Assemblea di Lega, tagli ancora da definire, slitta il comunicato
LEGA ASSEMBLEA COMUNICATO – E’ andata di scena ieri, lunedì 6 aprile, la videoconferenza tra i venti club di Serie B, per affrontare la problematicità riguardo il taglio agli stipendi. Manca ancora l’accordo riguardo la complicata situazione stipendi e, finché il quadro generale non sarà più chiaro, difficilmente verrà trovata una soluzione di comune accordo. […]
LEGA ASSEMBLEA COMUNICATO – E’ andata di scena ieri, lunedì 6 aprile, la videoconferenza tra i venti club di Serie B, per affrontare la problematicità riguardo il taglio agli stipendi. Manca ancora l’accordo riguardo la complicata situazione stipendi e, finché il quadro generale non sarà più chiaro, difficilmente verrà trovata una soluzione di comune accordo. Come riporta Il Corriere dello Sport, i venti club cadetti hanno assicurato all’unanimità un ampio mandato al presidente Mauro Balata relativo alle linee guida da adottare in un momento così difficile. La Serie B è da tempo ferma sulla posizione d’emergenza che ha costretto a bloccare i principali campionati europei e a sospendere complessivamente l’attività agonistica facendo venire meno anche gli introiti ai botteghini e mettendo a rischio i contratti con i partner commerciali e la vendita dei diritti tv (i cinque milioni di euro, ancora da incassare). Il Covid-19 si è andato ad aggiungere ad una già precaria situazione economica. Il virus, tra le tante drammatiche sciagure che ha fin qui portato, potrebbe, in ambito calcistico, avere pesanti ripercussioni. Il rischio di una stagione monca o costretta a trascinarsi in una contesa giudiziaria è molto alto. D’altro canto, l’ipotesi di un “Piano Marshall” ben accolto da tante società in difficoltà, potrebbe risultare dannoso per la tenuta economica dell’intero sistema B. Inizialmente si è presentato un mandato, votato all’unanimità da tutti i presidenti, al presidente Balata. La discussione si è trascinata poi per le lunghe, facendo riemergere le tante diverse posizioni dei club. Il braccio di ferro a fine dell’assemblea, che ha portato, ancora una volta, a un nulla di fatto, rimanda ulteriormente la decisione. L’atteso comunicato potrebbe arrivare quest’oggi. Il presidente Balata, fortemente sostenuto da Oreste Vigorito, ha portato avanti l’ipotesi di non indicare necessariamente una percentuale di taglio fissa agli stipendi. Un’altra parte del direttivo (composto oltre che dal patron del Benevento, da Mezzaroma, Sebastiani, Santopadre, Corrado, Rossi, Pizzigati e Grippo) ha posto una questione di metodo divenuta in fretta non solo una pura formalità numerica sulla percentuale da portare al tavolo dopo quella della Serie A. La Lega maggiore, in mattinata, aveva previsto una gradualità nella rivisitazione degli stipendi ai tesserati: ovvero il taglio di quattro mensilità se non si dovesse più tornare a giocare; di due nel caso di un ritorno a porte chiuse e, nella peggiore delle ipotesi, stop agli emolumenti ai tesserati qualora la stagione dovesse finire senza essere portata a termine. L’AIC nel frattempo, sul taglio da effettuare agli stipendi, aveva reso chiara la propria posizione con parole inequivocabili: «Il consiglio direttivo AIC, riunito nel consueto incontro settimanale, a cui ha fatto seguito una riunione con i rappresentati delle squadre di Serie A, ha ritenuto irricevibile la proposta avanzata dalle Leghe di A e B. Il comportamento delle Leghe è incomprensibile in un momento come quello attuale. La volontà, neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori. L’eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio». Ma la situazione in Serie B pare essere più complicata ancora. Il taglio degli stipendi ai giocatori, seppur a qualcuno potrebbe sembrare la soluzione a tutti i mali del mondo, potrebbe non bastare a ridare vigore e slancio a un sistema, come abbiamo già detto, fragile. I tanti club di B che, in questo momento, stanno subendo grosse ripercussioni derivanti dai mancati introiti, sono a rischio estinzione in caso di mancato aiuto. L’Assemblea ha dato mandato al presidente di rivedere anche i rapporti con le altre Leghe, per smussare vecchi attriti sulla mutualità. Oggi si dovrebbe comunque avere una situazione più chiara riguardo la situazione stipendi che, seppur non decisiva, rappresenta un’imponente scoglio da abbattere per molte società.