Cremonese, Fagioli: “La promozione? Sarà difficile, ma non impossibile”
FAGIOLI CREMONESE – Doverosamente considerato tra i talenti più fulgidi del calcio italiano, Nicolò Fagioli sta regalando giocate ed emozioni con la maglia della Cremonese, club che gli ha concesso la possibilità di conoscere la Serie B, in attesa di ritornare alla Juventus, che ancora ne detiene il cartellino. Il centrocampista classe 2001 ha parlato […]
FAGIOLI CREMONESE – Doverosamente considerato tra i talenti più fulgidi del calcio italiano, Nicolò Fagioli sta regalando giocate ed emozioni con la maglia della Cremonese, club che gli ha concesso la possibilità di conoscere la Serie B, in attesa di ritornare alla Juventus, che ancora ne detiene il cartellino. Il centrocampista classe 2001 ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Come fa un piacentino a farsi apprezzare a Cremona? Sono cose peritifosi. Io do l’anima per la squadra, è il mio lavoro e cerco di farlo bene“.
Fagioli tra Cremonese e Juventus
Classifica alla mano, la Cremonese è ampiamente in lotta per la promozione diretta in Serie A: “Ce la stiamo giocando, ci meritiamo questa posizione. Sarà difficile ma non impossibile. La Serie B? Me l’aspettavo più complicata come classifica. Siamo un bel gruppo, compatto, contanti giovani che si aiutano. È un campionato di qualità, in cui bisogna correre tanto: in Afanno la differenza le giocate dei singoli, qui contapiùl’organizzazione“.
Il ragazzo si tuffa poi nel mondo Juventus, dov’è cresciuto calcisticamente: “Imparavo tanto, sia a livello tecnico che di spogliatoio. Ho visto grandi professionisti, gente come Ronaldo e Chiellini arrivava per prima e andava via per ultima dopo aver curato ogni dettaglio. E al primo allenamento ho preso tunnel da Cancelo, così, tanto per gradire. Con chi ho legato di più? Con Morata. Lo battevo sempre a ping-pong, anche se lui dirà che non è vero (ride, ndr). Le parole di Allegri su di me? Le pronunciò dopo una tournée negli Stati Uniti. Mi ha fatto un enorme piacere. Il cazziatone che ho preso proprio dal mister la scorsa estate? Colpa di un ritardo a un allenamento, il giorno prima della partita. Mi sono pentito subito.
L’esordio in Serie A contro il Crotone (in panchina c’era Pirlo, 22 febbraio 2021, ndr)? Emozionante. Una data che mi sono fatto tatuare. Era un momento che aspettavo da una vita, perché della Juve sono anche tifoso. Eravamo già sul 3-0 e ho preso fiducia subito: peccato che si giocasse a porte chiuse. Sono l’erede di Pjanic? Beh difficile, visto quanto è forte. Mi sono allenato un anno con lui, mi aiutava e mi consigliava. Ma preferisco Modric, mi ispiro a lui, anche se i miei capelli sono più belli.
L’operazione che ho subito per curare l’aritmia? Un problema che avevo da anni. Avevo spesso attacchi e giramenti di testa dopo una partita o un allenamento. Poi abbiamo scoperto il problema. Fino all’intervento temevo di non poter più giocare, dopo no: tutto è stato risolto. Sono stato fuori tre mesi e mi è dispiaciuto solo aver saltato uno SPAL-Juventus in cui hanno giocato tanti giovani. La vittoria in Coppa Italia Serie C con Pecchia in panchina? È nata una stima reciproca. Quando c’è stata la possibilità di seguirlo ero felice. Sa gestire il gruppo e ci fa giocare bene.
Sto imparando tante cose. È un anno importante per me ma anche per la Cremonese che da una vita non va in Serie A. La Juve mi porterà in ritiro? Non mi va di parlarne perché sono concentrato su questo campionato. Non mi sono mai giocato una promozione in A. Lo stage con la Nazionale? Mi ha mandato un messaggio un amico, pensavo a uno scherzo. L’azzurro è il massimo, ho fatto tutte le Under e quella maglia è stupenda. Come quella della Juve, sono tifoso. L’importante è stato tornare e rimettere i piedi a terra. Alla Nazionale ci penserò più avanti. Abbiamo vinto gli Europei, ora bisogna andare ai Mondiali“.