ESCLUSIVA PSB – Reggina, Mastour: “Qui ho avvertito vibrazioni differenti. Lotterò per inseguire il mio sogno”
MASTOUR REGGINA – Ci sono storie che meritano di essere approfondite. Libri che crediamo di conoscere senza aver letto nemmeno una pagina, dinamica causata da un’epoca in cui sembra maledettamente complicato comprendere e attraente pugnalare con l’uso sconsiderato delle parole. Emaniamo giudizi basati sull’apparenza, allontanandoci da qualsiasi manifestazione di empatia. Il calcio non fa eccezione. […]
MASTOUR REGGINA – Ci sono storie che meritano di essere approfondite. Libri che crediamo di conoscere senza aver letto nemmeno una pagina, dinamica causata da un’epoca in cui sembra maledettamente complicato comprendere e attraente pugnalare con l’uso sconsiderato delle parole. Emaniamo giudizi basati sull’apparenza, allontanandoci da qualsiasi manifestazione di empatia. Il calcio non fa eccezione. Hachim Mastour ha solo 21 anni ma un vissuto importante, figlio di un talento innegabile e della necessità di rispondere a un mondo, quello che dello sport che amiamo incondizionatamente, che genera pressioni e aspettative alle volte spropositate. Hachim è ripartito dalla Reggina, piazza che permette di alimentare giorno dopo giorno il sacro fuoco della dedizione e che ha festeggiato la promozione in Serie B. Raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, ecco le dichiarazioni del classe ’98.
Sei entrato a stagione in corso nel mondo Reggina, una società storica ed emblema di una piazza che sentiva la necessità di abbandonare una categoria non confacente alla propria storia e alla propria ambizione. Che sensazioni ti ha dato, nel corso di quest’annata, essere coinvolto in un simile contesto?
“Non appena sono arrivato alla Reggina ho avvertito vibrazioni e sensazioni diverse. La Serie C stava stretta a questa piazza, era palese sotto ogni aspetto: città, stadio, squadra e società. Mi sono trovato davvero benissimo, non vedo l’ora di tornare a Reggio Calabria per iniziare la nuova stagione”.
Cosa significa per te aver trovato e percepito la fiducia della società?
“Sin dal primo giorno ho subito recepito la fiducia del direttore Taibi e del presidente Gallo, ed è stato molto bello. Sentirsi importante, per giunta in un progetto simile, è fondamentale, soprattutto per un giovane, perché avere una società forte alle spalle aiuta e non poco il proprio percorso di crescita. Nel corso della stagione, inoltre, ho avuto modo di conoscere e apprezzare il mister Toscano”.
Che rapporto hai instaurato con il tecnico?
“Il mister mi ha accolto magnificamente e ha agevolato il mio inserimento all’interno del gruppo, con lui mi sono trovato benissimo. Ho imparato tanto, sia sotto l’aspetto tattico che in termini di sacrificio. È davvero un grande allenatore”.
Vivere lo spogliatoio, dialogare, confrontarsi, ascoltare: elementi che permettono la sublimazione del coinvolgimento e che sono necessari, soprattutto in una stagione vincente come la vostra, dove le pressioni non sono mancate.
“Lo spogliatoio è stato fondamentale. Senza un gruppo unito, onesto, in cui ognuno dà l’anima per l’altro, le vittorie non arrivano. Il nostro è un gruppo unico, i risultati si sono visti”.
Quando si parla di Hachim Mastour, una fetta dell’opinione pubblica oltrepassa la misura del rispetto, invadendo qualsiasi confine che separa l’opinione dall’offesa. Hai sempre mostrato grande signorilità dinanzi alle critiche ma, seguendo questa eleganza che ti ha contraddistinto, ti va di ribadire il tuo amore verso il calcio e la volontà di inseguire i tuoi sogni?
“Ognuno è libero di pensare e dire ciò che ritiene opportuno. Non posso piacere a tutti, c’è chi mi ama e chi mi odia, come per qualsiasi persona al mondo. Vado avanti per la mia strada, inseguendo il mio sogno. Ho vissuto momenti belli, altri difficili, ho fatto sacrifici, ci sono state occasioni in cui tornavo a casa e la notte piangevo ma, allo stesso tempo, ho sempre lasciato prevalere il sorriso, perché questo sport mi regala gioie infinite. Lotterò ogni giorno per realizzare il mio sogno, è questa la strada che voglio perseguire”.
Per concludere: cosa chiede Hachim Mastour al calcio?
“Hachim Mastour al calcio non chiede nulla. Questo sport mi regala emozioni uniche e non posso che ringraziarlo, perché ogni giorno mi sveglio con la volontà di raggiungere un obiettivo connesso allo sport che amo”.
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