ESCLUSIVA PSB – Fedele (CdS): “Pisa perfetta per Gattuso, SPAL società modello”
Furio Fedele, giornalista storico del Corriere dello Sport, è un appassionato di Serie B che segue assiduamente e con grande entusiasmo. Contattato in esclusiva dalla redazione di pianetaserieb.it, Fedele ha parlato della SPAL, di Gattuso e di Brocchi, esonerato dal Brescia. Ecco l’intervista completa: La SPAL è in vetta alla classifica di Serie B: la […]
Furio Fedele, giornalista storico del Corriere dello Sport, è un appassionato di Serie B che segue assiduamente e con grande entusiasmo. Contattato in esclusiva dalla redazione di pianetaserieb.it, Fedele ha parlato della SPAL, di Gattuso e di Brocchi, esonerato dal Brescia. Ecco l’intervista completa:
La SPAL è in vetta alla classifica di Serie B: la squadra di Ferrara, alla luce della progettualità, può essere considerato uno spot per il calcio italiano?
“Sì tranquillamente può essere considerato così anche perché la SPAL ha grosse tradizioni alle spalle in Serie A ed è una di quelle società storiche che ha contribuito a realizzare il campionato italiano. I problemi, però, sono due: giusto i giovani, giustissimi gli italiani ma al momento il divario tra Serie A e Serie B è ancora troppo grosso sotto tutti i punti di vista. Anche alla luce di questo io sono per la riduzione drastica dei campionati: Serie A a 16, Serie B a 18 e per la Lega Pro due gironi da 20 squadre perché molte società fanno fatica a gestirsi. Ritornando alla Serie B credo ci sia bisogno di una soluzione importante: ad esempio, tanto in Serie A che in cadetteria, c’è il problema degli stadi che andrebbero rifatti da capo perché ristrutturazioni, deroghe etc. non portano a nulla come abbiamo visto col Crotone che in questa stagione ha trovato notevoli difficoltà nel poter giocare nel proprio stadio. Spero per la SPAL il meglio ma c’è da dire che proprio alla luce dei problemi succitati e dell’enorme differenza tra Serie A e Serie B che anche negli ultimi anni società di medio-alto livello come Carpi e Frosinone hanno pagato questo scotto troppo pesante del passaggio di categoria che è di molto maggiore rispetto al passaggio dalla Lega Pro alla Serie B”
Hai “vissuto” Gattuso per 13 anni durante la sua avventura al Milan. Ti aspettavi l’intraprendere della via dell’allenatore o ti ha sorpreso?
“Anche quando giocava Rino ha sempre mostrato delle doti da allenatore soprattutto come motivatore ed anima della squadra: irruento, istintivo ma anche molto generoso nel prendere in mano la situazioni in momenti delicati. Avevo avuto delle perplessità all’inizio della sua carriera quando sempre per generosità e voglia di far bene ha fatto delle esperienze come quelle al Palermo e quella in Grecia con l’Ofi Creta che probabilmente gli sono servite tantissimo a livello di esperienza ma sicuramente lo hanno un po’ mortificato anche per le sue caratteristiche caratteriali. A Pisa ha trovato il suo habitat naturale in una grande città con grandi tradizioni non solo calcistiche, con un tifo incredibile dimostrando proprio nella città toscana in una situazione assurda di esaltarsi in situazioni difficili così come a Creta. Per fortuna a Pisa con l’arrivo di Giuseppe Corrado il tutto è tornato a quadrare, per prima cosa i conti. Credo che ora debba solo perfezionare le sue conoscenze tattiche e tecniche ma ha tutto per diventare un ottimo allenatore e, facendo un paragone non azzardato, Rino potrebbe diventare un allenatore dal grande temperamento come Simeone che potrebbe esaltarsi con calciatori che lo seguono e che vedono in lui un leader”.
Furio un commento su due allenatori che son passati dall’orbita Milan: Brocchi, esonerato dal Brescia e Pippo Inzaghi che al Venezia sta disputando un grandissimo campionato.
“Gattuso, Brocchi ed Inzaghi son stati 3 grandissimi calciatori che hanno avuto la fortuna ed il merito di giocare in grandissime squadre e per questo è difficile adattarsi a campionati come la Lega Pro e come la Serie B: questo dipende perché ci si trova in situazioni contrattuali ed economiche differenze. Inzaghi non poteva dire di no al Milan ed ha avuto l’umiltà di ripartire non da zero ma da sottozero e sta facendo molto bene al Venezia. Anche Brocchi ha avuto questa opportunità ed è stato accarezzato dal destino che poi gli ha girato clamorosamente le spalle anche se Berlusconi lo voleva sulla panchina del Milan ed è ripartito dalla Serie B ma non è stato molto fortunato perché si è ritrovato in una società nuova in fase di costruzione”.