Pordenone, Lovisa: “Da oltre un anno siamo in contatto con gruppi stranieri, significa che abbiamo lavorato bene”
LOVISA PORDENONE – Il Pordenone è aritmeticamente retrocesso in Serie C dopo una stagione complicata e che ha visto i ramarri chiudere all’ultimo posto in Serie B. Dopo questo fallimento sportivo il presidente Mauro Lovisa ha aperto definitivamente le porte del club per valutare anche una possibile cessione. Lovisa ha rilasciato un’intervista a Il 13, […]
LOVISA PORDENONE – Il Pordenone è aritmeticamente retrocesso in Serie C dopo una stagione complicata e che ha visto i ramarri chiudere all’ultimo posto in Serie B. Dopo questo fallimento sportivo il presidente Mauro Lovisa ha aperto definitivamente le porte del club per valutare anche una possibile cessione. Lovisa ha rilasciato un’intervista a Il 13, in cui ha raccontato dei vari contatti che ci sono stati nel corso degli ultimi tempi.
Ecco le sue parole riportate dal Gazzettino di Pordenone:
“É da oltre un anno che siamo in contatto con diversi gruppi stranieri interessati alla nostra società. Il Covid ha rallentato le trattative, ma ci ritroveremo nei primi giorni di maggio. É gente interessata anche ad altre società di calcio italiane, anche di valore superiore alla nostra, ma il fatto che abbiano voluto intavolare una trattativa con noi ci rieme d’orgoglio. Significa che abbiamo lavorato bene. Non sempre e non tutti in città riconoscono quanto abbiamo fatto di bene per il calcio pordenonese negli ultimi 15 anni. Soprattutto ultimamente, vista l’annata difficile della squadra, ci sono piovute addosso troppe critiche. Gente che ha dimenticato che abbiamo rilevato la società quando era fra i dilettanti regionali per portarla sino alle soglie della Serie A, con i playoff del 2020. Siamo cresciuti non solo a livello di squadra , ma anche di impresa. Sono 80 le famiglie che vivono grazie agli stipendi ricevuti dal Pordenone Calcio“.
Sul futuro societario
“In passato siamo stati contattati anche da avventurieri, che ovviamente non abbiamo preso in considerazione. Non vogliamo che venga disperso tutto ciò che di buono abbiamo fatto in questi anni, anche e soprattutto a livello di settore giovanile, lavoro che ci è riconosciuto anche a grandi livelli. Abbiamo oltre 500 tesserati e 45 società affiliate. Siamo disposti, in primis io stesso e il presidente onorario Giampaolo Zuzzi, a restare in società anche dopo l’ingresso dei nuovi soci, proprio per garantire la continuità del nostro progetto iniziale. C’è bisogno di operatori che siano disposti ad accollarsi il 51% dei costi per la realizzazione di uno stadio cittadino, ma il resto deve essere a carico della politica. Non è possibile che Pordenone sia priva di un impianto che possa essere utilizzato non solo come campo di calcio, ma anche come sede per altri avvenimenti sportivi e di spettacolo”.