24 Marzo 2018

ESCLUSIVA PSB – Litteri: “Ho lasciato Cittadella con rammarico, domani sfida speciale. Ternana? Ha tutto per salvarsi”

Sarà sicuramente strano domani alle 18:00 guardare il derby veneto tra Venezia e Cittadella ed osservare Gianluca Litteri in arancioneroverde. Dopo due anni e mezzo ricchi di soddisfazioni alla corte di Venturato, il ventinovenne attaccante ex Ternana ha infatti deciso a gennaio di sposare il progetto di Tacopina e Inzaghi, imponendosi sin da subito a […]

Sarà sicuramente strano domani alle 18:00 guardare il derby veneto tra Venezia e Cittadella ed osservare Gianluca Litteri in arancioneroverde. Dopo due anni e mezzo ricchi di soddisfazioni alla corte di Venturato, il ventinovenne attaccante ex Ternana ha infatti deciso a gennaio di sposare il progetto di Tacopina e Inzaghi, imponendosi sin da subito a suon di prestazioni e gol. La Redazione di PianetaSerieB.it ha intervistato il calciatore per comprendere meglio le sensazioni che lo pervadono alla vigilia di un match così sentito sul piano emotivo.

 

Ciao Gianluca, rompiamo il ghiaccio parlando del tuo approdo al Venezia. Nonostante tu sia arrivato in corso d’opera, hai saputo integrarti con successo nei meccanismi di Inzaghi. Qual è il tuo bilancio di questo primo periodo?

“Per un attaccante avere subito confidenza col gol è un aspetto fondamentale, io penso di aver abbinato a ciò anche un buon rendimento. In virtù di questo, non posso che ritenere più che positiva la prima fase del mio ambientamento in laguna.”

Sebbena abbiate giocato una buona partita, contro l’Empoli è arrivata una sconfitta. Che impressione ti ha fatto la squadra di Andreazzoli? Quali colpo, invece, vi imputate?

“Devo dire subito che l’Empoli ha dimostrato di essere la prima della classe con merito,  è un gruppo di altissimo livello che è ovviamente favorito per la promozione diretta. Noi, però, abbiamo saputo metterli in difficoltà, riacciuffando per due volte il risultato. Paghiamo degli episodi sfavorevoli che hanno fatto girare la partita nel verso sbagliato, contro squadre del genere si viene puniti ad ogni errore. La reazione palesata nel secondo tempo, tuttavia, resta assolutamente notevole.”

Ovviamente non può mancare la mia domanda sulla sfida di domenica col Cittadella. Se già per il gruppo e l’ambiente l’atmosfera del derby la renderà speciale, posso soltanto immaginare i significati che assumerà per te. Cosa porti dentro della scalata compiuta con la maglia dei tuoi attuali rivali? Che  peso, invece, credi che abbia la partita in ottica promozione?

“Per me Cittadella è diventata una seconda casa. Me ne sono andato via con grande rammarico da quella che considero una famiglia, lì ho lasciato un pezzo di cuore. Mi sono sentito figlio di una città, per cui è inevitabile che l’emozione sia tanta. Cerco, però, di vivere la vigilia in maniera serena. La promozione diretta a mio avviso non è preclusa né a loro né a noi ed è chiaro che chi da qui alla fine avrà grande continuità potrà dire la propria anche in prospettiva Serie A.”

Un’altra curiosità riguarda un club in cui hai militato per abbastanza tempo: la Ternana. Sei ancora in qualche modo legato alla piazza? Cosa ne pensi della stagione tortuosa che stanno vivendo le Fere?

“I tre anni a Terni sono stati parecchio intensi, conservo un bellissimo ricordo della promozione dalla C alla B. Sono convinto che il momento difficile non sia irrisolvibile, perché avendo affrontato i rossoverdi da poco mi sono reso conto che le qualità le hanno. Per me la salvezza è alla loro portata.”

Ci tengo a chiudere la chiacchierata con una domanda di più ampio respiro sulla tua carriera. Ora hai 29 anni ed è appena la seconda stagione in cui competi per una B di vertice. Secondo te per quale ragione ti ci è voluto tutto questo tempo?

“Il discorso è prettamente legato alla maturità. Rispetto a molti altri calciatori io sono riuscito ad esprimermi a certi standard solo dopo tempi decisamente più lunghi. Sicuramente se mi guardo dietro mi rendo conto che avrei potuto giocarmi meglio molte chance e vivere esperienze professionalmente più importanti.”

 

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