ESCLUSIVA PSB – Tait: “Con Zanetti il Sudtirol ha mangiato il campo, è simile a Stroppa”
Dopo anni ad ottimi livelli in Serie C con la maglia del Sudtirol, Fabian Tait sperava di raggiungere la promozione al termine di una cavalcata entusiasmante, ma la sua squadra si è dovuta arrendere in semifinale play-off sul campo dell’ora neopromosso Cosenza. In esclusiva ai nostri microfoni, l’esterno destro ha raccontato il proprio percorso, focalizzandosi anche sull’incidenza che due mister come Stroppa e Zanetti hanno avuto […]
Dopo anni ad ottimi livelli in Serie C con la maglia del Sudtirol, Fabian Tait sperava di raggiungere la promozione al termine di una cavalcata entusiasmante, ma la sua squadra si è dovuta arrendere in semifinale play-off sul campo dell’ora neopromosso Cosenza. In esclusiva ai nostri microfoni, l’esterno destro ha raccontato il proprio percorso, focalizzandosi anche sull’incidenza che due mister come Stroppa e Zanetti hanno avuto nel processo di crescita.
La nostra chiacchierata non può che cominciare dal tasto più del dolente, ossia il capolinea della vostra avventura ai play-off. Sarebbe anche banale, tuttavia, commentare la vostra partita, motivo per cui preferirei concentrarmi sul Cosenza. Che impressione vi hanno dato? Sono pronti per la cadetteria?
“Io invece voglio partire da noi e dal nostro incredibile campionato, perché siamo partiti in 7 in ritiro, non siamo una piazza grossa e costituiamo un gruppo di giovani: nessuno poteva aspettarsi tanto. Abbiamo perso solo a Cosenza, ma siamo stati anche gli unici a batterli, in casa. Loro hanno dimostrato di avere qualcosa di più dal punto di vista della fame, perciò non possiamo che fargli i complimenti per la promozione meritata. Secondo me loro, se mettono a posto un paio di tasselli, possono essere competitivi anche in B: hanno qualità in tutti i reparti. Basta vedere quello che stanno facendo in B Venezia e Cittadella che le ossature solide per la C ben figurano anche in cadetteria.”
Una delle sorprese della stagione è stata indubbiamente mister Zanetti, un nome ignoto al grande pubblico che ha dimostrato giorno dopo giorno la bontà delle sue idee. Cosa puoi dirci di lui? Cos’è che ha saputo darvi?
“Zanetti è un allenatore giovane e forse questo ci ha aiutato, perché conosce molto bene le dinamiche di campo, essendosi ritirato da poco, e sa lavorare coi giovani. Il suo valore lo si comprende guardando come prepara gli allenamenti e i match, di calcio ne capisce tantissimo: ha fame e passione e riesce a trasmetterla a pieno. Ha dato un’impronta e un’anima a una squadra, noi il campo lo mangiavamo. Spero che disputerà solo pochi anni in C, così da imporsi presto in platee più prestigiose.”
Anche il primo tecnico che ti ha accolto al Sudtirol era un esordiente, ed ora un po’ di strada l’ha percorsa. Quali ricordi hai di Stroppa? Che similitudini e differenza puoi riscontrare tra lui e Zanetti?
“Non devo essere io a dire che Stroppa sia un grandissimo allenatore. Anche lui sapeva toccare le corde giuste e si distingueva per conoscenza calcistica. Ricordo, inoltre, che era un fanatico del bel gioco. Differenze grosse faccio fatica a trovarne, perché si tratta dei due che mi hanno dato di più in carriera e sono loro molto legato. Anche sul modulo di gioco, il 3-5-2, hanno idee abbastanza simili: si tratta di persone determinate a portare avanti i loro schemi. Sono convinto, per di più, che dopo anni in cui ha dimostrato molto, Stroppa potrà togliersi qualche grossa soddisfazione il prossimo anno a Crotone.”
Per chiudere il cerchio vorrei fare un bilancio più personale: vieni da anni piuttosto importanti per continuità di rendimento e la Serie C inizia a starti stretta. Cosa ti aspetti dal futuro?
“Come ogni calciatore il mio obiettivo è rappresentato dal salto di categoria. Sarebbe stato un sogno centrarlo con questa maglia, infatti il rammarico è tanto, però a 25 anni penso che sia arrivato il momento giusto.