Reggina, Gallo: “Il mio sogno è la A. Mercato? Speriamo in un altro paio di colpi importanti”
GALLO REGGINA – Luca Gallo, presidente della Reggina, si è raccontato attraverso il B Magazine: “I complimenti non vanno a me, vanno alla squadra, al direttore sportivo e al mister. Io non scendo in campo! Ho salvato la società nel 2019? In quel frangente ho fatto quello che so fare a livello societario e gestionale, […]
GALLO REGGINA – Luca Gallo, presidente della Reggina, si è raccontato attraverso il B Magazine: “I complimenti non vanno a me, vanno alla squadra, al direttore sportivo e al mister. Io non scendo in campo! Ho salvato la società nel 2019? In quel frangente ho fatto quello che so fare a livello societario e gestionale, quello devo dire mi è riuscito bene. Invece a livello sportivo ne capisco poco, mi considero un semplice tifoso. Dal punto di vista imprenditoriale credo sia stato l’affare peggiore della mia vita. Invece dal punto di vista del cuore la cosa più bella. Il calcio per me è passione e divertimento, è tutto sentimento. Quando ho acquistato la Reggina il lato sentimentale ha prevalso. Sono felice. Sono nato a Roma, ma papà e mamma sono calabresi. Mio papà purtroppo non c’è più, mia mamma mi ha detto un paio di cose in calabrese stretto e non ho capito molto, poi mi ha accarezzato il viso e in quel momento ho capito che era contenta.
Il calcio, in Serie C, è solo spesa e non c’è ritorno economico. È una categoria che si regge sulla passione dei presidenti. Reggio è una piazza importante e la Reggina è una società storica, una nobile del calcio. Prendere la società è stato un grande impegno, nato per passione ma che ora va portato avanti in maniera imprenditoriale. Di cosa mi occupo? Sono il presidente del gruppo MG, leader di fornitura di personale in Italia e in Europa. C’è una Holding di 17 società che si occupa di varie cose, un istituto di vigilanza, una web tv, un giornale. L’anno scorso a livello sportivo ho potuto fare poco o nulla. C’erano problematiche a livello societario da risolvere. Ho gestito la parte prettamente economica e gestionale del club. Si è cercato di fare il miracolo in corsa ma era praticamente impossibile: io ho fatto il preliminare il 22 dicembre, ho acquistato la società formalmente il 10 gennaio 2019 e fino alla fine del mese non si è potuto fare nulla. Quest’anno invece la squadra è stata costruita con calma. È venuta fuori una stagione sorprendente, un tifoso ci crede sempre, a volte pure in modo poco razionale e io ci ho sempre creduto nella mia follia! Abbiamo vinto con merito, stracciato tutti i record. C’è stato un momento in cui insieme alla Juve la Reggina era l’unica squadra professionista imbattuta in Italia. Poi siamo rimasti gli unici in Europa insieme al Liverpool.
Sono un uomo di parola, una persona all’antica. Se do la mia parola la mantengo, per me conta tanto. Vengo da una situazione economica molto difficile nella mia infanzia, mio padre faceva il falegname. Quando non hai possibilità economiche la parola data conta di più perché hai solo quella. Quando ho capito che ce l’avremmo fatta? Alla festa di Natale con la squadra, mi hanno dato un microfono in mano e ho detto che avremmo vinto il campionato. Mancava il girone di ritorno e c’erano tante squadre agguerrite come Bari, Ternana e Catania. Quando è stato ufficializzato che la Reggina avrebbe giocato in B l’abbiamo annunciato in maniera composta. Abbiamo organizzato una cena tra di noi. Non è il momento di fare festa. Siamo alle prese con una crisi sanitaria ed economica importante e tante famiglie stanno ancora piangendo i propri cari. Io non me la sono sentita di fare altro.
Come immagino la Serie B? Tosta! È un bel campionato, ci sono squadre blasonate. Vedremo chi retrocederà dalla A. Speriamo di far bene, ce la metteremo tutta. Puntiamo a un buon risultato. Io da tifoso ci credo anche per il prossimo anno. Il mercato? L’anno scorso abbiamo preso Denis, Reginaldo e Bellomo. Quest’anno siamo partiti con Jeremy Menez, un gran giocatore. La campagna acquisti è appena iniziata, ci sarà tempo. Spero di riuscire a mettere a segno un altro paio di colpi importanti. Un’altra promessa ai tifosi? No, loro già lo sanno. Ho preso la Reggina in condizioni disastrose e ho detto che volevo portarla in Serie A. Qualcuno mi ha preso un po’ in giro, mi hanno chiesto se sapevo che in mezzo c’era la Serie B. Il mio sogno è la A, figuriamoci ora. Poi le cose possono andare bene o male, è la vita. Ci vuole anche un po’ di fortuna. Io garantisco il mio massimo impegno, poi vedremo…”.