FOCUS – Acque agitate sul Mare Adriatico
Il Pescara si prepara alla ripresa del campionato con molti dubbi e timori visto le deludenti debacle prima della sosta. L’incubo di sprofondare nei bassi fondi della classifica si fa forte in seno agli abruzzesi. Le parole del Presidente Sebastiani: “La salvezza è oro” la dice lunga sulla prossima ripartenza. Partiamo dalla rosa. Le notizie […]
Il Pescara si prepara alla ripresa del campionato con molti dubbi e timori visto le deludenti debacle prima della sosta. L’incubo di sprofondare nei bassi fondi della classifica si fa forte in seno agli abruzzesi. Le parole del Presidente Sebastiani: “La salvezza è oro” la dice lunga sulla prossima ripartenza. Partiamo dalla rosa. Le notizie positive sono i recuperi di Pucciarelli, infortunatosi al primo allenamento fatto al Poggio e mai sceso in campo e Balzano, fermo per una lesione al crociato sinistro da ottobre. Mentre Tumminello ha subito una distorsione al ginocchio destro che ha messo definitivamente la parola fine alla stagione e forse anche alla sua esperienza in maglia biancazzurra. Per il resto sono tutti a disposizione compreso il bulgaro Bojinov, arrivato nel mercato di gennaio in una forma fisica imbarazzante e condita dall’assurda espulsione subita in panchina a Crotone, che di fatto come l’attaccante ex Chievo non si è mai visto scendere in campo. Dal punto di vista estremamente calcistico diciamo che questa sosta
forzata ha fatto bene al Pescara, dato che nell’ultima disfatta di Benevento si è presentato al Ciro Vigorito senza 14 elementi tra infortunati e squalificati. Se le notizie dell’infermeria sorridono ai biancoazzurri, quello che lascia perplesso è il gioco della squadra. Con Zauri si viveva di alti e bassi senza troppo entusiasmo, dovuto al rapporto ormai incline che il tecnico marsicano aveva con parte dello spogliatoio. In primis Memushaj , che dopo aver disertato anche la consueta cena di Natale era pronto a fare le valigie nella imminente sessione invernale. L’arrivo di Legrottaglie sembra però non aver portato i benefici sperati.
Tranne la partita d’esordio contro il Pordenone dove si è visto un gioco dinamico e spumeggiante da far ricredere i più scettici, poi il nulla. Le restanti 2 vittorie conquistate con Cosenza e Ascoli sono contro compagini meno attrezzate e tecnicamente inferiori, avvenute tra le mura amiche in maniera sofferta e all’ultimo secondo grazie alle invenzione dei singoli, il gioiellino Bocic contro i calabresi e dell’ albanese Memushaj contro i marchigiani. Il gioco corale, i movimenti di squadra latitano, gli adriatici si presentano
scollati tra i reparti e ci si affida sempre più spesso alle sgroppate di Zappa o all’estro di Galano a testimonianza che la qualità non manca, ma non sempre può bastare. Infatti con squadre più blasonate come Spezia, Cittadella, Crotone e Benevento sono arrivate sonore sconfitte da mettersi le mani nei capelli. In sostanza i componenti della rosa vedasi Scognamiglio, il giovane Borrelli, il portiere Fiorillo, il promettente centrale difensivo Bettella scuola Atalanta o i centrocampisti Busellato e Palmiero (quest’ultimo vittima di diversi infortuni), sono adatti per conquistare una tranquilla salvezza, ma il mister di Gioia Del Colle sarà in grado di portarla al termine? E’ questa la domanda che si pongono sportivi e società, che sta già sondando il mercato allenatori per la prossima stagione. L’identikit tracciato da Sebastiani è quello di Modica della Vibonese, ex secondo di Zeman, che con il presidente ha una sorta di rapporto amore/odio.
Il calendario in queste ultime dieci finali rimaste, sorride parzialmente agli abruzzesi, perché se da una parte non ci sono più le big da affrontare, eccezion fatta per il Frosinone alla quartultima giornata in terreno amico, dall’altra si hanno gli scontri diretti con Cremonese, Trapani e Venezia tutte da giocare in trasferta. Ma quella che appare come uno snodo fondamentale per il proseguo del campionato è l’esordio con la Juve Stabia. I campani che prima del Coronavirus avevano cominciato a mostrare un gioco
brillante con un gruppo coeso sapientemente guidato dal emergente Caserta, sono un gradino più su in classifica ed una eventuale sortita a domicilio farà sprofonderà il Pescara nelle terre mobili della retrocessione. Si teme un contraccolpo psicologico sia del ambiente, ormai stufo della politica al risparmio attuato dal massimo dirigente pescarese, reo secondo i tifosi di pensare al propio arricchimento personale anzichè creare un progetto funzionale al Delfino, ma anche della squadra stessa che nonostante i due mesi di fermo non riuscirebbero ad invertire il trend negativo pre-Covid. La partita contro le Vespe si presenta quindi come un match di fondamentale importanza da vincere a tutti i costi, per non ingrossare ancor di più
le acque dell’Adriatico in questa anomala Estate.
A cura di Giorgio Bernabei