Cosenza, Guarascio: “Eliminazione dell’Italia duro colpo per il nostro calcio. La riforma della Serie B è impellente”
GUARASCIO COSENZA ITALIA – Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club calabrese commentando l’eliminazione dell’Italia dalle qualificazioni per il Mondiale in Qatar: “La seconda esclusione consecutiva della Nazionale italiana dal Campionato Mondiale è un duro colpo per il nostro calcio e la conferma che stiamo sbagliando molto, non da […]
GUARASCIO COSENZA ITALIA – Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club calabrese commentando l’eliminazione dell’Italia dalle qualificazioni per il Mondiale in Qatar: “La seconda esclusione consecutiva della Nazionale italiana dal Campionato Mondiale è un duro colpo per il nostro calcio e la conferma che stiamo sbagliando molto, non da ora, ma da diversi anni. Oggi paghiamo le conseguenze di errori commessi in passato quando abbiamo permesso che il nostro calcio perdesse la sua identità e non abbiamo messo in campo nessuna misura per arginare l’emorragia di talento che il nostro Paese ha sempre assicurato”.
“Da questa disfatta si riparte soltanto ricostruendo radicalmente il sistema, con riforme anche drastiche, capaci di rilanciare il calcio italiano. Una fase avviata dal Presidente Gravina che ha ben chiare le criticità esistenti e gli ambiti di intervento. È evidente che si deve ripartire dai giovani, che devono essere protagonisti e non comparse nelle categorie superiori. È inaccettabile che il selezionatore dell’Under 21 faccia fatica a individuare calciatori che militano stabilmente nella massima Serie e debba pescare in cadetteria e addirittura in Serie C”
“La riforma della Serie B, ad esempio, diventa impellente per aumentare le chance di centinaia di giovani atleti che oggi faticano ad emergere. La centralità dei settori giovanili deve essere valorizzata attraverso investimenti e lavoro di qualità, perché è fondamentale salvaguardare i talenti italiani e permettere che molti di loro si cimentino con il calcio vero. Bisogna avere coraggio, lavorare per l’Italia del futuro, sulle strutture, sulle regole e sul ruolo nefasto che giocano figure sempre più invadenti nel rapporto tra società e calciatori“.