7 Febbraio 2017

ESCLUSIVA PSB – Peralta: “Squadra e Gattuso fondamentali negli ultimi mesi”

PERALTA PISA PERALTA PISA – Nato a Livorno, cresciuto nella Fiorentina, attualmente elemento tra i più talentuosi del Pisa. La Toscana nel passato e nel presente, l’Argentina nel cuore e nelle vene. Diego Peralta è uno di quei giocatori che vanno osservati, gustati, in un certo senso capiti. Enormi qualità tecniche, agilità e dribbling coadiuvate […]

PERALTA PISA

PERALTA PISA – Nato a Livorno, cresciuto nella Fiorentina, attualmente elemento tra i più talentuosi del Pisa. La Toscana nel passato e nel presente, l’Argentina nel cuore e nelle vene. Diego Peralta è uno di quei giocatori che vanno osservati, gustati, in un certo senso capiti. Enormi qualità tecniche, agilità e dribbling coadiuvate da fantasia ed estro. Il gol? Quasi secondario, anche se inevitabilmente da cercare. PianetaSerieB.it ha raggiunto in esclusiva l’ala classe ’96 dei nerazzurri, ecco le sue dichiarazioni.

La scorsa stagione era la prima tra i professionisti, ed il tuo minutaggio fu comunque considerevole. In quest’annata, nonostante il salto di categoria, è addirittura aumentato. In cosa credi di essere particolarmente cresciuto?

Credo che in questo discorso bisogna partire dalla categoria: è vero che la Serie B è più difficile della Lega Pro, ma sono due tipi di calcio completamente diversi, perché in cadetteria si punta meno sulla fisicità e devo dire che questo mi ha aiutato. Sono riuscito a trovare il mio spazio anche perché, oltre ad una crescita muscolare, ho imparato a leggere meglio certe situazioni di gioco, ho più esperienza rispetto alla scorsa stagione dove ero da poco uscito dalla Primavera”.

Quant’è importante, soprattutto per un giovane, essere allenato da un motivatore come Gattuso?

Vuoi sapere una cosa sul mister? Anche quando giochi meno, riesce sempre a tenerti concentrato ed in forma. Non considera solo undici giocatori, ma tutto l’organico. Questa è una cosa molto importante, così che tutti possano farsi trovare pronti quando chiamati in causa”.

Sono stati mesi difficili per voi, inutile ritornarci su. Volendo però trovare un lato positivo, dall’esterno la percezione è stata quella di un gruppo fortificato più che mai. Essendo ancora giovane, non avevi mai avuto a che fare con simili dinamiche. Quanto ne sei uscito fortificato?

In effetti non mi era mai capitato di vivere certi momenti ma, grazie al mister ed a tutti i giocatori più esperti presenti in rosa, ne siamo usciti bene ed ancora in corsa per la salvezza, nonostante non fosse facile fare punti in quella situazione. Adesso vogliamo riprenderci quello perso in quel periodo non per colpa nostra”.

Sei nato a Livorno, hai un marcato accento toscano, ma dentro di te scorre (anche) sangue argentino. Vedendoti in campo, da giocatore molto estroso, hai movenze da vero sudamericano. Credi che le tue origini influiscano in un certo senso sul tuo modo di giocare?

Ti dirò, non saprei risponderti di preciso. Forse sì, ma sin da quando sono piccolo sono sempre stato così, in campo ho sempre fatto quello che mi veniva in mente senza pensarci troppo, non ho costruito il mio modo di giocare. Mi alleno costantemente per crescere fisicamente, ma come tecnica e fantasia cerco di fare quello che mi viene in mente”.