ESCLUSIVA PSB – Ricky Buscaglia: “Da Gennaio Monza e Parma faranno paura. Il Brescia è una vera portaerei. Crisi Vicenza? Un mistero…”
ESCLUSIVA PSB RICKY BUSCAGLIA – Il torneo di Serie B continua come ogni anno, se non in misura ancora maggiore rispetto al passato, a sorprendere e divertire i propri appassionati. L’ultima settimana, complice il turno infrasettimanale, ci ha regalato ben tre appassionanti giornate di campionato che hanno ulteriormente incrementato l’incertezza riguardo le differenti zone della […]
ESCLUSIVA PSB RICKY BUSCAGLIA – Il torneo di Serie B continua come ogni anno, se non in misura ancora maggiore rispetto al passato, a sorprendere e divertire i propri appassionati. L’ultima settimana, complice il turno infrasettimanale, ci ha regalato ben tre appassionanti giornate di campionato che hanno ulteriormente incrementato l’incertezza riguardo le differenti zone della classifica, perennemente pronta a rimescolare le carte in tavola nell’arco di una manciata di giorni.
Tantissimi, quindi, gli spunti da analizzare e approfondire. Per farlo, la nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Ricky Buscaglia, giornalista, telecronista di punta di DAZN e tra i massimi esperti della cadetteria a livello nazionale, il quale ci ha aiutato a fare il punto sul momento di molte delle principali protagoniste della competizione più incerta e avvincente del panorama nazionale.
Terzo pareggio consecutivo per il Pisa, ancora in testa alla classifica nonostante la vittoria manchi ormai da ben quattro gare. Come ammesso dallo stesso D’Angelo nel post partita di ieri contro l’Ascoli, il gruppo non può che essere rammaricato per questo filotto di pareggi, in particolare per quelli contro Pordenone e Cremonese, con i toscani raggiunti in pieno recupero dalle reti, rispettivamente, di Folorunsho e Ciofani. Cosa, a tuo avviso, sta mancando alla truppa nerazzurra in quest’ultimo periodo? E’ più una questione relativa a dei possibili cali di concentrazione, oppure un pizzico di mancanza di esperienza in determinate situazioni?
“Credo che il Pisa sia partito in maniera estremamente positiva, abituando però di conseguenza tutti un po’ troppo bene. Ci sta avere una fase così durante l’anno e, quando la squadra non riesce a vincere, l’importante è comunque cercare di muovere la classifica. I nerazzurri, a parte nella trasferta di Crotone, lo hanno sempre fatto. Capisco l’amarezza di D’Angelo nel veder per due volere svanire la vittoria a tempo scaduto, ma penso anche che questi punti persi per strada possano fungere da ulteriore propellente ad una formazione che sarà certamente protagonista da qui alla fine. Ho commentato la gara di Cremona, e ciò che mi aveva impressionato del Pisa era stata la personalità e autorità con cui era andato a giocare su un campo in cui quest’anno sudano e suderanno tutte, considerato che la Cremonese gioca davvero un gran bel calcio. Un atteggiamento da compagine che si era abituata all’aria fresca dell’alta classifica, ma questo è un campionato estremamente equilibrato e molto più lungo rispetto a quelli precedenti, considerato il ritardo di Monza e Parma. Muovere la classifica quindi, come dicevo prima, sarà il segreto per tutte”
Il blitz di Benevento ha, invece, consentito al Brescia di insediarsi al secondo posto. Un successo maturato al termine di una gara non entusiasmante vista la qualità dei protagonisti attesi, ma che le Rondinelle hanno portano a casa sfruttando un episodio sul finale, ossia la dormita di Letizia sulla quale Tramoni non ha perdonato Manfredini. A prescindere da come sia maturata, però, credi che il risultato del Vigorito possa rappresentare, qualora ve ne fosse bisogno, quello step definitivo in termini di crescita e consapevolezza per i ragazzi di Inzaghi? Come ne esce, invece, la compagine sannita da una sconfitta così pesante, non tanto nel punteggio, quanto per il modo ed il momento in cui è arrivata?
“Per quanto concerne il Brescia, credo debba ancora crescere sul piano della compattezza e dell’equilibrio nella fase di non possesso. Per il resto ha tutto, compreso l’allenatore, per andare in Serie A: è una vera portaerei. Inzaghi è però, generalmente, un allenatore che fa proprio dell’equilibrio il proprio punto di forza. Sia a Venezia che a Benevento, infatti, aveva dato vita a delle squadre granitiche. Le Rondinelle, invece, in questo avvio di campionato non sempre lo sono state, anzi. Per questo, molto più dei tre punti e del modo in cui sono maturati, la gara in terra campana potrebbe rappresentare la svolta in termini di solidità. Se il Brescia riesce a diventare solido dietro, con il talento e la qualità che ha davanti il goal lo trova sempre. Il Benevento, invece, deve metabolizzare di aver perso solamente per un episodio sfortunato che ha visto protagonista un giocatore fortissimo, tra i punti di forza dei giallorossi da sempre. Per il carattere che ha, penso che impiegherà tempo zero a riprendersi. La Strega dirà la sua fino all’ultima curva. Più in generale, credo che sia davvero complicato trovare una favorita chiara ed inequivocabile, e la classifica lo testimonia”
Cominciano ad ingranare Parma e, soprattutto, Monza ossia le due compagini date per super favorite alle porte del campionato, ma le stesse che avevano anche fortemente deluso le aspettative in questo primo scorcio di torneo. In particolare, i Ducali piazzano il secondo successo consecutivo con l’1-0 del Tardini sul Vicenza, mentre i brianzoli non perdono da quattro incontri, a margine dei quali hanno subito appena una rete. Credi che Maresca e Stroppa riusciranno a rimettersi definitivamente in carreggiata e puntare, con il passare delle giornate, alle prime due posizioni, fino a poche settimane fa davvero molto lontane?
“Sicuramente si. Non ti nego che a Gennaio mi aspetto dei colpi da parte di entrambe le società, e credo anche che il periodo di difficoltà molto simile vissuto possa essere riassunto con un termine: delusione. Gli emiliani per la retrocessione, i biancorossi per la mancata promozione dello scorso anno. Considerati gli stenti iniziali dovuti anche al cambio di allenatore, a quello dei giocatori e agli strascichi derivanti dal triste epilogo della precedente annata, io credo che l’obiettivo di breve periodo per entrambe debba essere quello di arrivare al mercato invernale senza troppo stress. Puntare sulla forza economica e sull’oggettivo appeal che posseggono può essere la soluzione per piazzare degli innesti in entrata diretti a colmare le lacune presenti, e incrementare il livello di un organico dal comunque indiscutibile valore, che sta pian piano venendo fuori. Per il momento credo che rimarranno nel gruppone, ma anche che da Gennaio bisognerà aver paura di entrambe”
Ad insidiare Parma e Monza, oltre alle primissime della classe, vi è però un nutrito numero di pretendenti alla promozione: penso, tra le altre, soprattutto al lanciatissimo Lecce, alle ambiziose Cremonese, Frosinone e Reggina e ad outsiders come il Perugia, a mio avviso davvero eccezionale a Ferrara. Quale tra queste squadre ti ha convinto di più finora e vedi meglio in un’ipotetica corsa alle prime due posizioni?
“Difficile da dire ma, personalmente, credo che il Lecce abbia davvero qualcosa di interessante quest’anno. Ha cambiato sistema, gioca con un tridente devastante ben definito ed ha anche una struttura solida, essendo stata in Serie A recentemente, avendo sfiorato la finale playoff lo scorso anno e beneficiando anche attualmente di un organico super. Direi che è quindi, forse, più abituata a stare in alto rispetto alle altre. Tuttavia, credo che un po’ tutte se la giocheranno fino alla fine per andar su. Il Frosinone è una compagine costruita con grande intelligenza e ben allenata; il Perugia non ha niente da perdere, sta bene in campo, è leggero ed è guidato da un tecnico tra i più interessanti della categoria; la Reggina è quadrata e con qualità. L’equilibrio sarà il nickname del torneo fino alla fine. Prima di fare delle griglie, attenderei però la sessione invernale di calciomercato per capire quanti muscoli le big muoveranno sul fronte entrate”
Una squadra che invece deve ancora capire cosa vuol fare da grande è sicuramente l’Ascoli che, nonostante il buon punto ottenuto proprio a Pisa, continua il suo digiuno di vittorie che dura oramai da 6 partite. Nel mezzo, il solito scossone a livello dirigenziale che ha coinvolto questa volta l’ex ds Fabio Lupo. Nonostante le ambizioni del patron Pulcinelli siano sulla carta ogni anno molto alte, credi che sia possibile costruire un progetto vincente di medio-lungo periodo con così tanti, e continui, cambiamenti?
“L’Ascoli deve aver pazienza, E’ questo che, a mio avviso, manca al momento ai marchigiani. Il club deve capire quale sia la propria dimensione e cosa voglia diventare. Bisogna essere realisti e comprendere se si possa effettivamente vincere il campionato, se l’obiettivo siano i playoff o la salvezza. Una volta compreso, e fissata l’asticella da dover raggiungere, bisogna poi lavorare, mattone dopo mattone, per tentare di riportare una piazza così importante dove merita, senza dimenticarsi dove la stessa si trovasse fino a pochi anni fa. Mi auguro che il Picchio possa trovare la giusta serenità, perché quella marchigiana è una piazza meravigliosa, che ti accoglie benissimo sia in città che allo stadio e dove si mangia benissimo (ride). E’ una delle realtà più prestigiose del torneo, ma serve ritrovare serenità per poter puntare in alto”
Concentrandoci in ultima analisi sulla zona calda, invece, grandi deluse non possono che essere Crotone e Vicenza, realtà partite con ambizioni, sulla carta, del tutto differenti rispetto alle posizioni di classifica fin qui ricoperte. I biancorossi, a fronte di un mercato estivo sulla carta molto importante, i pitagorici in virtù della volontà di riprendersi la Serie A dopo l’amara retrocessione di qualche mese fa. Ti aspettavi queste croniche difficoltà e cosa, secondo te, sta alimentando questo periodo, per ambedue le società, da horror?
“Il Vicenza è un vero mistero calcistico, per tutti. I biancorossi non hanno gli uomini per stare in quella assurda posizione di classifica. Non mi è proprio chiaro cosa sia accaduto, né cosa stia accadendo. Il fatto di aver disputato un’intera estate senza alcuna vittoria all’attivo ha sicuramente contribuito ad avere, e alimentare, qualche turbamento di troppo, ma il Lane non ha giocatori tali da essere costretto, sulla carta, a dover lottare per non retrocedere. Neanche lontanamente. Non mi spiego come possa stare lì in fondo ma, al contempo, mi aspetto che qualora dovesse incastrare un paio di risultati utili di fila, possa finire per decollare, perché ha tutto per riprendersi. Situazione diversa per i calabresi, che hanno già vissuto qualche stagione fa gli effetti dell’impatto dovuto alla retrocessione partendo malissimo con Stroppa e Oddo, per poi riuscire a salvarsi proprio con il ritorno in panchina dell’attuale trainer del Monza. Non mi meraviglierei se accadesse lo stesso anche quest’anno ma, in ogni caso, penso proprio che quello attuale, per gli Squali, sia un anno di transizione. Citazione d’obbligo per Mulattieri che sta facendo vedere cose sensazionali nonostante il momento critico dei suoi: sono certo che lo vedremo presto in alto”