Hellas Verona, Nicolas: “Serve umiltà, non abbiamo ancora fatto niente”
Da molti considerata come squadra ammazza-campionato, l’Hellas Verona ha tutte le carte in regola per continuare a recitare il ruolo di assoluto protagonista del campionato di Serie B. Nicolas, portiere dei Scaligeri, predica chiede però calma ed umiltà, come apprendiamo dalle sue dichiarazioni apparse sul sito ufficiale della società: “Troppo facile vincere? Le gare sofferte […]
Da molti considerata come squadra ammazza-campionato, l’Hellas Verona ha tutte le carte in regola per continuare a recitare il ruolo di assoluto protagonista del campionato di Serie B. Nicolas, portiere dei Scaligeri, predica chiede però calma ed umiltà, come apprendiamo dalle sue dichiarazioni apparse sul sito ufficiale della società: “Troppo facile vincere? Le gare sofferte invece non sono mancate e non abbiamo ancora fatto niente, tutti contro di noi cercano di dare il massimo. Come a La Spezia, dove abbiamo trovato una squadra di medio-alta classifica, in uno stadio sempre duro. Adesso arriva il Novara, hanno iniziato così così ma lo scorso anno hanno fatto i playoff e restano una squadra importante con grandi individualità, non sarà facile. Occorre restare umili e tenere i piedi per terra. Noi con Pecchia, che mi sta insegnando tanto, curiamo anche i più piccoli dettagli perché vogliamo vincere ma non è scontato, basta vedere le tante squadre da cui ci si aspettava qualcosa di diverso. Siamo tutti uniti, cerchiamo tutti gli stessi risultati e gli stessi obiettivi. Affetto dei tifosi? L’importante è che il lavoro sia riconosciuto, ho sempre voluto tornare, più felice di così non potrei essere. Cosa mi manca del Brasile? Solo il caldo, Verona mi è entrata dentro. L’Hellas è la mia squadra del cuore, quella cui devo tutto, se oggi gioco in Italia devo solo ringraziare il Verona. Sento tanta responsabilità perché ho passato tanti anni qui, so come vanno le cose. Giocare in Serie A col Verona? Un sogno, ma ora penso che dobbiamo vincere la B lavorando sodo, è un campionato insidioso. A Lanciano e Trapani sono andato per fare esperienza, che era ciò che mi mancava. Sono cresciuto tanto, anche mentalmente, è molto diverso giocare dallo stare in panchina. L’importante, durante le gare, è non perdere mai la concentrazione. E quando fai una parata, la Curva Sud si scalda e diventa tutto più bello”.