2 Maggio 2018

ESCLUSIVA PSB – Spinesi: “Pazienza? I tifosi del Pisa si sentono presi in giro da Corrado”

Cresciuto nelle Giovanili del Pisa, squadra della sua città di cui è grande tifoso, esploso in Serie B con la maglia del Bari e confermatosi anche in A nella stagione del ritorno del Catania, Gionatha Spinesi è stato un formidabile centravanti che ha marchiato a suon di reti i primi anni 2000 del calcio italiano. […]

Cresciuto nelle Giovanili del Pisa, squadra della sua città di cui è grande tifoso, esploso in Serie B con la maglia del Bari e confermatosi anche in A nella stagione del ritorno del Catania, Gionatha Spinesi è stato un formidabile centravanti che ha marchiato a suon di reti i primi anni 2000 del calcio italiano. Intervistato in esclusiva dalla Redazione di PianetaSerieB.it, l’ex bomber ha fatto il punto sulla stagione dei tre club più importanti della sua carriera.

 

Ciao Gionatha, cominciamo dal Bari. Ultimamente la squadra non perde, ma vince raramente: pensi possa ambire alla promozione diretta e in ottica play-off, invece, che chance ritieni abbia?

“Data la posizione in classifica, la squadra ha il dovere di provarci, ma è pur vero che davanti ci sono formazioni altrettanto attrezzate con un buon margine di vantaggio. Se non riuscissero a salire direttamente, a mio avviso sarebbe fondamentale centrare la terza o la quarta piazza, in maniera tale da saltare il primo turno.”

Passando al Catania, per te cosa è mancato al gruppo per vincere il girone C di Serie C?

“Per me sono mancate due cose essenziali: l’esperienza e la personalità e della prima ha difettato il tecnico. Non dico che Lucarelli abbia fatto male, ma credo che una guida più esperta avrebbe tratto qualcosa di più dai ragazzi. Gli etnei quando hanno incontrato formazioni come Cosenza, Matera e Trapani hanno sempre sofferto nonostante disponessero di un tasso tecnico superiore, ma Braglia, Auteri e Calori si sono dimostrati molto più pronti per la categoria. La personalità, invece, manca proprio sul terreno di gioco. Anche se in rosa sono presenti calciatori che hanno calcato palcoscenici importanti,questi non sono stati mai in grado di trainare gli altri nei momenti cruciali. Ogni volta che c’è stata l’occasione di recuperare punti sul Lecce che aveva già giocato, si ha sempre fallito. Contro la Juve Stabia si è toppato, contro Trapani e Matera altrettanto.”

Possiamo finalmente parlare del tuo Pisa: cosa credi che possa dare la cura Petrone in vista dei play-off?

“Parto da lontano e ti dico che per me vale lo stesso discorso fatto per il Catania: con un allenatore esperto si sarebbe potuto vincere il campionato, soprattutto alla luce dei molteplici passi falsi delle prime due. Nelle ultime sette partite , la squadra ha preso due 2 dal Prato, che in tutta la stagione ne ha siglati 12 ed ha perso contro Lucchese, Gavorrano e Carrarese. Pazienza ha delle attenuanti perché era alla sua prima stagione da tecnico, ma con qualcun altro più esperto in panchina sarebbe stato tutto diverso. Il Pisa, tuttavia, è una squadra molto ben allestita e per questo, insieme a Catania, Reggiana e Sambenedettese ha chance importanti ai play-off. Sicuramente Petrone in quest’ottica può dare molto, perché si tratterà di partite in cui l’aspetto mentale sarà decisivo e lui ha il giusto bagaglio alle spalle per prepararle nel modo corretto. In Serie C, più che altrove, l’esperienza è indispensabile: pensa al Cosenza, da quando Braglia è in panchina hanno cambiato marcia radicalmente e ora si potranno giocare i play-off.”

Un’ultima curiosità te la vorrei chiedere parlando ancora della squadra della tua città. Come valuti la gestione della questione allenatore da parte del presidente Corrado? A molti tifosi non è piaciuta affatto…

“Anche se Corrado avesse visto in Pazienza Mourinho, non avrebbe dovuto adottare un comportamento simile. Se aveva puntato su Gautieri, doveva dargli la possibilità di lavorare ed invece ha aspettato il primo pretesto, l’uscita dalla Coppa Italia, per dare l’incarico al suo pupillo, a cui già in estate l’aveva promesso. Questo significa che l’errore è stato fatto a monte: avrei preferito che affidasse subito la squadra a Pazienza, assumendosi le proprie responsabilità, invece di utilizzare un parafulmine per arrivare allo scopo. Il tifoso si sente preso in giro da questi atteggiamenti, perché si rende conto che il mister esperto è stato soltanto un contentino, che per di più è anche costato caro alle casse della Società. Tutti sapevano che le cose sarebbero andate così: chi è che da Foggia va a Pisa per allenare gli Allievi per qualche spiccio? Era chiaro che ci fosse qualcosa dietro.”

 

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