ESCLUSIVA PSB – Giammarioli (DS Cremonese): “Ecco la trattativa Paulinho. Obiettivo? Restare in B”

Tra le protagoniste assolute dello scorso mercato c’è stata sicuramente la Cremonese che al rientro in Serie B ha effettuato una sessione oculata, con nomi importanti e d’esperienza per affrontare al meglio l’inferno cadetto. Per parlare del mercato e delle buone prestazioni dei grigiorossi, la redazione di pianetaserieb.it ha contattato in esclusiva il Direttore Sportivo della Cremonese, Stefano Giammarioli. Ecco l’intervista:

Direttore, la ciliegina sulla torta è stata Paulinho: com’è stata la trattativa?

“Quando ho sentito il ragazzo per la prima volta era molto entusiasta del nostro progetto e della nostra idea. Ha visto che la squadra era di livello ed alla luce della sua forte volontà di venire da noi la trattativa è stata veloce eccezion fatta per il tentativo estremo di squadre importanti di Serie B che si son “buttate” su di lui al suo approdo in Italia ma il calciatore ha mantenuto la parola data. Credo e spero che questa operazione possa essere molto positiva per la Cremonese”.

Al termine dello scorso campionato alcune voci davano Tesser vicino ad altre panchine di Serie B: c’è stato qualcosa di reale?

“Non scherziamo, di storie simili nel calcio ne sento tante ma io vivo di una regola: sulle persone che sono regolarmente a contratto con noi decide la società. A noi non è pervenuta nessuna idea e nessuna offerta: sono le solite chiacchiere estive messe in giro ad arte: dopo quattro giorni dalla vittoria del campionato avevamo già fatto la prima riunione di programmazione per la stagione successiva con il Mister quindi le voci di un suo allontanamento non sono mai state reali”.

Direttore: obiettivo salvezza o avete alzato l’asticella?

“Dopo tanti anni la Cremonese è ritornata nel palcoscenico che merita e quindi l’obiettivo principale sono i 50 punti con annesso consolidamento della categoria anche perché in pochi mesi abbiamo fatto parecchie cose: riorganizzato molti aspetti, riorganizzato la squadra che ha visto l’uscita di 30 calciatori, un numero elevato e mai facile da realizzare. Credo che anche alla luce di questi aspetti dobbiamo stare coi piedi per terra”.