ESCLUSIVA PSB – Soncin: “Ad Ascoli la tifoseria esige una svolta, Venezia mina vagante. Sulle favorite in C…”
Il Cobra Andrea Soncin al gol ha dedicato un’intera carriera. La sua scalata personale dai campetti dell’Eccellenza alla Serie A è stata, infatti, segnata da un rapporto costante ed assiduo con la via della rete. Vien da sé che per un bomber capace di realizzare 161 marcature tra i professionisti dire addio al calcio giocato non è una […]
Il Cobra Andrea Soncin al gol ha dedicato un’intera carriera. La sua scalata personale dai campetti dell’Eccellenza alla Serie A è stata, infatti, segnata da un rapporto costante ed assiduo con la via della rete. Vien da sé che per un bomber capace di realizzare 161 marcature tra i professionisti dire addio al calcio giocato non è una cosa semplice, ma l’ex Atalanta ed Ascoli sta provando a cambiare abito, reinventandosi come commentatore tecnico dei match di Serie C per l’emittente Sportitalia. La redazione di Pianeta Serie B l’ha raggiunto in esclusiva per porgli alcune domande.
Ciao Andrea, mi piacerebbe cominciare quest’intervista partendo dall’inizio: il Venezia è il club in cui ti sei formato, sei ancora legato alla piazza? Che ruolo pensi possa recitare nell’attuale campionato di Serie B?
Sono arrivato a Venezia ad appena 16 anni, quando c’era ancora Zamparini: è stata la prima esperienza nel calcio che conta, la ricordo con grande piacere. Tacopina e Inzaghi stanno lavorando splendidamente già all’anno scorso e la squadra, se manterrà la solidità mostrata fin qui, potrà essere la mina vagante di una cadetteria equilibratissima.
Se in arancioneroverde hai mosso i primi passi, ad Ascoli, invece, ti sei consacrato. Non è un momento calcisticamente facile per la città: ultimo posto in graduatoria, dichiarazioni di Bellini, dimissioni di Maresca stanno mettendo a dura prova la tifoseria. Che idea ti sei fatto di questa intricata situazione?
Ad Ascoli ho vissuto gli anni più importanti della mia carriera, motivo per cui sono molto dispiaciuto per le difficoltà che la società sta incontrando. In estate si è scommesso su un progetto tecnico innovativo, che però avrebbe richiesto tempo, che in B non c’è. Conosco personalmente Maresca e sono certo che in futuro avrà altre occasioni, ma ora la tifoseria esige giustamente una svolta, perché la situazione inizia a farsi critica.
Concludiamo la chiacchierata affrontando un tema che riguarda più strettamente il tuo presente. Negli ultimi mesi hai avuto modo di osservare da vicino il mondo della Serie C, quali squadre consideri le favorite per la promozione nella B che verrà?
In ogni girone ci sono diverse squadre costruite per primeggiare. Nel Gruppo A il Livorno ha una rosa importante, che può vantare calciatori come Vantaggiato o Luci, i quali hanno giocato da protagonisti in categorie superiori: come dimostra la classifica, è favorito. Occhio anche al Pisa, però, che si sta risollevando ed ha un progetto di grande spessore alle spalle. Il Padova, invece, è allestito per vincere il Gruppo B, potendo contare su un tecnico come Bisoli, adatto a sfruttare le qualità dell’organico. Renate ed Albinoleffe, tuttavia, sono piacevoli sorprese: i primi sono giovani, ma riescono ad esprimere grande intensità in campo, mentre i secondi una società che dovrebbe esser presa come modello anche nelle serie superiori, ottimamente organizzata, nonostante un bacino d’utenza ristretto. Per quanto riguarda il Gruppo C ho osservato il Lecce già diverse volte e mi ha impressionato: il tridente Torromino-Di Piazza-Caturano è devastante ed il resto della rosa ha dimostrato di poterlo supportare egregiamente, ma non bisogna sottovalutare una piazza caldissima come Catania, che penso contenderà il primo posto ai salentini fino al termine del campionato.
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