Ascoli, Polito si racconta: “A Lecce e Ferrara ho lasciato lo stadio e spento il cellulare. La salvezza è nelle nostre mani. Pulcinelli…”
INTERVISTA POLITO ASCOLI – Ciro Polito, DS dell’Ascoli, si è raccontato in una lunga intervista a Passione Ascoli Magazine a cura della società marchigiana. Ecco le sue parole: “Ho maturato l’idea di diventare Ds quando negli ultimi anni della mia carriera mi rendevo conto di essere un riferimento più nello spogliatoio che in campo. Il […]
INTERVISTA POLITO ASCOLI – Ciro Polito, DS dell’Ascoli, si è raccontato in una lunga intervista a Passione Ascoli Magazine a cura della società marchigiana. Ecco le sue parole: “Ho maturato l’idea di diventare Ds quando negli ultimi anni della mia carriera mi rendevo conto di essere un riferimento più nello spogliatoio che in campo. Il calcio è cambiato: io ho fatto tanta gavetta mentre per i ragazzi di oggi la gavetta è quasi un’offesa. Consiglio sempre di soffrire, di fare esperienze e poi restare ad alti livelli”.
Polito ha poi parlato del suo rapporto con le partite da Ds: “Da calciatore ero un sanguigno e non soffrivo la gara. Ora rispondo al telefono fino a due minuti prima della gara ma poi entro in ansia e non potendo incidere o sfogare l’adrenalina soffro due volte. A Lecce, a 15 minuti dalla fine, sono andato via dallo stadio, ho messo il telefono offline, messo le cuffiette e calcolato il tempo alla fine della partita. Poi ho chiamato mia moglie ed abbiamo vissuto insieme gli ultimi 30 secondi. Arrivato allo stadio negli spogliatoi i ragazzi parlavano del rigore sbagliato del Lecce ma io non ne sapevo nulla! Stessa sorte a Ferrara: ho lasciato l’impianto al 32′ del secondo tempo, messo offline il telefono e camminato non so quanti chilometri. Poi ho chiamato un amico ed abbiamo vissuto insieme gli ultimi 40 secondi: a fine gara urlavo da solo per la città correndo verso lo stadio”.
Il DS dei marchigiani ha detto la sua sulla fine del campionato: “So che ci sarà ancora tanto da soffrire. Spero che con questa mentalità e questa applicazione riusciremo a raggiungere la salvezza. Per come si era messa la stagione la salvezza è un miracolo, come vincere la Champions: sarebbe un peccato perdere il terreno guadagnato. Il destino è nelle nostre mani mentre fino a poco tempo fa dipendeva dagli altri: questi ragazzi stanno meritando quanto vissuto ed è giusto non mollare di una virgola”.
Polito ha poi parlato del rapporto con Pulcinelli: “Col patron ho un rapporto diretto: è una persona d’animo e di bontà. I risultati non stanno rispecchiando gli investimenti fatti ma il calcio deve tenersi stretto un uomo come lui che mette soldi e non fa mancare nulla. Fra di noi c’è molto dialogo tranne quando si perde”
Chiusura sulla piazza di Ascoli: “Questa piazza è da Serie A, lo dice la storia e qui si lavora bene. C’è una passione viscerale per questi colori: ho giocato in tante piazze calde ma calorose come questa mai”.