Fabio Lupo: “Penso di aver dato un mio contributo a questo club. Con Niederauer diversità di vedute”
LUPO VENEZIA – Fabio Lupo, direttore sportivo “uscente” del Venezia, ha parlato a Trivenetogoal.it dell’esperienza vissuta con i lagunari e dei motivi che hanno segnato la sua separazione dal club. Ecco le sue parole: “Me ne vado senza sbattere la porta e con la consapevolezza di aver creato un parco giocatori di valore in questa […]
LUPO VENEZIA – Fabio Lupo, direttore sportivo “uscente” del Venezia, ha parlato a Trivenetogoal.it dell’esperienza vissuta con i lagunari e dei motivi che hanno segnato la sua separazione dal club. Ecco le sue parole:
“Me ne vado senza sbattere la porta e con la consapevolezza di aver creato un parco giocatori di valore in questa società. Quando arrivai poco più di un anno fa non c’era praticamente nulla e bisognava ricostruire tutto daccapo. Penso di aver dato un mio contributo. Con Niederauer ci sono stati alcuni confronti, nell’ambito della normale dialettica fra un presidente e un direttore sportivo. E’ emerso un modo diverso di vedere il calcio: il mio è frutto di un’esperienza di 40 anni in questo mondo, lui è nel calcio da quattro mesi il suo è più legato ai numeri e alla statistica e ad altri aspetti che ha portato avanti che non condivido. Dispiace essere stato scavalcato sul mercato a mia insaputa, io ritenevo che fosse giusto prima salvarsi e poi pensare a tutto il resto. Con Dionisi non c’è stato alcun contrasto, normali scambi di vedute fra direttore sportivo e allenatore, come accade in tutte le realtà. lui è stata la nostra prima scommessa vinta. Ringrazio Joe Tacopina per avermi permesso di guidare il Venezia e Dante Scibilia, per avermi sempre appoggiato dal momento del mio arrivo. C’è sempre stato un rapporto, franco, leale e di fiducia reciproca che ha fatto bene alla squadra. La salvezza la dedico a tutto il gruppo e a un vero capitano come Marco Modolo. Sottolineo il “vero”, perché qualche capitano del passato ha detto parole sulla squadra che non doveva dire per rispetto di quelli con cui ha condiviso tante battaglie. E, lo sottolineo, ha sbagliato anche nella previsione, perché in un momento di difficoltà aveva detto che meritavamo la posizione che occupavamo. Al contrario ci siamo salvati con 50 punti e, se non avessimo colpito 16 pali e qualche pallone in più fosse entrato, a quest’ora staremmo qui a parlare di un’altra storia”