22 Giugno 2018
Foggia – Clamoroso, la Procura chiede la retrocessione
Come riporta il sito Foggiacittàaperta, questi gli attimi salienti dell’udienza che riguarda il club rossonero e 37 tesserati presso il Tribunale Federale Nazionale. Tra i primi ad essere chiamati il portiere Tarolli e l’ex attaccante Iemmello, quest’ultimo presente a Roma insieme al suo avvocato. Alle ore 10,50 è partita ufficialmente l’udienza. Come era nelle previsioni, accesso interdetto […]
Come riporta il sito Foggiacittàaperta, questi gli attimi salienti dell’udienza che riguarda il club rossonero e 37 tesserati presso il Tribunale Federale Nazionale. Tra i primi ad essere chiamati il portiere Tarolli e l’ex attaccante Iemmello, quest’ultimo presente a Roma insieme al suo avvocato.
Alle ore 10,50 è partita ufficialmente l’udienza. Come era nelle previsioni, accesso interdetto a giornalisti e operatori video. La porta della sede del Tribunale Federale in via Campania è stata chiusa. 25 minuti dopo, in un breve momento di pausa, sono usciti dalla sede scuri in volto: Franco Sannella, Lucio Fares e l’avvocato Fabio Iudica. Il gruppo è subito rientrato ma trapela del nervosismo. Parti distanti. Incominciano a filtrare notizie sulle strategie difensive dei soggetti coinvolti. Gran parte dei calciatori sarebbero orientati al patteggiamento. Per Iemmello e Mazzeo la pena potrebbe ridursi a non più di due mesi, tempo utile per essere disponibili a inizio campionato. Comportamento differente per staff tecnico e dirigenti. Roberto De Zerbi, neo-allenatore del Sassuolo, presente a Roma, è pronto ad andare a processo e non accettare alcun patteggiamento. Stessa posizione dell’ex direttore sportivo Beppe Di Bari.
Alle ore 11,55 arriva la notizia clamorosa: la richiesta della Procura federale per il Foggia calcio è la retrocessione. Nervosismo alle stelle nella sede del Tribunale federale, l’avvocato dei fratelli Sannella, Bocchino, ha paragonato gli atteggiamenti dei magistrati sportivi alla giustizia sovietica.
Il motivo del nervosismo dell’avvocato Gianluca Bocchino sarebbe legato all’andamento del dibattimento durante il quale non sarebbe stato dato il giusto spazio alla difesa. La posizione dell’organo giudicante sembra tutta orientata su quella dell’accusa e si teme che la decisione del Tribunale Federale possa basarsi esclusivamente su quanto argomentato dalla Procura.