Esclusiva PSB – Franco Florio: “Non c’è distanza che possa separarmi dall’amore che ho per Cosenza”
In occasione della finalissima play-off che vedrà il Cosenza ed il Siena giocarsi la Serie B, la redazione di PianetaserieB ha contattato un ex calciatore dei lupi, attualmente allenatore all’estero, Franco Florio Franco Florio nasce e cresce come calciatore nelle giovanili della sua città, il Cosenza. Veste la maglia dei lupi per quasi cinque anni, […]
In occasione della finalissima play-off che vedrà il Cosenza ed il Siena giocarsi la Serie B, la redazione di PianetaserieB ha contattato un ex calciatore dei lupi, attualmente allenatore all’estero, Franco Florio
Franco Florio nasce e cresce come calciatore nelle giovanili della sua città, il Cosenza. Veste la maglia dei lupi per quasi cinque anni, contando 56 presenze ufficiali. Nel 1996 indossa anche la maglia della Nazionale under 18, con la quale conta cinque presenze. Dal 2015 vive e allena all’Estero. Oggi -in esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB– Franco Florio si racconta:
L’esperienza al Cosenza
“Con estremo orgoglio continuo a seguire il Cosenza anche dall’Estero. Sono molto scaramantico quindi non vorrei sbilanciarmi molto nel dire qualcosa, ma la scaramanzia serve anche a questo. Io ho indossato la maglia del Cosenza e sono partito dal settore giovanile stesso, so cosa vuol dire indossare quella maglia e rappresentare quella città. Sono stati momenti memorabili che ancora oggi ricordo con grande orgoglio; spero ci sia gente che si ricorda ancora di me.”
Il sistema calcistico in Italia
“In alcuni casi è difficile essere profeta in patria. Ad oggi ritengo che bisognerebbe puntare più sui settori giovanili; quando ero ragazzo io, i settori giovanili erano impostati in tutt’altro modo. Arrivavo al centro ed era tutto già preparato, dal massaggiatore al medico, all’organizzazione in generale. In quegli anni si puntava tutto sui giovani, vedi anche la Reggina stessa che dal Sant’Agata ha fatto uscire quelli che sarebbero diventati poi dei futuri campioni. Ricordo un piccolo aneddoto che accadde al torneo di Viareggio; andammo a giocare contro il Torino -all’epoca campione assoluto nel calcio giovanile- e tutti davano noi del Cosenza per spacciati. La partita finì 0-1 per noi e tutti ci guardarono con le bocche spalancate. Erano altri tempi, un altro calcio, si giocava per divertirsi e non per altro. Oggi c’è troppa differenza tra un campionato Beretti ed uno Primavera, il divario è troppo ampio per riuscire a far crescere al meglio i ragazzi.”
L’esperienza all’estero
“Io vivo all’estero dal 2015, prima sono stato a Seattle e adesso a Miami. Il calcio qui sta iniziando ad essere sempre di più uno sport al centro di tutto; i vari college hanno una propria squadra e questo alza la competizione ed allo stesso tempo valorizza i giovani. L’unica pecca che ho trovato è la scarsa organizzazione, anche qui bisognerebbe migliorare molto sotto questo aspetto. Io sogno di poter allenare in Italia con le mie idee e seguire i miei progetti, ma per adesso non è possibile. Comunque sia, oltre qualsiasi distanza, il Cosenza rimane nel mio cuore.”
Foto:CosenzaChannel.it