Maiello e Ciano scacciano i demoni del Frosinone: dopo due anni è Serie A
Dopo la nettamente meritata vittoria per 2-1 al “Barbera”, il Palermo affrontava il match di ritorno della finale play-off contro il Frosinone allo “Stirpe” con la consapevolezza di avere i mezzi per determinare il proprio destino. L’incontro, tuttavia, comincia su un binario diverso rispetto al precedente: non più nel segno della grinta, ma del nervosismo. Nel primo tempo, infatti, l’episodio più rilevante […]
Dopo la nettamente meritata vittoria per 2-1 al “Barbera”, il Palermo affrontava il match di ritorno della finale play-off contro il Frosinone allo “Stirpe” con la consapevolezza di avere i mezzi per determinare il proprio destino. L’incontro, tuttavia, comincia su un binario diverso rispetto al precedente: non più nel segno della grinta, ma del nervosismo. Nel primo tempo, infatti, l’episodio più rilevante da segnalare non consiste in un’occasione da rete, ma nello screzio tra i compagni di squadra Ciofani e Terranova. Nella ripresa, col tempo che stringe, il leitmotiv cambia e la squadra ciociara, sospinta dal pubblico, compie il massimo sforzo per produrre il vantaggio, che prontamente arriva. Il gol è ancora una volta splendido, un tiro a giro da posizione centrale dai ventidue metri che si spegne nel sette senza che Pomini possa opporre reazione alcuna. Il Palermo, stordito dallo svantaggio, non crea veri e propri pericoli a Vigorito, ma può recriminare per un fallo sulla linea dell’area di rigore ai danni di Coronado, sanzionato con la punizione e non col calcio di rigore. Nei minuti di recupero, dopo episodi più che convulsi, Camillo Ciano in contropiede centra il 2-0 provocando l’invasione di campo di una piazza in delirio. Dopo due anni, la formazione di Moreno Longo riesce a regalare al presidente Stirpe e al pubblico frusinate la Serie A. Percorrendo la via più lunga, complicandosi dannatamente la vita in preda ai propri fantasmi, ma senza mai demordere, lasciando sul campo l’anima e, alla fine, venendo ripagati di ogni sforzo e sofferenza.