Adani sul Parma: “Rosa più forte, ma bisogna assecondare Maresca”
LELE ADANI PARMA – Daniele Adani, nel corso del consueto appuntamento con la Bobo TV, si è soffermato sul nuovo corso del Parma con Enzo Maresca in panchina: “Il Parma ha una rosa che può tranquillamente essere definita la più forte della Serie B, ed è comunque a due punti da playoff. Un allenatore come […]
LELE ADANI PARMA – Daniele Adani, nel corso del consueto appuntamento con la Bobo TV, si è soffermato sul nuovo corso del Parma con Enzo Maresca in panchina: “Il Parma ha una rosa che può tranquillamente essere definita la più forte della Serie B, ed è comunque a due punti da playoff. Un allenatore come Maresca lo si prende per sperare di cacciarlo oppure per fare un progetto? Il Parma l’anno scorso ha fatto molta confusione ed è retrocesso. Sono arrivati tanti giocatori, probabilmente non chiesti dall’allenatore. Cito Zirkzee, che magari avrà detto: “Sono a Parma oppure su Marte?”. Quest’anno i Ducali hanno cercato di fare le cose in un certo modo, basti pensare a un giocatore come Buffon, che ovviamente si è proposto per sentimento, non perché gli manchino quaranta partite in B.
C’è gente con idee, come Filippo Galli e Mauro Pederzoli. Il punto qual è? Bisogna comprendere quale messaggio veicolare. Il Parma ha la rosa più forte e può ancora arrivare primo: la Serie B è infinita e molte volte non è nemmeno leggibile. Prendere Maresca, dopo il percorso fatto con l’U23 del Manchester City, comporta la necessità di assecondarlo e accompagnarlo, ergo non si può già parlare di ultimatum per una partita come quella vinta contro il Cittadella.
La società deve dimostrare di averlo scelto per ragion veduta, non perché proposto da un agente oppure perché libero. Nella difficoltà, Maresca deve girarsi e potersi confrontare con il direttore, il capo scouting, il dirigente che parla bene di calcio e, insieme, possono rivedere delle cose, perché di base deve essere assodata la condivisione del progetto. Se sin da subito cominciano polemiche e discussioni, come si può lavorare? Gli allenatori non sono macchine, sentono le voci, vedono chi dà fiducia e chi trama dietro, leggono chi viene proposto su determinati quotidiani. Parma è una città fantastica, calcisticamente e umanamente, dunque merita un progetto serio“.