Parma, Krause: “Un orgoglio essere il presidente. Pecchia? É l’allenatore del futuro anche senza Serie A”
L'intervista di Krause che racconta il suo Parma a 360 gradi
L’arduo compito di districarsi tra presente e futuro, il lavoro di Kyle Krause passa anche da questo. Il presidente del Parma con un occhio guarda al campionato attuale sperando fino alla fine nella promozione, con l’altro si proietta al futuro per gettare basi solide per questo club. Una di queste basi sarà indubbiamente Fabio Pecchia, lo racconta Krause in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Ecco le parole di Krause:
“Dopo due anni e mezzo posso dire che è stato un viaggio straordinario, finora. Ed è una storia che deve ancora essere scritta. Soddisfatto? Lo si è veramente solo quando si è primi. Vediamo come vanno queste ultime partite. Il calcio italiano è molto competitivo e tattico, vincere o perdere fa la differenza su tutto, anche sulla programmazione. Ma lo amo, e l’ho sempre fatto. Amo l’adrenalina e la spinta che ti dà per continuare a crescere. Un modello da seguire? Abbiamo il nostro unico che vogliamo raggiungere. Poi se devo fare un nome dico l’Ajax, che nel tempo ha costruito una grande filosofia con il settore giovanile e formando talenti; il Liverpool fa un lavoro eccezionale con l’analisi dei dati; e il Barcellona, che sul lato commerciale, ha costruito un impero generando enormi introiti grazie ad un format televisivo unico. Che si vinca o che si perda amerò e rispetterò sempre i tifosi del Parma. Come presidente ricevo troppo credito quando abbiamo successo, ma merito qualsiasi critica quando sbagliamo”.
La stagione
“Abbiamo le qualità per fare il salto, dobbiamo solo continuare a dimostrarlo in campo. Rifarei tutto in un batter d’occhio. Magari non tutto allo stesso modo ma sono orgoglioso di essere il presidente del Parma e voglio ricoprire questo ruolo per molto molto tempo. L’orgoglio è quello di investire in un progetto che per me è diventato subito amore. E che voglio far crescere ancora di più. Pecchia sarà l’allenatore del futuro anche senza Serie A, assolutamente sì. Ha abbracciato una filosofia e la sta costruendo giorno per giorno. Un allenatore non può essere giudicato solo in base alla promozione”.
La politica sportiva
“La nostra politica sportiva è chiara: generare giocatori giovani e di qualità, indipendentemente dalla loro provenienza, e che possano garantire alla società un futuro sportivo ed economicamente sostenibile. Man mano che diventiamo più forti nel settore giovanile diventiamo anche più italiani. Il progetto per il nostro centro sportivo è stato accolto con un impatto positivo a Collecchio. L’edificio ex Parmalat sarà un luogo per lo sport e scopi sociali. E non nascondo che ci saranno altre novità. Stadio? Felice che rimarrà dove è sempre stato, nel cuore della città. Siamo contenti che il Comune abbia deciso di valorizzare il Tardini, è un patrimonio per i tifosi e per la città, noi continueremo a dialogare e faremo il meglio”.