PSB LIVE – Giustiniani: “Pablo Rodriguez mi fa impazzire. Frosinone, non era tutta colpa di Nesta”
GABRIELE GIUSTINIANI SERIE B – Gabriele Giustiniani, telecronista di DAZN, è stato il nostro ospite di giornata nel corso della puntata di B-Analizziamo andata in onda ieri. La piacevole chiacchierata ha visto Pablo Rodriguez come prima portata: “Grandissima mossa di Pantaleo Corvino, che con la campagna acquisti, sia estiva che invernale, ha tirato fuori tre-quattro […]
GABRIELE GIUSTINIANI SERIE B – Gabriele Giustiniani, telecronista di DAZN, è stato il nostro ospite di giornata nel corso della puntata di B-Analizziamo andata in onda ieri. La piacevole chiacchierata ha visto Pablo Rodriguez come prima portata: “Grandissima mossa di Pantaleo Corvino, che con la campagna acquisti, sia estiva che invernale, ha tirato fuori tre-quattro giocatori e, a tal proposito cito anche Hjulmand, che mi sembra un ottimo prospetto e ha già tolto il posto a Tachtsidis. Tornando a parlare di Pablo, è un calciatore che mi fa impazzire, ho avuto la fortuna di commentare qualche suo gol. È un attaccante tipicamente spagnolo, dato che può giocare sia come prima che come seconda punta. In questo momento è un pochino indietro nelle gerarchie, Coda è intoccabile e sembra essere esploso anche Pettinari, che ha vissuto mesi non facili ma si è impegnato, è rimasto a Lecce e gli va dato atto di aver optato per una scelta coraggiosa. Pablo Rodriguez secondo me a partita in corso può garantire uno scatto in avanti, è un talentino niente male, non credo onestamente che sia al livello del Real Madrid ma ha dei margini di miglioramento interessanti. È ancora tutto da scoprire e, secondo me, abbiamo appena iniziato a scoperchiare il vaso di Pandora di questo ragazzo“.
GIUSTINIANI PARLA DI CLOTET
“Possiamo dire che si è italianizzato quasi subito. Tutti si aspettavano una squadra spagnoleggiante, con tanto possesso palla. Lui è arrivato al Brescia innanzitutto perché è un amico di Cellino, almeno lui si è presentato così. È arrivato in un momento di grande difficoltà ed ha affiancato Gastaldello, non senza un handicap linguistico, visto che l’ex difensore del Bologna non parla così bene l’inglese. I numeri dicono che Clotet non pratica un calcio prettamente spagnolo, anche se in Spagna ci sono diverse squadre che fanno della solidità il loro punto di forza, basta guardare l’Atletico Madrid o il Getafe. Al momento si sta rivelando una scelta azzeccata e mi aspetto, in caso di riconferma, uno step in più visto che il Brescia è una grande piazza e la Serie B è una categoria che gli sta anche un filino stretta“.
L’EVOLUZIONE DELLA SERIE B
Nel corso dell’ultimo triennio la Serie B è cambiata abbastanza. Da un campionato più di guerriglia adesso si stanno vedendo diverse squadre che intraprendono un percorso votato alla qualità e alla propositività. La sensazione è che anche il gap con la Serie A si sta accorciando. Merito della nuova scuola di allenatori o c’è altro? “Secondo me è vero in parte il discorso del gap, il Crotone per me lo scorso anno giocava un calcio molto bello ma nel massimo campionato sta soffrendo tantissimo. Credo che la distanza si sia assottigliata comunque un minimo e il merito è anche degli allenatori. Vedo con molto piacere che ci sono profili giovani a cui vengono date chance di un certo livello. Penso ad Alessio Dionisi che lo scorso anno è andato a Venezia dopo un campionato strepitoso con l’Imolese in Lega Pro e adesso è in vetta alla classifica con l’Empoli. Penso a Paolo Zanetti che ora proprio in laguna sta facendo grandi cose dopo non esser stato supportato e capito fino in fondo ad Ascoli nella passata stagione. Sicuramente il manico conta ma secondo me la differenza alla fine la fanno i calciatori. Guardando al Frosinone che, con la stessa squadra e lo stesso allenatore dello scorso anno, sta ottenendo risultati disarmanti in negativo. Adesso è stato allontanato Nesta e vediamo cosa combinerà Grosso dopo le ultime esperienze non esaltanti. Ogni anno la B è diversa: lo scorso anno non avrei mai immaginato un Benevento, forte sì, in grado di fare il vuoto in quel modo. Questa volta è molto più Serie B, le squadre sono più vicine. Si può vedere però, è vero, al netto di qualche squadra che obiettivamente gioca veramente male, un calcio molto più godibile. C’è chi guarda al proprio orticello ed è più rispettabile, pensando che basti il pullman davanti la porta per ottenere risultati. C’è chi come Empoli, Lecce, Venezia, Monza con le sue caratteristiche, che ambisce a qualcosa di più alto anche come idea e filosofia“.
IL FROSINONE RIPARTE DA GROSSO
“La stagione del Frosinone è stata caratterizzata da grandissima difficoltà, così come, in parte, anche la scorsa, dove i playoff sono arrivati all’ultima giornata contro il Pisa, con la tensione veramente alle stelle. Lì i valori forse mancati durante la regular season sono emersi, i Ciociari sono stati bravi. Non credo che il Frosinone si accontenti di un campionato tranquillo, ovviamente la posizione in classifica richiede di guardarsi anche alle spalle però ritengo che Stirpe abbia deciso di cambiare per dare una svolta. La domanda è: sarà Grosso l’allenatore giusto? Sicuramente due settimane di pausa aiutano, puoi lavorare con il gruppo senza la pressione della partita. L’intenzione di cambiare andava assecondata in questo periodo, non sono così convinto che la scelta sia corretta, ma queste sono opinioni personali, nulla contro il professionista Fabio Grosso, che sarà stato messo lì per un motivo. Dispiace umanamente per Nesta, seguendo il Frosinone ho avuto modo di conoscerlo ed è una persona eccezionale. Il calcio è crudele sotto questo punto di vista. Va detto che il Frosinone quest’anno è stato veramente sfortunato, tra episodi arbitrali e COVID, che ha decimato la rosa contro il Pordenone dov’è comunque arrivato un eroico pareggio. Problemi e difficoltà ci sono state, non penso che sia tutto attribuibile a Nesta. D’altronde spesso è l’allenatore a pagare. Vediamo ora Grosso cosa riuscirà a fare. Il casting per l’allenatore c’era, però bisognava valutare anche i discorsi economici, dato che il periodo come noto non aiuta. A Grosso va un in bocca al lupo, la sfida è sicuramente intrigante“.