16 Gennaio 2021

SPAL, Floccari: “La promozione? Percorso difficile, ma possiamo giocarcela fino alla fine”

FLOCCARI SPAL – Sergio Floccari, attaccante della SPAL, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport: “È chiaro che i gol sono importanti ma in questa fase della mia carriera l’atteggiamento è alla base di tutto. Sappiamo che contro la Reggiana sarà un derby sentito dalla nostra tifoseria e vogliamo vincerlo. L’usato sicuro in […]

Floccari Livorno

Sergio Floccari, attaccante della SPAL che piace al Livorno

FLOCCARI SPAL – Sergio Floccari, attaccante della SPAL, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport: “È chiaro che i gol sono importanti ma in questa fase della mia carriera l’atteggiamento è alla base di tutto. Sappiamo che contro la Reggiana sarà un derby sentito dalla nostra tifoseria e vogliamo vincerlo. L’usato sicuro in Serie B e in Serie A? Penso che ognuno abbia il proprio segreto. Al di là di tutto, una certa mentalità e la predisposizione al sacrificio fanno sempre la differenza. L’esempio di Palacio è un classico. Il filo conduttore deve arrivare dall’atteggiamento e dalla predisposizione a lavorare nella direzione della squadra. Spero di dare il mio contributo, partendo da queste due qualità.

Ritornare in Serie A? È un percorso difficile complicato dalla pandemia. Ma noi abbiamo tutto per giocarcela fino alla fine. Siamo consapevoli di poter crescere per raggiungere il nostro obiettivo. Ma questo torneo è difficile. Le mie esperienze in grandi piazze? L’Atalanta è stata una tappa importante, la Lazio mi ha fatto giocare in Europa League. Ogni esperienza mi ha dato qualcosa, a cominciare dal Rimini. Alla SPAL ho avuto tante gratificazioni grazie all’ambiente giusto. Qui ci sono passione e spirito d’identità che hanno rinnovato la mia grande vocazione per il calcio.  Il discorso fatto per le squadre vale anche per i tecnici. Ho la fortuna di averne avuti tanti. Non vorrei fare torto a nessuno anche perché ognuno di loro è stato importante. Ora spero di fare bene con Marino. 

In Serie B regna l’equilibrio con tante squadre che stanno facendo bene come Cittadella e Salernitana. Poi c’è chi ha organici importanti, tra cui il Monza e le retrocesse dalla A. Ma il torneo resta difficile da vincere. Azzardato fare un pronostico ora, con 7/8 squadre che possono puntare alla A diretta. Poi i playoff saranno una lotteria per tutti. Noi sappiamo di avere un organico importante e possiamo ancora crescere. Le antagoniste non mancheranno. Fondamentale la continuità e capire in cosa migliorare. I nomi non bastano per vincere. L’avversario che ci ha messo maggiormente in difficoltà? Il Cittadella ha messo in difficoltà non solo noi.

Chi gioca il miglior calcio in B? Non è facile scegliere, anche perché poi difficoltà ne incontrano tutti. Il fatto che non ci siano risultati scontati spiega lo scenario. Marino come Semplici per aprire un nuovo ciclo? Penso che possa essere così. Noi possiamo contribuire perché ci siamo trovati bene da subito. La SPAL di Semplici ha fatto un percorso incredibile dalla C alla A. La SPAL di oggi non è più una sorpresa ed è percepita da tutti come una favorita. Il che complica le cose. 

La difficoltà da superare dopo la retrocessione? C’era in tutti noi la voglia di riscattarci. Aver archiviato nel minor tempo possibile la scorsa stagione ci ha fatto voltare pagina. Quanto può incidere la variabile COVID sull’esito di questa stagione? Credo che la novità più grande causata dalla pandemia, oltre al rischio dei contagi, sia l’assenza di pubblico. Giocare senza spettatori cambia completamente il contesto. È strano. Questa condizione può incidere, perché i tifosi in certe piazze si avvertono. Ma ci stiamo abituando.

Balotelli in B? Non me lo aspettavo proprio. È un calciatore forte che può dare un grande contributo al Monza. Supermario può spostare gli equilibri anche se un solo calciatore non fa una squadra. Un attaccante che mi sarebbe piaciuto essere? Diciamo che io sono stato l’attaccante che avrei dovuto essere. Ho cercato di imparare da tutti sin da giovane. Ma non mi sono mai ispirato a un solo modello. Anche perché io sono un calciatore atipico e perciò faccio fatica a trovare anche un erede“.