11 Gennaio 2017

ESCLUSIVA PSB – Lisuzzo a 360°: “La nostra forza ha reso possibile tutto questo. Sui tifosi…”

LISUZZO PISA LISUZZO PISA – Andrea Lisuzzo, difensore del Pisa, è stato uno dei punti di riferimento per la società e per tutto lo staff neroazzuro nel periodo “nero” della società toscana. Il suo mettersi la faccia e muoversi in prima persona lo ha elevato come grande uomo in un contesto in cui era difficile […]

LISUZZO PISA

LISUZZO PISA – Andrea Lisuzzo, difensore del Pisa, è stato uno dei punti di riferimento per la società e per tutto lo staff neroazzuro nel periodo “nero” della società toscana. Il suo mettersi la faccia e muoversi in prima persona lo ha elevato come grande uomo in un contesto in cui era difficile potersi imporre. Il “Sindaco“, apprezzato soprattutto per le doti difensive e di carisma sul rettangolo verde, è stato raggiunto in esclusiva dalla redazione di pianetaserieb.it per parlare dopo mesi caotici, della situazione che per fortuna, adesso, si è tranquillizzata. Ecco l’intervista completa al calciatore ex Novara:

In pieno caos nella situazione societaria del Pisa ti sei messo in prima linea addirittura partecipando agli incontri col notaio ed a tutto ciò che, normalmente, non dovrebbe competere ad un calciatore. Come mai questa scelta?

“In quelle situazioni che hanno caratterizzato l’inizio di stagione extracalcistico io, con Daniele Mannini, ero il portavoce della squadra che partecipava agli appuntamenti ed agli incontri che si susseguivano. Anche se potevo sembrare da solo in quei frangenti quando si fa parte di un gruppo e lo si rappresenta alle spalle ci sono tutti gli altri e non si è mai soli; inoltre se non ci fossi andato io chi ci sarebbe andato?

Poi Pisa ti entra nel cuore e questa è una società che ha bisogno di persone capaci di prendersi le proprie responsabilità; è una piazza che esige questo. Soltanto chi ha conosciuto anche il lato un po’ negativo poteva assumersi questa responsabilità; al mio primo anno, ad esempio, ci sono stati piccoli screzi con la tifoseria per il campionato andato male e terminato al quinto posto quando ad inizio stagione si pensava dovessimo stracciare la concorrenza; la stagione successiva sono stato il solo a restare ed ho fatto un po’ da parafulmine: ho conosciuto il lato della medaglia negativo di una piazza meravigliosa che poi ho avuto modo di conoscere pienamente per il suo lato positivo dopo la vittoria ai playoff del Foggia. Mi sento di conoscere al 99% il meccanismo e la fede dei tifosi pisani e per questo, tornando al quesito iniziale, mi sentivo responsabile sia di andare a discutere in modo razionale sia di mettermi contro una società, quella gestita dai Petroni, che con tutte le mancanze e le scadenze non rispettate ha sia danneggiato la prima squadra che mandato in rovina un settore giovanile.

Questa è una squadra che con la gestione dei Petroni è praticamente fallita, la nostra forza di disputare un campionato di Serie B come lo abbiamo disputato ha reso la società vendibile e questo è stato fatto da noi sul campo perché non si è la miglior difesa a caso: ripeto, abbiamo reso vendibile una società praticamente morta grazie a calciatori sani e di prospettiva. Ho 36 anni e so benissimo che oltre a ciò che di economico c’è attorno al calcio se non ci fosse stata la passione dei tifosi in 20 mila allo stadio, in 2mila all’allenamento, se non ci fossero stati tutti questi fattori magari non sarebbe finita così”.

Capitolo Mister Gattuso: durante il periodo di sbando della società gli addetti ai lavori, tutti o quasi, rassicuravano affermando “La garanzia si chiama Gattuso”; da calciatore ti chiedo: come si è comportato il Mister in quel periodo soprattutto coi calciatori giovani che magari potevano subire di più il contraccolpo psicologico?

“Il Mister, già dopo la vittoria contro il Foggia, sul pullman scoperto dei festeggiamenti aveva il broncio perché già sentiva odore di malintesi con la società e di presenza di persone pronte a speculare. Racconto un aneddoto per capire la situazione: prima dei playoff Mister Gattuso ci disse: “Se non vinciamo il campionato siamo falliti”, dico questo perché già dallo scorso campionato conoscevamo la situazione, sapevamo dell’avere un Presidente arrestato per bancarotta e quindi, sin dalle ultime 4 partite della scorsa stagione, ci eravamo abituati a questa idea che poi è proseguita anche in questo campionato.

In generale il Mister ha sempre tutelato i nostri diritti prima come uomini e poi come calciatori ma, purtroppo, in questa situazione a pagarne di più le conseguenze erano i magazzinieri, i massaggiatori e chi come loro che con lo stipendio da 800/900 Euro al mese doveva far andare avanti una famiglia. Il giovane, per quanto preoccupato aveva il pensiero generale che comunque a casa, grazie alla famiglia, un piatto di pasta lo trovava sempre; per coloro che dovevano portare a casa il pane è stata durissima.

In tutti questi mesi ho temuto ed ho avuto paura seriamente quando il Mister, per ovvi motivi, aveva ritenuto che in quel modo non c’erano i presupposti per continuare ed è andato via; con lui anche i nuovi calciatori come Scognamiglio e Merkel lasciarono subito ed, assieme a Daniele, sentimmo il bisogno di dover intraprendere questa guerra ad oltranza contro la società dichiarando che il Mister era l’unico che a livello sportivo poteva portare serenità. Penso, purtroppo, che quando finirà l’era di Gattuso al Pisa, spero il più tardi possibile, lì sarà difficile andare avanti. La sua forza, che lo rende speciale, è quello che nonostante le sue vittorie in carriera preme serve sulla perseveranza del lavoro e, soprattutto, è di un’umiltà unica”.

Il vostro campionato ripartirà in una situazione finalmente tranquilla e, nel girone di ritorno, ci saranno parecchie sfide salvezza all’Arena Garibaldi. Alla luce anche dei lavori di miglioramento ed ampliamento annunciati dal Presidente, quanto, più che in altre occasioni, la rimonta passa dal vostro stadio?

“Lo scorso anno l’Arena è stato un punto forte della nostra cavalcata ma al di là di stadio nuovo o vecchio i tifosi del Pisa verrebbero anche se a bordo campo non ci fossero le gradinate. Poche volte ho visto una passione ed un attaccamento come quello che vedo qui; questa gente qui ci seguirebbe in 10mila allo stadio anche in Interregionale. A prescindere dai progetti che potrebbero rendere più bello lo stadio e dal regalo che il Presidente vorrà fare la tifoseria, non solo quella della Curva Nord ma di tutti i settori, non ha bisogno di un nuovo impianto per tifare Pisa. “Questi” sono “matti” per la squadra e tiferebbero ovunque. La nostra salvezza ovviamente passerà dall’Arena ma passerebbe da qualsiasi parte in cui sarebbero presenti i nostri tifosi. Spero che riusciremo a compiere il miracolo della salvezza perché, anche alla luce dei punti di penalizzazione che arriveranno, si tratterebbe di un miracolo vero e proprio e spero che questa sia l’ennesima gioia di una mia carriera costellata da sfide e credo che col lavoro e col Mister riusciremo a raggiungerla, è alla nostra portata”.