ESCLUSIVA PSB – Sebastiani: “La squadra di quest’anno vale quella della scorsa stagione”
La figura di Daniele Sebastiani è associata a quella del Pescara dall’ormai lontano 2009, anno dà il via alla sua carriera dirigenziale al timone del rifondato Pescara. Il ruolo del dirigente all’interno del sodalizio abruzzese non è di poco conto, e i fatti lo dimostrano. Nonostante le voci di una cessione del club, il patron resta […]
La figura di Daniele Sebastiani è associata a quella del Pescara dall’ormai lontano 2009, anno dà il via alla sua carriera dirigenziale al timone del rifondato Pescara. Il ruolo del dirigente all’interno del sodalizio abruzzese non è di poco conto, e i fatti lo dimostrano. Nonostante le voci di una cessione del club, il patron resta saldo sulla propria poltrona e si gode la squadra allenata da Pillon giocarsi un posto per la massima serie. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, il 50enne affronta molteplici questioni.
Dopo un’annata, la scorsa, passata senza discostarsi troppo dalle zone basse della classifica i vertici della graduatoria adesso sorridono al Pescara. Da dov’è nata la vostra metamorfosi sotto il punto di vista di risultati e ambizioni?
“La squadra di quest’anno vale quella della scorsa stagione, nel senso che in entrambe c’era una buona rosa. Probabilmente abbiamo avuto dei problemi sia di gestione sia con l’allenatore che hanno inciso non poco. Tant’è vero che la stessa compagine con l’arrivo di mister Pillon ha raggiunto risultati ottimi, motivo per cui l’allenatore è stato confermato senza alcun dubbio. Siamo ripartiti come ci siamo fermati, fondamentalmente la rosa è stata cambiata poco: vuol dire che i valori c’erano già l’anno scorso, ora stanno uscendo fuori tramite un tecnico che ha saputo prendere il meglio da ognuno“.
Tra l’altro anche quest’anno vi state confermando come autentica fucina di talenti. Vedesi i vari Machin, Brugman, ecc.
“Quest’anno credo che il Pescara abbia nel suo organico alcuni dei giovani più forti della categoria. Aldilà di Brugman che è ormai una certezza di cui mi meraviglio non sia titolare in almeno il 50% delle squadre migliori, abbiamo calciatori come Gravillon, Machin, Antonucci, Melegoni, Capone che purtroppo è infortunato, lo stesso Crecco, Mancuso, Del Sole: ragazzi che stanno facendo davvero molto bene. Noi crediamo molto nei giovani, quando arrivano giocano senza paura“.
Trattenerli non sarà affatto semplice. Lei e il direttore sportivo Leone come avete intenzione di muovervi?
“Intanto sono per la maggior parte giocatori nostri, nessuno ce li verrà a strappare con la forza. Stiamo facendo un buon campionato, superiore anche alle aspettative, pensiamo di tenerli qua perlomeno fino a giugno. È evidente che poi bisogna sempre fare i conti col mercato, quando arrivano offerte importanti trattenere un giocatore controvoglia non è mai facile però è giusto che finiscano qui il corso di questa stagione agonistica. Non siamo una società che chiude le porte alle carriere dei giocatori, anzi abbiamo ampiamente dimostrato di vivere di questo e di volerlo fare ancora“.
Un altro dei temi sul tavolo della società è la questione stadio: come procedono i vostri piani?
“Sulla questione stadio siamo avanti. L’amministrazione locale deve fare un passaggio in consiglio per raggiungere uno step superiore, dopodiché potremmo presentare il progetto per procedere con l’iter amministrativo. Noi siamo più che convinti che lo stadio costituirebbe un salto di qualità anche per tutta la città, spero ci sarà una spinta da parte del nuovo management della federazione guidata da Gravina il quale tiene molto a cuore il tema delle infrastrutture. La speranza è che si possano accelerare i tempi non solo per il Pescara ma per tutta l’Italia nella costruzioni di nuovi impianti: è un po’ il tallone d’Achille del nostro calcio“.
Altra iniziativa lanciata con lungimiranza è stata quella dei Pescara Bond, che tra l’altro sta avendo ottimi riscontri. Un nuovo modo per avvicinare sia tifosi che investitori verso la squadra?
“Dobbiamo portare anche qui in Italia la cultura dell’aiuto alle squadre di calcio. In seguito all’esperienza, riuscita benissimo, di quattro anni fa abbiamo deciso di varare i Pescara Bond con l’ottenimento di risultati più che soddisfacenti. Questo non cambia però la cultura del tifo italiano: quando il tifoso paga il biglietto pretende di fare la formazione, se comprasse i bond probabilmente vorrebbe fare il presidente. Bisogna quindi cambiare. Negli altre paesi c’è partecipazione e attaccamento al club, in Italia meno. Qualora viene sottoscritto un bond viene fatto per questioni legate a bonus e rendimenti e non perché realmente si vuole dare una mano. Credo che pian piano tutte le squadre si avvicineranno a questo strumento, chiaramente ci vuole credibilità sul mercato per raccogliere soldi. Il calcio deve diventare sempre più sostenibile e dunque appetibile ai risparmiatori, è chiaro che se continuiamo a vedere fallimenti, mancate iscrizioni e penalizzazioni è difficile raccogliere fondi su un settore a grande rischio. Da parte nostra serve dare segnale di grande fiducia così la gente si avvicinerà di più“.
Il vostro obiettivo è dunque quello di migliorare la visione del calcio italiano non solo nel vostro piccolo.
“Non vogliamo essere di esempio a nessuno, il calcio italiano non ha bisogno di noi, però siamo sempre molto propositivi e alla ricerca di cose nuove per il settore. È chiaro che se si fa qualcosa che può aprire la porta ad altri siamo contenti, non abbiamo la presunzione di fare da apri pista per nessuno ma lo facciamo perché ci crediamo“.
Qual è l’operazione che l’ha vista più coinvolta da quando è alla guida del Delfino?
“Sono un presidente atipico, tutte le operazioni che facciamo mi coinvolgono. Dà molta soddisfazione vedere che attualmente molti giocatori della nostra nazionale hanno vestito la maglia del Pescara prima della loro esplosione“.