ESCLUSIVA PSB – Minciarelli: “Pochesci, buon lavoro ma ha prevalso la logica. Unicusano, così non va”
L’esonero di Pochesci, un mercato difficile, una tifoseria che ha apertamente criticato l’operato della proprietà. Sono momenti difficili quelli che vivono in quel di Terni, dove la squadra è stata ora affidata a Ferruccio Mariani. Per commentare questa situazione, PianetaSerieB.it ha raggiunto in esclusiva Massimo Minciarelli, avvocato e giornalista da sempre al seguito delle Fere. […]
L’esonero di Pochesci, un mercato difficile, una tifoseria che ha apertamente criticato l’operato della proprietà. Sono momenti difficili quelli che vivono in quel di Terni, dove la squadra è stata ora affidata a Ferruccio Mariani. Per commentare questa situazione, PianetaSerieB.it ha raggiunto in esclusiva Massimo Minciarelli, avvocato e giornalista da sempre al seguito delle Fere.
Come commenta il mercato?
“Il bilancio non può essere positivo. Le aspettative erano diverse, servivano rinforzi di categoria che permettessero alla squadra di elevarsi dal punto di vista tecnico e qualitativo, in quanto mancano quei calciatori dall’esperienza e cattiveria agonistica necessaria per affrontare un campionato difficile come la Serie B: non dimentichiamo che la Ternana è stata costruita con calciatori provenienti da categorie inferiori. Il reparto che maggiormente necessitava di accorgimenti era quello difensivo, ma è arrivato il solo Rigione, che nel Cesena con Castori non era titolare. Servivano esteri di difesa in grado di difendere e attaccare, fino all’ultimo è stato inseguito Morleo, ma per problemi che sfuggono alla comprensione l’accordo non è stato raggiunto. Per il centrocampo invece credo sia stata fatta un’ottima operazione con Signori, inseguito dalla Ternana già nel recente passato e che non era molto considerato da Inzaghi in quel di Venezia. La sua qualità è stata certificata dal suo ingresso in campo nell’ultima parola contro la Salernitana, dove ha segnato e giocato un’ottima partita accanto a quel Paolucci che si è gravemente infortunato e resterà fuori per diverso tempo. In attacco è arrivato Piovaccari, una scommessa che, nonostante sia stato capocannoniere in Serie B ai tempi del Cittadella, ha vissuto poi stagioni con tanti alti e bassi, dove è riuscito comunque a giocare in Champions League con lo Steaua Bucarest ed a scendere in campo al Camp Nou contro Lionel Messi. Statella, calciatore che la Ternana ha voluto fortemente, fino a questo momento non ha fatto vedere grandi cose e per finire citiamo qualche movimento minore come quel Repossi di cui tanto bene si parla ma che fino a poche settimane fa giocava pur sempre in Serie D con il Varese. Nel complesso, per chiudere il cerchio, una campagna acquisti sicuramente non soddisfacente”.
Le parole sono due: Sandro Pochesci. La domanda è altrettanto diretta: giusto l’esonero?
“La legge del calcio è chiara. Dovendo giudicare Pochesci sulla base dei numeri e dei risultati, possiamo dire che l’esonero è stata l’inevitabile conseguenza. Le aspettative di Unicusano erano sicuramente diverse, non dimentichiamo che Bandecchi aveva promesso per questa stagione i playoff e per la prossima la promozione in Serie A, ma con una squadra costruita in quel modo mi è sembrato si parlasse con un periodo ipotetico del terzo tipo, quello dell’irrealtà. Al tecnico Pochesci va riconosciuto il merito di aver saputo tirare fuori il massimo da questi ragazzi. La Ternana è comunque attaccata al treno delle compagini che lottano per la salvezza, ha giocato diverse partite un buon calcio, mostrando delle idee interessanti. Questo allenatore ha valorizzato giocatori che sicuramente pochi conoscevano, come Montalto, Varone, e diversi altri. Ha quindi dei meriti, ma la legga dei numeri l’ha inevitabilmente penalizzato. Non ha giocato a suo favore il modo di comportarsi, così schietto e diretto e, come tutti saprete, ad un certo punto la società ha deciso addirittura di affidargli un tutor. Dopo la partita contro la Salernitana Pochesci ha poi fatto altre esternazioni sui generis, ed a quel punto Bandecchi non ha fatto altro che procedere, coadiuvato dal presidente Ranucci, alla comunicazione dell’esonero. Lascia vuoti importanti, era stato accolto dalla gente di Terni con entusiasmo ed affetto, grazie anche al suo inserimento nel tessuto sociale della città, però questo non basta per salvare la squadra. Per me ha prevalso la logica”.
L’esonero arriva al termine di una partita pareggiata all’ultimo secondo, e di solito queste sono cose da apprezzare. Crede che la decisione fosse già maturata da tempo?
“La decisione era già stata meditata e maturata da tempo, a questo punto mi viene da obiettarne la tempestività, dato che l’esonero è giunto al termine di una partita che la Ternana ha comunque saputo recuperare grazie ad un secondo tempo di ottima fattura e nonostante una prima frazione di gioco deludente. Già all’indomani della sconfitta contro l’Avellino erano stati dati i famosi sette giorni a Pochesci, che poi sono diventate una-due-tre-quattro settimane fino ad arrivare alla famosa partita contro la Salernitana. Credo quindi che la cosa fosse già meditata da tempo così come, lasciami dire, era meditato da tempo il subentro di Ferruccio Mariani, oramai ex allenatore della Primavera della Ternana. La scorsa stagione a Fondi si era verificato lo stesso avvicendamento, con Pochesci che venne poi richiamato alla fine del campionato. Una scelta quindi che rientra nella strategia Unicusano. Conosciamo la politica della società, che si basa sul risparmio, quindi questa era la scelta più ovvia. Forse la proprietà è abbastanza immatura per la gestione di una squadra di Serie B, perché arrivare a Terni con elicotteri e proclami, se da un lato ha portato quell’entusiasmo che la gestione Longarini aveva praticamente azzerato, dall’altro ha creato ambizioni poi non rispettate dalla realtà dei fatti: non si può pensare di andare in Serie A con questa squadra. Ripeto, bisogna riconoscere il buon lavoro di Pochesci che, con quest’organico, è riuscito a tenere a galla la Ternana. Certo è che a Terni c’è tanta delusione, non mancano le polemiche, Unicusano ha perso molti punti tra i tifosi, ma staremo a vedere cosa accadrà nelle prossime tre partite, che a questo punto diventano assolutamente decisive”.
Mariani è l’uomo giusto per dare la scossa?
“Questo non possiamo ancora dirlo. Nel corso della conferenza stampa di presentazione ha parlato di famiglia, di gruppo, di ordine, di compattezza e quindi di normalizzazione. Se, quindi, il suo ruolo dovesse essere quello del normalizzatore, i risultati li vedremo a breve perché comunque è un allenatore con esperienze di un certo livello. Ha dichiarato che giocherà con il 4-3-3, un modulo sicuramente più coperto rispetto all’impostazione tattica di Pochesci. Ha dato l’impressione di essere una persona equilibrata e pacata, vedremo ora cosa dirà il campo”.
I rapporti tra Bandecchi ed i tifosi non sono idilliaci, non ultima la famosa contestazione con i dollari falsi. Cosa deve fare il patron per ricucire i rapporti?
“Capire come funziona la Serie B, capire che è un campionato tosto, impegnativo e che necessita di sforzi economici di un certo livello. Alcuni lati della politica societaria possono essere considerati apprezzabili, come l’attenzione ai conti e l’aver voluto costruire una squadra con soli italiani, eccezion fatta per Valjent. Tutti bei discorsi, belle intenzioni, ma la cadetteria è un campionato che ti castiga se non sei esperto, e questo vorrebbe dire retrocessione. Questo è l’epilogo che nessuno si augura e, se Bandecchi e Ranucci vorranno evitarlo, dovranno conoscere meglio la cadetteria. Cosa vorrebbe dire questo? Intervenire ancora sul mercato, ad esempio. Nonostante la squadra ce l’abbia sempre messa tutta, qualche svincolato potrebbe dare il giusto apporto alla causa: in particolare, ad oggi, mancano almeno un terzino, un difensore centrale, un centrocampista d’esperienza, ed un attaccante da affiancare a Montalto”.