Perugia, Goretti: “Inutile che ogni presidente dica la sua, mettiamo da parte i singoli interessi”
GORETTI PERUGIA / Roberto Goretti, Responsabile dell’Area Tecnica del Perugia, ha detto la sua sul difficile momento sociale, economico e, ovviamente, calcistico: “Inizialmente ho staccato la spina, perché erano anni che non avevo la possibilità di stare a casa con i figli e ne ho approfittato. Ora ho ripreso il filo. Studio, leggo e guardo altre […]
GORETTI PERUGIA / Roberto Goretti, Responsabile dell’Area Tecnica del Perugia, ha detto la sua sul difficile momento sociale, economico e, ovviamente, calcistico: “Inizialmente ho staccato la spina, perché erano anni che non avevo la possibilità di stare a casa con i figli e ne ho approfittato. Ora ho ripreso il filo. Studio, leggo e guardo altre realtà dalle quali prendere spunto. Per quanto riguarda i calciatori – riporta calciogrifo.it – visto che non ci sono partite, il lavoro fatto è lì, lo rielaboreremo nel momento in cui sapremo quale sarà il prosieguo dell’attività.
Le dichiarazioni di Santopadre? Non ho il polso totale della situazione amministrativa. Di certo c’è chi è più in difficoltà e chi meno. Il Perugia è da anni una società virtuosa, il presidente ha avuto il grande merito di trasformare un club di calcio in una vera azienda che non può chiudere la stagione in rosso, ma deve farlo in verde. Da questo punto di vista il Perugia, anche in un momento così difficile, sarà in grado di tamponare la situazione.
I massimi esponenti stanno cercando di mettere in sicurezza questa stagione ma bisognerà soprattutto capire cosa succede nella prossima. Chi muove le fila deve essere molto attento. È inutile che il rappresentante dei calciatori faccia una dichiarazione al giorno, crea confusione. Ed è inutile che ogni presidente dica la sua. Tutte le componenti devono, insieme, e sottolineo insieme perché decisioni unilaterali portano solo a scontri controproducenti, avere il buonsenso di mettere da parte gli interessi singoli e guardare al sistema. Mi riferisco a società, calciatori e anche al Governo. Con dichiarazioni populiste i ministri hanno parlato del calcio con troppa leggerezza. Poi probabilmente gli è stato ricordato che porta, con le tasse, 1,5 miliardi all’anno nelle casse dello stato. E l’atteggiamento mi sembra molto cambiato“.