Salernitana, Jallow: “Gli insulti contro il Crotone? Non potete capire come mi sono sentito”
JALLOW SALERNITANA – Diversi i temi trattati da Lamin Jallow, attaccante gambiano in forza alla Salernitana, nel corso di una diretta Instagram con un addetto ai lavori compatriota. Ecco quanto raccolto dai colleghi di salernitananews.it: “Il Benevento? Avrei potuto indossare la maglia giallorossa, poi i Sanniti preferirono prendere Puscas e io rimasi al Chievo. Ho […]
JALLOW SALERNITANA – Diversi i temi trattati da Lamin Jallow, attaccante gambiano in forza alla Salernitana, nel corso di una diretta Instagram con un addetto ai lavori compatriota. Ecco quanto raccolto dai colleghi di salernitananews.it: “Il Benevento? Avrei potuto indossare la maglia giallorossa, poi i Sanniti preferirono prendere Puscas e io rimasi al Chievo. Ho esordito in Serie A dove ho giocato con un grande campione come Pellissier, poi mi si presentò la possibilità del Trapani e andai lì a giocare con continuità, nonostante fosse l’ultima in classifica. L’anno dopo a Cesena ho fatto molto bene, con molti gol, tanto che ho avuto richieste anche dalla Serie A“.
Sull’approdo alla Salernitana: “Ero tornato in Gambia dopo un viaggio a Stoccolma, volevo andare via da Verona perché lì non avrei avuto spazio. Il Chievo mi propose però la Salernitana, ma io non la conoscevo. Poi mi spiegarono che il presidente della Lazio, Lotito, è anche proprietario della Salernitana“. Inevitabile tornare sull’esultanza condita da polemica dopo il gol realizzato contro il Crotone nello scorso dicembre: “Sono entrato dalla panchina, perdevamo 1-0, ho segnato il gol del pareggio, poi abbiamo vinto 3-2. Un tifoso del settore sotto al quale giocavo mi ha urlato ‘negro di m****’ e io l’ho zittito. Va bene contestare, ma non l’insulto. Non potete capire come mi sono sentito. A fine partita ero arrabbiato, ho fatto la doccia e sono andato a casa. Il giorno dopo ho chiesto scusa, ma mi hanno costretto. A gennaio ho fatto tanta panchina, ero pronto ad andare via. La Nazionale? Lì mi trovo meglio, ho meno vincoli tattici“.