“La salvezza dello scorso anno è stato qualcosa di miracoloso – comincia Valiani – un qualcosa che accade una volta su mille, sono stati fondamentali il pareggio di Foggia e la vittoria di Verona, se avessimo perso con i rossoneri sarebbe stata davvero dura”.
Si concentra sui festeggiamenti invece Alino “al ritorno da Padova è stata festa grande: il giorno dopo mi sono svegliato con i dolori alle mani dai colpi che avevo dati sul vetro durante i cori. La lotta con Boben? Uno scontro tra titani”. E ancora sul viaggio di ritorno “una vera e propria Odissea. Forammo la ruota del pullman colpendo il cancello dello Stadio Euganeo, ma invece di fermarsi subito, l’autista proseguì fino all’autostrada. Che spese folli in quell’autogrill!”
“Lo scorso anno la situazione di classifica era piuttosto difficile e giocare con quella pressione addosso per i giovani non era semplice, è stato fondamentale avere giocatori di una certa esperienza che davano coraggio anche agli altri compagni. Non c’era bisogno di fare la voce grossa, il gruppo era composto da bravi ragazzi, noi più “vecchi” davamo solo l’esempio e gli altri ci venivano dietro. Non facevamo neanche le multe, sono cose da ragazzini, se uno sbaglia basta dirlo”.
Tornando poi sulla stagione Diamanti afferma: “Per fare bene serve l’ambiente giusto, il contesto giusto, ma a tutti i livelli. Guardate il Cittadella, ogni anno fa grandi campionati con giocatori che magari non conosce nessuno, a volte i giocatori non sono messi nelle condizioni di far bene”,
Concorda Valiani “…penso anche a questa stagione del Livorno, non la vivo direttamente, ma il valore della squadra non è da ultimo posto, i giocatori sono buoni”.
Particolare curiosità per la domanda più attesa, “Come mai non siete rimasti in amaranto?” alla quale i due rispondono: “La verità non si può dire, se la potessimo dire la diremmo”.
E per finire un commento di Alino su Spinelli: “Il presidente può ancora fare grandi cose, dovrebbe avere le persone giuste a consigliarlo”, irrompe Ciccio “…magari Diamanti come direttore generale”. E il 23 si trova d’accordo.