21 Aprile 2018

Foggia, il curioso caso dei record

“Forse non tutti sanno che” il Foggia, nella sua quasi centenaria storia, è stato protagonista, a volte anche suo malgrado, di alcuni primati  che lo hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali. Record non legati a statistiche  di natura prettamente calcistica ma che rivestono il carattere della straordinarietà. Il primo, non in ordine cronologico, riguarda un precedente […]

Foggia

Scatto che raffigura la Curva Nord del "Pino Zaccheria" di Foggia

“Forse non tutti sanno che” il Foggia, nella sua quasi centenaria storia, è stato protagonista, a volte anche suo malgrado, di alcuni primati  che lo hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali. Record non legati a statistiche  di natura prettamente calcistica ma che rivestono il carattere della straordinarietà. Il primo, non in ordine cronologico, riguarda un precedente fra Foggia e Bari.

Il buonsenso di Collina

Sabato prossimo sarà di scena allo Zaccheria il Bari. L’ultimo incontro in terra foggiana in serie B risale al lontano 8 giugno del 1997 e terminò con il risultato di 1-1 con gol del barese Ventola e pareggio di Colacone. Nel corso della partita l’arbitro Collina fu costretto a prendere una decisione singolare, mai applicata prima nei campionati professionistici italiani. A causa delle intemperanze delle due tifoserie sistemate sulle curve opposte, il direttore di gara al 5′ minuto della ripresa fece nuovamente invertire il campo ai due portieri Mancini e Fontana facendoli giocare praticamente a guardia della stessa porta per quasi tutta la durata del derby.

La prima sostituzione in A

Il 5 settembre 1965 si verificò la prima sostituzione nella storia del calcio italiano. Al Comunale di Torino, il portiere foggiano Moschioni si infortunò in uno scontro con lo juventino Traspedini. Non potendo continuare la partita, il mister di allora Egizio Rubino applicò la novità introdotta in quel campionato che consentiva la sostituzione dell’unico  calciatore presente in panchina, ovvero il secondo portiere, facendo entrare il numero dodici Ballarini al 65′ minuto. L’incontro, valevole per la prima giornata di Serie A, finì 1-0 a favore dei bianconeri con gol di Traspedini al 29′.

L’amaro gelato di Udine

Domenica 8 ottobre 1978 Teofilo Sanson, presidente dell’Udinese e dell’omonima ditta di gelati in occasione di Udinese-Foggia  ebbe l’intuizione di mettere il marchio della sua azienda sui pantaloncini dei calciatori aggirando l’ostacolo in materia, dato che la Federcalcio vietava ogni tipo di sponsorizzazione riferendosi esclusivamente alle maglie. L’iniziativa fu comunque ritenuta irregolare e sanzionata con una multa di 50 milioni delle vecchie lire. I foggiani fecero anche ricorso per l’annullamento della gara ma questo non venne accolto e a fine stagione scesero in C. Con quella scritta nera in verticale, i friulani aprirono  la breccia che permise agli sponsor di entrare nel mondo del calcio, evento che si verificherà tre anni più tardi.

Il battesimo del calcio spezzatino

Era il 29 agosto 1993. Il calcio italiano si stava apprestando a vivere una svolta epocale. A partire dalla prima giornata di campionato veniva introdotto il posticipo serale con inizio alle ore 20,30 della domenica, con visibilità esclusiva su un canale satellitare a pagamento. La gara prescelta fu Lazio-Foggia che terminò con un insolito risultato ad occhiali. All’Olimpico per i rossoneri scesero in campo con rigorosa numerazione dall’1 all’11 con Mancini, Chamot, Nicoli, Di Biagio, Bucaro, Bianchini, Bresciani, Seno, Cappellini, Stroppa e Roy, allenatore Zeman.

Il Coccimiglio Football Club

Quello che successe a Foggia il 9 gennaio 2005 in precedenza si era visto solo nel film in cui Alberto Sordi, nei panni del mitico presidente del Borgorosso Football Club, esonerava l’ allenatore sostituendolo in prima persona sulla panchina. La finizione cinematografica divenne realtà grazie a Giuseppe Coccimiglio, spregiudicato imprenditore toscano, che aveva rilevato il Foggia dal fallimento del 2004 per 570 milioni di lire. Messi alla porta Giannini e il suo vice Pruzzo, il patron factotum diresse la squadra nell’incontro casalingo contro la Reggiana. I rossoneri vinsero per 2-1 grazie ad una doppietta di Cellini intervallata dalla rete ospite di Foschini. A fine gara ammise di aver usufruito dell’aiuto di Stroppa, che seppur infortunato, si era sistemato in panchina con il numero 15. L’eccezionalità della situazione richiamò l’attenzione dei telegiornali nazionali che diedero molto risalto alla notizia per un evento che mai era successo prima di allora.

Lo strano caso del Commissario 

A chiusura del particolare Guinness, il record più recente: prima che il Tribunale di Milano indicasse il nome del  barese Giannetti quale curatore mai nessuna squadra di calcio era stata affidata ad un professionista nominato dal giudice per l’amministrazione ordinaria. Un primato attualissimo e che speriamo si limiti ai mesi preannunciati nella conferenza di presentazione di marzo scorso.

Fonte: Giovanni Vigilante per solofoggia.it