13 Marzo 2018

ESCLUSIVA PSB – Ledesma: “Ternana? Ecco com’è andata. Lecce, può essere l’anno buono”

Serie A, Champions League, Europa League, Nazionale e, inoltre, la nostra amata Serie B. Quella di Cristian Ledesma è una carriera che non necessita di ulteriori approfondimenti e ben nota a tutti, dato lo spessore di questo calciatore, oggi in forza agli svizzeri del Lugano. Abbiamo raggiunto in esclusiva il centrocampista italo-argentino classe ’82, di […]

Serie A, Champions League, Europa League, Nazionale e, inoltre, la nostra amata Serie B. Quella di Cristian Ledesma è una carriera che non necessita di ulteriori approfondimenti e ben nota a tutti, dato lo spessore di questo calciatore, oggi in forza agli svizzeri del Lugano. Abbiamo raggiunto in esclusiva il centrocampista italo-argentino classe ’82, di seguito riportate le sue dichiarazioni.

La tua prima squadra italiana è stata il Lecce, che ti lanciò nel calcio dei grandi quando eri ancora giovanissimo. Quant’è forte il tuo legame con la piazza salentina?

“Nella mia vita Lecce è stata ed è molto importante, non solo per ciò che concerne il calcio. Lì ho conosciuto mia moglie, lì ci siamo sposati ed è lì che sono nati i nostri figli. È una città nella quale torniamo più di una volta l’anno per vedere la nostra famiglia. Sotto l’aspetto professionale è stata un’esperienza che mi ha formato, perché ho esordito nel calcio professionistico con quella maglia. Rimarrà sempre un posto speciale nel mio cuore e nella mia carriera”.

Sarà fantamercato, ma ti piacerebbe chiudere la carriera con il Lecce, magari in Serie B?

“È troppo presto per parlarne. Auguro di vero cuore al Lecce di continuare così, perché significherebbe arrivare primi nel proprio girone e salire finalmente di categoria. Conosco tante gente in città, così come l’allenatore, e non posso che sperare nel lieto fine di questa stagione. Per quanto riguarda il mio futuro, dipende sempre dal progetto. Tornare per il semplice gusto di farlo non sarebbe la cosa migliore per il club e per il sottoscritto”.

Proprio con i pugliesi, dopo aver esordito in Serie A, disputasti la tua prima stagione da titolare in Italia. La categoria era la Serie B, che poi hai ritrovato con la Ternana, nella tua ultima esperienza italiana. Tutto ciò è quasi identificabile come la chiusura di un cerchio. Ti chiedo: che cambiamenti hai trovato, nell’attuale cadetteria rispetto all’esperienza con il Lecce?

“All’epoca secondo me c’era molta più qualità. Bisogna poi aggiungere che con il Lecce ho disputato un’intera stagione in cadetteria, mentre con la Ternana solo metà. Resta comunque un campionato difficile, però credo abbia perso qualcosa in termini di qualità complessiva, come ti ho poco fa accennato”.

Parliamo proprio della Ternana: arrivato nel mercato invernale della passata stagione, hai subito messo a disposizione della squadra la tua qualità e la tua esperienza, conquistando un’importante salvezza. A seguito dei vari cambiamenti in società, non è stata però esercitata l’opzione per il tuo rinnovo. Ti va di raccontarci come sono andate realmente le cose?

“Con la nuova proprietà inevitabilmente le cose sono cambiate. Sono stati loro a dire al mio agente che, essendo io non italiano, non rientravo nella politica societaria. Per la legge italiana sono però italiano a tutti gli effetti, però la dirigenza aveva un’altra idea sulla mia nazionalità, quindi hanno preferito dare spazio ai nati in questo Paese, e non a chi ne ha acquisito la cittadinanza in un secondo momento come me. Nessuna polemica, sono scelte. Al di là di questo, sarebbe stato comunque difficile continuare perché quando ho deciso di andare a Terni l’ho fatto per stare vicino casa e perché conoscevo la proprietà. Sapevo  di arrivare in una società seria e sana, ed era questa la cosa importante, dato che venivo da una difficile esperienza in Grecia. Cercavo stabilità, e difatti quanto pattuito è stato mantenuto, anzi alcune cose sono state anche anticipate prima del termine della passata stagione. Mi sono comunque seduto a tavolino con la nuova dirigenza, dato che c’era un’opzione, ma la risposta è stata quella di cui ho appena parlato”.

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