ESCLUSIVA PSB – Tateo: “Di Piazza? Al Lecce per esprimersi al meglio. Su Doumbia…”
Il mercato entra nel vivo, oppure forse lo è sempre stato. Una Serie B di livello, che si appresta a vivere un campionato mai così competitivo negli ultimi anni, motivo per il quale alle squadre impegnate servirà rinforzarsi nella miglior maniera possibile. Di questo, e molto altro, parliamo con l’agente Giovanni Tateo, intervenuto in esclusiva […]
Il mercato entra nel vivo, oppure forse lo è sempre stato. Una Serie B di livello, che si appresta a vivere un campionato mai così competitivo negli ultimi anni, motivo per il quale alle squadre impegnate servirà rinforzarsi nella miglior maniera possibile. Di questo, e molto altro, parliamo con l’agente Giovanni Tateo, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Quanto la presenza in Serie B di società come Venezia, Parma, ed in generale compagini di grande storia, forza e tradizione, rischia di monopolizzare il mercato dei grandi giocatori della categoria?
“Confermo che questa Serie B sarà maggiormente competitiva in quanto, oltre a quelle da te citate, ci saranno squadre come il Pescara ed in generale formazioni di livello. Senza dimenticare squadre forse meno blasonate ma che hanno importanti risorse come la Cremonese. Questo sicuramente arrecherà disagio alle compagini con meno disponibilità economiche ma che, e questa è l’altra faccia della medaglia, potrebbero essere le prescelte ad accogliere elementi in prestito dalle grandi squadre del nostro calcio, maggiormente propense a far crescere i propri ragazzi in ambienti con meno pressioni ed in grado di garantirgli continuità”.
Possiamo quindi dire che mai come in questa sessione di mercato conterà l’intelligenza delle mosse?
“Assolutamente. Saranno importanti le capacità dei dirigenti di fare le giuste scelte. Faccio un esempio: Marchetti, direttore sportivo del Cittadella, riesce sempre a prendere giocatori che poi si rilevano utili alla causa, ed è per questo che lo ritengo uno dei DS più capaci. Le sue qualità poi si sono viste anche in situazioni difficili, come la retrocessione nella stagione 2014-2015: quando si scende di categoria, è sempre difficile risalire subito, invece lui fu bravissimo nel costruire la squadra e non solo è arrivata la promozione, ma nella passata annata la squadra ha anche giocato i playoff al termine di un campionato importantissimo”.
Doumbia va al Livorno e lascia il Lecce dopo oltre 100 presenze. Nonostante il suo rendimento costantemente su buoni livelli, si è deciso di continuare il suo percorso in Lega Pro. Come mai?
“C’erano squadre dalla Serie B che mi hanno chiesto il giocatore, però in quel caso i tempi di attesa erano più lunghi. Si è fatto poi avanti il Livorno, piazza e società da noi considerata sullo stesso livello di molte compagini del campionato cadetto, con un allenatore che lo scorso anno con una squadra normale ha fatto un ottimo campionato e soprattutto un modulo consono alle caratteristiche del giocatore, che potrà così esprimersi al meglio delle proprie possibilità”.
Il Lecce è una squadra costruita per vincere, e l’arrivo di Matteo Di Piazza testimonia ciò. L’arrivo dell’ex Foggia è un segnale importante.
“Secondo me tra le squadre che puntano a vincere il campionato, ad oggi il Lecce è quella che meglio si è rinforzata. Di Piazza può essere un giocatore determinante per i salentini, perché anche a Foggia ha spostato gli equilibri ed ha contributo in maniera importante, con gol ed assist, alla promozione. La scelta è stata fatta anche in virtù del ruolo, visto che Di Piazza non è un esterno ma un attaccante centrale. Abbiamo sposato il progetto Lecce nonostante le richieste dalla Serie B in quanto ci è stato garantito che il modulo adottato permetterà a Matteo di poter giocare in una posizione a lui congeniale, ovvero in un 4-3-1-2 dove guiderà l’attacco con Caturano. Chiaramente può disimpegnarsi anche in un attacco a 3, però è sicuramente penalizzato perché la sua collocazione naturale è un’altra”.
In questi anni cos’è mancato al Lecce per centrare la promozione?
“A mio avviso nei primi anni di Serie C il Lecce ha sempre costruito squadre con giocatori di categoria superiore ma che non si sono ben calati nella realtà della terza serie. La scorsa stagione è stato fatto un campionato importante, anche perché se andiamo a vedere la classifica di due anni fa, quando il Benevento ha vinto il campionato, i campani fecero meno punti del Lecce della passata stagione. Quindi non credo che ci siano colpe del Lecce (sempre con riferimento all’annata passata, ndr) bensì meriti di un Foggia che ha fatto troppo bene”.
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