ESCLUSIVA PSB – La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Antonio Filippini, ex calciatore dall’infinita esperienza tra Serie A e B ed oggi allenatore. Ai nostri microfoni l’ex Livorno ha tracciato un bilancio del difficile inizio di campionato della squadra di Breda, andando ad analizzare anche il prossimo impegno della stessa contro il Pordenone, in programma domani allo “Stadio Armando Picchi” che potrebbe già rappresentare un bivio per il futuro di squadra e tecnico.
Un avvio di campionato zoppicante quello del Livorno: cosa non ha funzionato nei meccanismi amaranto nelle prime uscite, a suo avviso ?
“Secondo me la squadra tecnicamente è molto valida, ma deve ancora trovare la quadratura del cerchio. Al momento non è riuscita a trovare la chiave che possa permetterle di esprimersi al meglio sotto tutti i punti di vista, in particolare anche per quanto riguarda l’inserimento dei nuovi che, naturalmente, non è una cosa scontata. Credo che la miglior medicina per il gruppo sia la vittoria: fare risultato al più presto possibile consentirebbe forse ai labronici di svoltare una stagione cominciata male.”
A destare preoccupazione è soprattutto la voce alla casella “reti segnate”, la quale è ancora ferma a quota zero dopo tre partite. Quanto crede che l’inserimento a pieno regime di alcuni innesti come Brignola, Viviani e Marras, su tutti, possa contribuire a far fare la differenza in tal senso alla squadra di Breda?
“I tre nomi che hai giustamente citato rappresentano dei profili di grande livello per la categoria e, come accennavo prima, è chiaro che un loro ottimale inserimento nei meccanismi del gruppo possa produrre dei vantaggi notevoli. Senza dimenticare lo stesso Stoian che ha grande qualità ed esperienza avendo militato anche in Serie A. Non appena riusciranno ad assimilare i concetti di calcio di Breda ed a trovare la giusta intesa con i compagni credo che la squadra invertirà il trend negativo che ha finora incanalato.”
Lo scorso anno proprio il tecnico veneto fu l’autore della straordinaria cavalcata che portò un Livorno, dato quasi per spacciato, ad un’insperata salvezza. Nonostante la fiducia che la società pare voglia continuare a concedergli crede che, a distanza di circa un anno dal suo arrivo, il destino di Breda sia legato al prossimo trittico di partite?
“Roberto lo scorso anno ha compiuto un lavoro straordinario culminato con un risultato tanto incredibile quanto meritato. Purtroppo però nel calcio a parlare sono i numeri ed i risultati e perciò è chiaro che noi allenatori quando questi non maturano, siamo messi in discussione. Credo che le prossime partite possano decisive per il prosieguo della sua avventura in Toscana. Si giocherà tanto o tutto nei prossimi dieci giorni e lo sa benissimo anche lui, avendo ormai una grande esperienza in questa categoria. Spero che riesca a portare a casa punti che possano consentirgli di continuare a guidare la nave amaranto.”
A tal proposito, domani al “Picchi” arriva il sorprendente Pordenone: che tipo di partita si aspetta? Quali sono le armi per poter far male ai neroverdi ?
“Le armi per far male al Pordenone il Livorno le ha e non solo a livello tecnico: giocando in casa il fattore pubblico dovrà essere determinante come lo è stato sempre in passato nei momenti di difficoltà. La squadra dovrà giocare da Livorno cercando però di non sottovalutare l’entusiasmo dei neroverdi: la squadra di Tesser rappresenta l’ennesima realtà proveniente dalla C che riesce ad “adattarsi” ai ritmi ed alle difficoltà del campionato cadetto. Poi i ramarri sono una squadra organizzata e competitiva che credo possa giocarsi alla grande le sue carte anche in B.”