1 Giugno 2017

ESCLUSIVA PSB – Firenze: “Paganese scelta felice. Futuro? Vorrei arrivare sempre più in alto”

Una stagione divisa tra Siena e Pagani, dove si è consacrato come giocatore dalle spiccate qualità. Ha dovuto affrontare la più classica delle gavette, con tante esperienze per farsi le ossa, espressione che tanto piace al giorno d’oggi. Come si suol dire, “la salita è dura ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico”. […]

Una stagione divisa tra Siena e Pagani, dove si è consacrato come giocatore dalle spiccate qualità. Ha dovuto affrontare la più classica delle gavette, con tante esperienze per farsi le ossa, espressione che tanto piace al giorno d’oggi. Come si suol dire, “la salita è dura ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico”. Lo sa bene Marco Firenze, duttile centrocampista classe ’93 di proprietà del Crotone che, nel corso di un’intervista rilasciata in esclusiva a PianetaSerieB.it, ha toccato diversi punti sull’annata appena terminata, con in chiusura un cenno sul proprio futuro.

Marco, dall’esterno pare che Pagani sia stata la svolta: minutaggio, gol ma soprattutto prestazioni costantemente di livello. Una scintilla con i campani scoccata praticamente subito, sei d’accordo?

“Guarda, comincio col dirti che in passato ho fatto delle scelte sbagliate che probabilmente mi hanno fatto perdere tempo e rallentato il mio percorso di crescita. Poi, a Siena, fino a gennaio ho sempre giocato ed inoltre ho avuto la fortuna di trovare un tecnico che mi ha cambiato di ruolo, schierandomi mezzala, collocazione nella quale credo di potermi esprimere al meglio anche in futuro. Con il cambio di allenatore, però, il modulo sarebbe passato da un 3-5-2 ad un 4-4-2 e sarei stato un esterno di centrocampo. Non me la sono sentita di cambiare per l’ennesima volta ruolo e, quando è uscita fuori la possibilità di andare nella Paganese, devo dire che ho valutato attentamente anche alla luce delle altre offerte che avevo. La cosa che mi ha convinto è stata la presenza di un allenatore come Grassadonia, che ritengo davvero bravo e che secondo me farà una grande carriera. Fu lui, parlando con una persona della quale mi fido molto come il mio procuratore, a dire che sarei potuto crescere molto tatticamente essendo alla prima stagione in questa nuova posizione. Alla fine credo di aver fatto la scelta migliore per il mio percorso”.

Come hai appena detto, sei un giocatore che definire duttile è riduttivo. Quanto credi ti siano “serviti” tutti questi cambiamenti di ruolo?

“Sicuramente saper interpretare più ruoli è ultime sia per il calciatore che per l’allenatore, che sa di poter contare su un elemento utilizzabile in diverse posizioni. Anche in ottica futura, se ci sarà la necessità potrò essere spostato in un altro ruolo. Come ti ho appena detto, mi piacerebbe però continuare a giocare mezzala, collocazione dove mi trovo davvero bene e so di avere importanti margini di miglioramento”.

Quando sei arrivato nel mercato invernale, la squadra era a metà classifica, per poi inanellare una serie positiva di risultati che vi ha portato a giocarvi i playoff. Ad un certo punto possiamo dire che avete creduto nel sogno Serie B?

Ti dirò, non se n’è mai parlato e forse non era nemmeno giusto parlarne. Quando sono arrivato avevamo pochi punti di vantaggio sulla zona playout e c’erano inoltre stati numerosi innesti. Poi, naturalmente, vincere aiuta a vincere: eravamo una squadra giovane e con potenzialità, ed è un peccato essere usciti così al primo turno dei playoff. La partita contro il Cosenza credo sia stata la perfetta sintesi della nostra stagione e della loro: da un lato una squadra che ha cercato di giocare il pallone, con tanto possesso ed occasioni, loro invece molto difensivisti e decisivi su due contropiedi. A mio avviso meritavamo noi, ma oramai è andata”.

Un tuo parere personale sull’attuale formula playoff in Lega Pro?

Secondo me durano davvero tanto, considerando che si viene da una stagione con tante partite e dall’enorme dispendio fisico e mentale. Credo che bisognerebbe far qualificare ai playoff le prime 6-7 di ogni girone, così da permettere alle squadre di gestire meglio le proprie energie. D’altra parte, questa formula ha permesso a tante compagini di sognare e lottare per qualcosa di diverso. Come in ogni cosa, quindi, ci sono pro e contro”.

Parliamo della società proprietaria del tuo cartellino e che ti ha permesso di assaggiare la Serie B: cosa ti senti di dire circa l’impresa del Crotone? Realisticamente parlando, ci avresti creduto se te lo avessero detto a metà stagione?

Hanno fatto una cosa impensabile, non ci avrei mai creduto perché la Serie A è un campionato difficile ed un’impresa così è incredibile. Sai cosa mi ha impressionato? L’intervista di mister Nicola prima della partita contro la Lazio: ha usato parole per presentare quella sfida che andrebbero fatte ascoltare ai bambini. Ha parlato di sogni, della possibilità di realizzare cose all’apparenza impossibili, di ottenere risultati grazie al sacrificio ed al lavoro. Per la città di Crotone salvarsi, soprattutto in questo modo, credo sia paragonabile alla vittoria di uno scudetto”.

La stagione è terminata, ora si stacca la spina, ma un pensiero al futuro è lecito: credi che il tuo percorso in Lega Pro sia terminato? Soprattutto alla luce di quest’ultima esperienza con la Paganese, hai dimostrato di essere un giocatore da Serie B.

Penso di aver dimostrato quest’anno di aver fatto bene. L’obiettivo mio così come di qualsiasi giocatore è quello di arrivare sempre più in alto, quindi spero nella prossima stagione di misurarmi con altri tipi di palcoscenici. Ora però è troppo presto per parlarne, tra una ventina di giorni ne parlerò con il mio procuratore e chiaramente sarà importante anche il ruolo del Crotone, con il quale ho ancora un anno di contratto. Vedremo le squadre che saranno interessate e spero di fare la scelta migliore per la mia carriera”.

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