17 Settembre 2017
L’EDITORIALE – Vince il fattore campo
Giusto il tempo di guardare i risultati, dar luogo a qualche breve commento che la quarta giornata di campionato va in archivio. Non c’è tempo a sufficienza per crogiolarsi troppo o per rammaricarsi, lunedì si va in campo con un anticipo del primo turno infrasettimanale. Ma ritornando alla giornata odierna, che non ha fatto registrare […]
Giusto il tempo di guardare i risultati, dar luogo a qualche breve commento che la quarta giornata di campionato va in archivio. Non c’è tempo a sufficienza per crogiolarsi troppo o per rammaricarsi,
lunedì si va in campo con un anticipo del primo turno infrasettimanale. Ma ritornando alla giornata odierna, che non ha fatto registrare nessun colpo esterno, crediamo che ci fornisca qualche certezza. Perugia, Frosinone e il sorprendente Carpi si sono impossessati della testa della classifica.
L’Empoli e il Palermo sono lì a un passo e anche oggi hanno risposto rispettivamente presente con i toscani che hanno inflitto tra le mura amiche un secco 3-0 all’Ascoli, ed i siciliani usciti indenni
dalla Zaccheria di Foggia. Campanelli di allarme iniziano a suonare in quel di Parma, seconda sconfitta consecutiva, e a Bari che dopo la vittoria d’esordio ha incamerato ben tre sconfitte. Il tecnico Grosso deve risolvere i problemi e invertire la rotta. In serie B i presidenti non concedono tanto tempo. Il Venezia di Pippo Inzaghi dimostra di avere una retroguardia quadrata, ai lagunari è difficile fare goal e non è un caso che la porta è ancora inviolata. Il Pescara di Zeman viene beffato all’Arechi di Salerno al 91° minuto da una Salernitana caparbia, che nonostante un primo tempo disastroso riesce a rimettere in sesto una partita che oramai sembrava più che compromessa grazie anche agli evidenti errori commessi dal tecnico Bollini, nuovamente bacchettato nel dopo partita da patron Lotito. Ma la notizia importante che arriva da Salerno è quella che la squadra di Zeman non è più la compagine sbarazzina che tutti ricordiamo con Zemanlandia. A larghi tratti i pescaresi si
sono difesi con ben otto undicesimi dietro la linea della palla, lasciando in avanti solamente i tre attaccanti. Evidente, però, è l’incapacità dell’undici zemaniano a chiudere le partite e dopo i due
punti persi con il Frosinone si aggiungono quelli dell’Arechi. L’Avellino continua a non raccogliere punti lontano dal Partenio, ma al Manuzzi di Cesena gli episodi non hanno arriso tanto agli uomini
di Novellino. Per il resto questo campionato cadetto offre la solita ammucchiata con ben undici squadre racchiuse in cinque punti. Fanalino di coda la Pro Vercelli di mister Grassadonia che, per il
momento, ha salvato la propria panchina strappando un punto al Rigamonti di Brescia. Martedì al Piola ci sarà proprio la sua Salernitana. Per Grassadonia un “derby” fratricida.
Editoriale dello scrittore Pietro Nardiello