2 Aprile 2019

Le pagelle di Padova-Ascoli: promossi e bocciati

Nella partita decisiva per il suo destino il Padova paga l’insussistenza del suo centrocampo ma, soprattutto, le scelte discutibili di Centurioni. Capello e Clemenza provano a dare la scossa, bene Baraye nella mezzora che è in campo, in ombra Bonazzoli. Nell’Ascoli ancora protagonista Rosseti, autore del gol decisivo. Poche alternative per Vivarini che a centrocampo […]

Nella partita decisiva per il suo destino il Padova paga l’insussistenza del suo centrocampo ma, soprattutto, le scelte discutibili di Centurioni. Capello e Clemenza provano a dare la scossa, bene Baraye nella mezzora che è in campo, in ombra Bonazzoli. Nell’Ascoli ancora protagonista Rosseti, autore del gol decisivo. Poche alternative per Vivarini che a centrocampo sceglie Casarini che lo ripaga con la migliore prestazione da quando è in bianconero, impreziosita dall’assist decisivo. Male Pezzuto.

PADOVA            

Minelli. Compie una gran parata su Rosseti, sfiora il rigore di Ninkovic. Nulla può sul 2-1 bianconero, rischia la clamorosa “papera” pochi minuti dopo. voto 6

Trevisan. Schierato a sinistra per una scelta (incomprensibile) dell’allenatore, fatica a rendersi utile anche se non manca certo l’impegno. voto 5,5 (dal 75° Ceccaroni ng)

Morganella. Dall’altra parte Trevisan, fuori ruolo, non spinge. A destra lui scende spesso ma non è in giornata e sbaglia anche facili passaggi. Come quello che dà il via al gol decisivo dell’Ascoli. voto 5

Cherubin. Di fronte alla sua ex squadra ci tiene a non sfigurare e tutto sommato se la cava discretamente. Nel finale si porta in avanti per provare a sfruttare i suoi centimetri. voto 6

Ravanelli. Serata difficile per il centrale veneto, un pericolo ogni volta che tocca palla. Sbaglia in occasione del gol del 2-1. voto 5

Serena. Tanto dinamismo, tanta corsa ma poca lucidità in fase di impostazione. Una prestazione che sarebbe comunque sufficiente senza la clamorosa ingenuità nel primo tempo che regala il rigore all’Ascoli. voto 5,5 (dal 65° Baraye. Il suo ingresso in campo riaccende la luce di una squadra che sembrava spenta e rassegnata. Mette in difficoltà la difesa bianconera con i suoi dribbling e la sua vivacità, sfiora in un paio di occasioni il gol anche di testa. C’è da chiedersi perché non è stato schierato dall’inizio. voto 6,5)

Calvano. Lento e macchinoso come pochi, ha la capacità di rallentare il gioco del Padova ogni volta che la palla termina tra i suoi piedi. voto 5

Lollo. Prova quasi da solo a tenere su il centrocampo veneto, corre, lotta, si inserisce e regala l’assist a Capello per il momentaneo pareggio. Meno brillante nella ripresa ma sempre il migliore dei suoi in mezzo al campo. voto 6,5

Clemenza. Nel primo tempo poverissimo dal punto di vista tecnico le uniche giocate di un certo livello sono le sue, compresa quella che origina il gol del pareggio. Poco dopo va ad un passo dal vantaggio. Più bello da vedersi che utile, resta comunque difficile da capire per quale ragione Centurioni tolga lui e non qualcun altro con un gol da recuperare. voto 6,5 (dal 73° Mbakogu ng)

Bonazzoli. Primo tempo anonimo, praticamente non si vede mai. In avvio di ripresa sparacchia malamente da posizione decentrata (con un compagno in buona posizione in area), poi scompare nuovamente. Nel finale ha tra i piedi la palla del pareggio ma Padella respinge (con un braccio). Una delusione. voto 4,5

Capello. Piuttosto vivace nel primo tempo, è l’anima della reazione del Padova dopo il vantaggio bianconero. Segna il gol del pareggio, recupera palla subito dopo e per poco Clemenza non raddoppia. Meno incisivo ma comunque sempre attivo nella ripresa, nel finale spreca malamente un paio di punizioni da buona posizione. voto 6,5

Centurioni (allenatore). Per quella che era una partita da vincere a tutti i costi ci si attendevano scelte ben differenti. Grida vendetta quel Trevisan fuori ruolo, così come il centrocampo impresentabile proposto. Per quello fatto vedere nella mezzora scarsa finale incomprensibile la scelta di tenere fuori Baraye, così come quella di togliere Clemenza con un gol da recuperare. voto 4,5

ASCOLI

Lanni. Un paio di interventi di ordinaria amministrazione, poi null’altro. Non può nulla sulla conclusione ravvicinata di Capello. voto 6

Laverone. In discreta difficoltà nel primo tempo con Capello molto intraprendente e Clemenza che viene spesso a giocare da quelle parti, molto meglio nella ripresa quando riesce ad arginare meglio l’autore del gol del Padova.  voto 6 (dall’85° Cavion ng)

Rubin. Prestazione molto attenta e giudiziosa, non spinge praticamente mai ma in fase difensiva praticamente non sbaglia una chiusura. voto 6,5

Padella. Graziato da Pezzuto ad inizio gara (su un inutile fallo pericoloso sulla tre quarti avversaria), se la cava bene contro lo spento attacco veneto del primo tempo. Qualche patema in più nel finale, compreso il fallo di mano che poteva costare caro ma che Pezzuto non vede (o comunque non giudica da rigore). voto 6

Valentini. L’attacco del Padova non punge tantissimo ma ancora una volta conferma la sua solidità e affidabilità non sbagliando praticamente nulla. voto 7

Addae. Torna dopo una giornata di squalifica e fa valere fino in fondo la sua fisicità contro il lento centrocampo veneto. voto 6,5

Casarini. La migliore prestazione da quando è in bianconero. Perfetto in fase di interdizione, spezza ogni timido tentativo di costruzione del gioco degli avversari. Si vede meno in fase di costruzione ma è protagonista dell’affondo e del perfetto assist per il decisivo 2-1 di Rosseti. voto 7,5

Frattesi. Prestazione di sostanza del centrocampista bianconero che mette lo zampino in entrambi i gol. Subisce l’ingenuo ma evidente fallo per il rigore, lancia Casarini in occasione del raddoppio. Nel finale si divora il 3-1. voto 6,5

Ciciretti. Vivarini, per facilitarlo, lo schiera trequartista, avanzando Ninkovic, e nei primi minuti sembra essere in buona giornata. Ma non incide e non si ricordano giocate di particolare interesse. Nella ripresa si vede pochissimo, sbaglia diversi passaggi ma almeno si sacrifica in copertura nel finale. voto 5,5

Ninkovic. Schierato più avanti, per facilitare Ciciretti, nel primo tempo praticamente non si vede quasi mai. Freddo e preciso nel trasformare il rigore, in avvio di ripresa arretra un po’ per entrare più nel vivo del gioco e da una sua giocata nasce il contropiede decisivo. voto 6

Rosseti. Anche se con un po’ di ritardo, l’Ascoli ha trovato in casa propria l’attaccante decisivo che non è arrivato dal mercato. Ancora una prestazione di ottimo livello, non riceve tanti palloni giocabili ma ogni volta che lo servono mette in difficoltà la difesa avversaria. Minelli con un grande intervento gli nega il gol nel primo tempo ma nulla può nella ripresa quando è bravo a scattare sul filo del fuorigioco. voto 7,5 (dal 75° Ganz)

Vivarini (allenatore). Le tante assenze non gli lasciavano molto scelta, l’unica possibile era a centrocampo. Lui preferisce Casarini che questa volta lo ripaga con la migliore prestazione in bianconero, impreziosita dall’assist decisivo. Si può discutere sulle posizioni di Ciciretti e Ninkovic (che comunque confermano di trovarsi troppo bene insieme). Ma in una serata così importante per i bianconeri sarebbe comunque superfluo. voto 6,5

Artbitro Pezzuto. Direzione di gara sinceramente rivedibile quella del fischietto pugliese. Che, evidentemente, ha una concezione un po’ particolare del “lasciar correre”.  E se è vero che così non spezzetta troppo il gioco è, però, innegabile che spesso esagera non fischiando interventi clamorosamente fallosi. Ineccepibile il rigore per l’Ascoli, ben aiutato dall’assistente in occasione del raddoppio bianconero, molti dubbi sul fallo di mano di Padella che appare decisamente da sanzionare con il calcio di rigore. voto 5