al Mantova, abbiamo intervistato in esclusiva in classe ’92.
Sei tornato tra i professionisti dopo la parentesi nel Lecco, e nel Mantova sei da subito diventato un punto fermo. Ti aspettavi quest’impatto?
“Sapevo quello che potevo dare, ma sicuramente essere così presente sin da subito in un certo senso è stata una sorpresa anche per me. Ovviamente sono stato agevolato dai miei compagni di squadra e dall’allenatore, che mi hanno messo nelle condizione di potermi esprimere al meglio”.
Parliamo del Donnarumma calciatore: a 24 anni hai già maturato più di 100 presenze “tra i grandi”, un dato non irrilevante se consideriamo le difficoltà avute dai giovani calciatori italiani nel recente passato . Avresti voluto qualcosa di diverso nel tuo percorso di crescita?
“Ti dico la verità, per come ero partito mi aspettavo che qualcosa andasse diversamente. Ho fatto delle scelte sbagliate ma mi prendo le mie responsabilità. Nonostante ciò non rimpiango nulla, sono cresciuto sia come uomo che come calciatore”.
Una tua grande qualità è la duttilità che metti al servizio dei tuoi allenatori. Puoi giocare terzino sinistro, esterno su entrambe le fasce, terzo di difesa. Allenamento oppure dote innata?
“Credo sia un mix delle due cose. Ad esempio il terzo di difesa mi sono trovato a farlo l’ultimo anno di Primavera con il Napoli, ho avuto buoni risultati e quindi adesso so di poter dire la mia anche in quella posizione anche grazie ai costanti allenamenti che siamo chiamati a fare. In sintesi credo di avere una certa predisposizione, ma l’allenamento resta fondamentale”.
Hai giocato in Serie B con la Nocerina. Come giudichi l’evoluzione del campionato cadetto negli ultimi anni?
“Negli ultimi anni c’è stata una ricrescita del movimento calcistico italiano, e ciò lo notiamo anche dalle Nazionali come l’Under 21 dove adesso ci sono tanti ragazzi che giocano da titolari in club di Serie A e B. Questo dimostra come il livello anche del campionato cadetto si sia alzato”.
Che ricordi hai di Carpi e del Carpi?
“Parliamo di quella che è stata la mia prima esperienza lontano da casa, quindi ho avuto diverse difficoltà. Non sapevo come comportarmi, ho fatto degli errori dei quali mi prendo le colpe. Credo però che non tutto sia da buttare: sono cresciuto e ne sono uscito fortificato”.
Chiusura delle più classiche: che obiettivi hai per il futuro?
“Il primo pensiero è la salvezza con il Mantova. Devo continuare a fare bene e dare il massimo, poi chi può dirlo, magari arriverà qualche chiamata dalla Serie B”.