Juve Stabia, duro scontro Manniello-Langella: “Per il bene del club dovrà rimanere solo uno dei due”
JUVE STABIA MANNIELLO LANGELLA – Momenti di tensione in casa Juve Stabia durante la trasmissione “Juve Stabia Live” tra Andrea Langella e Franco Manniello, al centro di un’accesa discussione in cui non sono mancate anche accuse reciproche e minacce circa lo scioglimento del sodalizio da parte dei due soci delle Vespe. Ecco i tratti salienti del […]
JUVE STABIA MANNIELLO LANGELLA – Momenti di tensione in casa Juve Stabia durante la trasmissione “Juve Stabia Live” tra Andrea Langella e Franco Manniello, al centro di un’accesa discussione in cui non sono mancate anche accuse reciproche e minacce circa lo scioglimento del sodalizio da parte dei due soci delle Vespe. Ecco i tratti salienti del dibattito da TMW:
“Questa è una società allo sbaraglio mi auguro che il campionato non riparta dato che solo oggi si sono preoccupati di recarsi al Comune per calendarizzare la sanificazione del Menti. I giocatori si sono allenati a Casola di Napoli e mi chiedo quale altro club di Serie B non disponga ancora del proprio stadio e quale abbia il dg e altri dipendenti in cassa integrazione. Il ds Polito in questi giorni ha dovuto fare tutto ed è assurdo che sia addirittura stato costretto a sbottare dato che i test sierologici non sono stati ancora completati e che con i tamponi si è ancora in alto mare. Da stasera (ieri NdR) tornerò in campo, non voglio che persone che non capiscono nulla di calcio come D’Elia spingano la squadra in Serie C. La situazione è davvero grottesca, tant’è vero che i calciatori mi stanno telefonando di continuo chiedendo il mio intervento dato che si fidano del sottoscritto. Nei mesi scorsi ho richiesto il doppio amministratore e l’accesso agli atti ad Andrea Langella e sono ancora in attesa. Per non parlare dell’offerta per le mie quote, ogni volta al ribasso” – esordisce Manniello.
Dura la risposta di Langella: “I tifosi si facciano qualche domanda se in tutti questi anni sono andati via tutti i soci, se Manniello vuole comandare sono pronto a rassegnare le mie dimissioni. La verità è che ha rifiutato la mia offerta per 100mila euro dimenticando il capitale da me investito e il suo assentarsi negli ultimi mesi. Non ci sto a essere definito un dilettante, sono un imprenditore che vuole il bene della Juve Stabia e della sua tifoseria. Evidentemente c’è qualcuno che spinge Manniello a dichiarare determinate cose. Non abbiamo mai minacciato i licenziamenti dei fedelissimi del mio socio, la verità è che le divergenze sono nate quando qualcuno di loro si è rifiutato di illustrare determinati aspetti non chiari all’amministratore. E ricordo a Manniello che un anno fa mi ha implorato di entrare in società e che solo per merito del sottoscritto sono stati evitati pesantissimi punti di penalizzazione quando Petroni è andato via senza sborsare neanche un euro. Non ci sto, sono un imprenditore serio. Così non possiamo andare avanti, per il bene della Juve Stabia dovrà restare solo uno dei due”.