ESCLUSIVA PSB – Pillon: “Ascoli, Cosmi la scelta giusta. Bari, le potenzialità ci sono tutte”
Più di quarant’anni nel mondo del calcio, prima come atleta e poi come tecnico. Esperienze importanti, sul campo e in panchina. Professionalità, passione, educazione. Qualità che al giorno d’oggi sono merce rara, ma che contraddistinguono la persona di Giuseppe Pillon, detto Bepi. Abbiamo raggiunto in esclusiva l’allenatore veneto, queste le sue dichiarazioni. Nella sua lunga […]
Più di quarant’anni nel mondo del calcio, prima come atleta e poi come tecnico. Esperienze importanti, sul campo e in panchina. Professionalità, passione, educazione. Qualità che al giorno d’oggi sono merce rara, ma che contraddistinguono la persona di Giuseppe Pillon, detto Bepi. Abbiamo raggiunto in esclusiva l’allenatore veneto, queste le sue dichiarazioni.
Nella sua lunga carriera da allenatore, una parentesi la troviamo in quel di Bari. Quella pugliese è una piazza difficile, con pressioni importanti: come secondo lei queste vanno gestite, in una stagione dove la squadra è molto competitiva ma il livello medio del campionato si è a sua volta innalzato?
“È un campionato molto equilibrato, come non lo era da tempo. Nello spazio di pochi punti ci sono molte squadre, sia nelle zone alte che basse della classifica. Difficile adesso dire chi riuscirà ad avere la meglio alla lunga, ma penso che il Bari debba ambire ad un traguardo importante data la squadra competitiva che ha. Eccezion fatta per l’ultima partita la squadra sta facendo molto bene, credo abbiano tutte le possibilità per centrare quantomeno i playoff, anche se hanno le potenzialità per inserirsi nella lotta per la promozione diretta. Ci saranno momenti positivi negativi nell’arco della stagione, sarà importante superare quest’ultimi e riprendere il cammino”.
Un’altra delle sue ex squadre, l’Ascoli, purtroppo attraversa un momento difficile. Complice anche l’infortunio di un giocatore importante come Favilli, i marchigiani navigano nei bassifondi. Quali sono le parole da dover spendere in questi casi?
“Credo che Cosmi sia un maestro sotto quest’aspetto, nelle situazioni di subentro è molto bravo. La mia esperienza mi porta a dire che il comportamento da assumere deve sempre modularsi sulla piazza nella quale si lavora: nella fattispecie, ad Ascoli Piceno i tifosi sono molto esigenti, ho vissuto tre anni lì e so come funziona. Bisogna trasmettere tranquillità ai calciatori, ma allo stesso tempo fare in modo che questi scendano in campo con la giusta cattiveria agonistica per fare risultato. Come detto poco fa, credo che la dirigenza dell’Ascoli abbia preso l’allenatore giusto”.
Solitamente si dice che i campionati si decidono non appena arriva la primavera. In una Serie B che però pare sarà competitiva per ogni posizione fino alla fine, quanto sarà difficile mantenere alta l’asticella fino all’ultima giornata? Parliamo di uno sforzo fisico e mentale praticamente interrotto.
“Nella serie cadetta tutto ruota attorno alla capacità di trovare continuità di risultati, grazie alla quale si riesce praticamente sempre a raggiungere poi i propri obiettivi. I valori vengono fuori, sono sicuro che ad aprile le squadre più forti si faranno valere. Faccio l’esempio del Frosinone, compagine che a mio avviso non si sa ancora esprimendo al massimo delle proprie potenzialità nonostante sia nelle primissime posizioni”.
Chiudiamo con una domanda sul suo futuro: quando la rivedremo in panchina?
“Cerco una società dove si possa lavorare bene e progettare il futuro. Chiaramente spero che questa possa arrivare quanto prima, ma se non trovo la soluzione giusta preferisco aspettare”.
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