ESCLUSIVA PSB – Mancini (DAZN): “Empoli e Cremonese hanno i mezzi per rialzarsi. Sul Benevento e le sorprese…”
MANCINI DAZN ESCLUSIVA PSB – Il telecronista Riccardo Mancini, una delle voci di punta di DAZN per la Serie B, è stato intervistato dalla nostra Redazione. Assieme a lui abbiamo effettuato alcune considerazioni sul campionato cadetto e stilato un primo bilancio di questi tre mesi di agguerrita competizione. Questi mesi di Serie B ci consegnano una delle […]
MANCINI DAZN ESCLUSIVA PSB – Il telecronista Riccardo Mancini, una delle voci di punta di DAZN per la Serie B, è stato intervistato dalla nostra Redazione. Assieme a lui abbiamo effettuato alcune considerazioni sul campionato cadetto e stilato un primo bilancio di questi tre mesi di agguerrita competizione.
Questi mesi di Serie B ci consegnano una delle classifiche più singolari degli ultimi anni. Come si può interpretare il fatto che la seconda della classe disti dalla prima quanto dalla diciottesima?
“Nonostante qualcuno dica che il campionato si sia livellato verso il basso, secondo me non è così. Ci sono semplicemente più squadre che vogliono lottare per salire in Serie A, probabilmente ispirate dalle imprese impronosticabili compiute da diversi club nelle ultime stagioni, e infatti sono aumentate le gare di cartello. Molti direttori sportivi in estate hanno lavorato benissimo, anche organici incompleti presentano giocatori in grado di fare la differenza: questo ha contribuito all’incertezza della competizione, che è ancora più equilibrata di quanto non sia solitamente.”
La marcia del Benevento pare invece ineluttabile. Ti aspettavi un avvio così convincente? Pensi la strada sia ormai spianata o intravedi possibili difficoltà sul cammino dei sanniti verso la promozione?
“Il Benevento me lo aspettavo, ma già dall’anno scorso. Non immaginavo avrebbe perso la semifinale play-off, ma qualcosa con Bucchi in panchina non deve aver funzionato. Inzaghi è un tecnico molto pratico, non cerca bel gioco ma concretezza e in Serie B quest’ultima può essere un valore aggiunto. Credevo potesse avere l’impatto che ha avuto, si tratta di un allenatore bravissimo a incidere dal punto di vista psicologico. Nonostante l’ossatura dell’organico non sia mutata rispetto alla passata stagione, ora i calciatori hanno una convinzione dei propri mezzi del tutto differente. Qualche ostacolo da qui in avanti lo potrebbe incontrare, ma penso sia la più forte e porterà a casa la promozione: non so se il vantaggio sulle altre sarà enorme, ma i sanniti sono i favoriti incontrasti del torneo. Possono contare su una buona difesa e dal centrocampo in su hanno calciatori come Kragl, Viola e Coda che potrebbero fare la Serie A da titolari. Avendo osservato tutte le pretendenti, dico che la formazione giallorossa è nettamente più pronta delle altre.”
Il fondo della graduatoria è occupato da Trapani e Livorno. Entrambi i club hanno deciso di confermare, con modalità diverse, la fiducia agli allenatori. Come giudichi le scelte delle due società e cosa credi serva loro per ottenere la salvezza?
“Per quanto concerne Livorno e Trapani qualche errore di valutazione in sede di mercato è stato fatto. Gli amaranto forse credevano che per una salvezza tranquilla bastasse puntellare la rosa della precedente stagione, che fu di clamorosa sofferenza. A mio avviso si poteva operare meglio e di più, ma penso sia giusto continuare con Breda, il quale lo scorso anno ha ottenuto un risultato incredibile. L’ingresso di Antonio Filippini può dare la giusta scossa a tutto l’ambiente per invertire la rotta. Ai toscani serve maggiore attenzione e consapevolezza della difficoltà del campionato, sia in chi scende in campo che in dirigenza. Ai granata probabilmente servivano profili più pronti alla categoria e considero corretta la scelta di dare tempo a Baldini: nessuno conosce meglio di lui i ragazzi a disposizione, la squadra con lui ha margini di miglioramento. Il mantenimento della categoria non può prescindere da innesti mirati a gennaio e dal tentativo di dare continuità agli spunti positivi emersi nelle ultime settimane.”
Le uniche due squadre ad aver cambiato guida tecnica sono Empoli e Cremonese, ma ciò non ha migliorato il loro deludente rendimento. Cosa non sta funzionando in rose sulla carta tanto attrezzate?
“Empoli e Cremonese sono state sopravvalutate un po’ da tutti. I giocatori hanno valori che dovrebbero consentirgli di fare la differenza tutte le settimane, i problemi che stanno palesando sono probabilmente di natura mentale. A entrambe le squadre in campo manca la fame, la differenza di aggressività nell’approccio tra gli uomini di Muzzi e il Frosinone è stata evidente nell’ultima gara al Benito Stirpe. Non si possono addossare tutte le colpe agli allenatori, come dimostra lo scarso rendimento avuto dalle compagini anche dopo i cambi in panchina.”
Anche quest’anno tre neopromosse su cinque si sono ambientate senza problemi nel campionato cadetto. Ottimo lavoro delle dirigenze o gap con la Serie C che si assottiglia?
“Credo più alla tesi della bravura dirigenze che a quella del ridotto gap con la Serie C. Società come Pordenone ed Entella sono state chirurgiche nella scelta di calciatori abituati alla categoria e idonei a trainare giovani di ottima prospettiva e colonne portanti del precedente campionato. La differenza rispetto al lavoro svolto ad esempio dal Trapani sta quasi tutta in questo tipo di decisioni.”
Pur sottolineando l’aleatorietà di una classifica cortissima, le tre retrocesse non hanno avuto vita facile nell’approccio alla categoria. Le principali insidie del salto all’indietro quali sono? Il discorso è solo psicologico o dietro si cela anche altro?
“Nel caso delle retrocesse, soprattutto Chievo e Frosinone credo si sia dato per scontato che si sia dato per scontato che gli organici della stagione precedente avrebbero avuto vita facile in questa categoria. Alcune rose, invece, sono di un livello equivalente a quello della passata Serie A e allenatori come Stroppa o Venturato riescono a far rendere al massimo i rispettivi giocatori: il percorso per la risalita è insidiato da molti ostacoli, non tutti correttamente valutati durante l’estate. Sono convinto, però, che le squadre in questione abbiano le potenzialità per fare meglio rispetto a quanto mostrato finora e che quindi la soluzione stia nella testa dei calciatori.”
Nonostante un mercato estivo nel complesso valido e statistiche che lascerebbero immaginare ben altra classifica, il Cosenza si trova in zona retrocessione. Cosa sta mancando agli uomini di Braglia?
“Al Cosenza rispetto all’anno scorso sta mancando un po’ di fortuna. Braglia ormai lo conosciamo: è un vecchio volpone, che in Serie B ha sempre fatto cose eccellenti e sa restare a galla anche in situazioni di pericolo. Penso che bisogni dare tempo ai Lupi Silani e al loro tecnico, li vedo come un diesel. Mi piace molto come hanno costruito l’attacco e l’investimento che hanno fatto su Riviere, ritengo ci siano squadre più deboli e che quindi potranno salvarsi senza patire in maniera eccessiva.”
Chiudo con una domanda in cui ti lascio libero. Quali sono le squadre e i calciatori che ti stanno sorprendendo di più e perché?
“Parliamo di sorprese positive. Non mi aspettavo il Pordenone lassù e la conferma del Cittadella, il Crotone ribadisco che gioca meglio di tutti e tra le fila dei calabresi mi ha stupito Messias. Un salto di categoria assorbito così bene stupisce e non è da tutti, spesso ha saputo letteralmente spaccare le partite: continuasse così, potrebbe andare in Serie A. Sono diversi i giovani interessanti, tra cui annovero Machin del Pescara che può tornare nel massimo campionato dopo la sfortunata parentesi a Parma. Proprio contro gli abruzzesi mi ha rubato l’occhio il terzino del Perugia Nzita, se desse continuità al percorso di crescita risulterebbe uno dei 2000 più interessanti assieme al compagno Nicolussi Caviglia. Oddo e Fiore in Umbria stanno facendo un bel lavoro e penso che la squadra farà belle cose. Forse è facile dire questo degli attaccanti quando segnano, ma Scamacca è un potenziale craque. A me piace molto anche il modo in cui Palmiero fa girare il Pescara ed è un peccato che Zauri spesso non l’abbia a disposizione. Se troverà nei prossimi mesi la condizione fisica ideale, i biancazzurri potranno dire la loro in chiave play-off.”