Palermo, Mirri: “Se la città lo vorrà, sono pronto a costruire un progetto concreto dalla D”
MIRRI PALERMO – Grazie all’accordo quadriennale stipulato lo scorso febbraio, Dario Mirri garantì il pagamento degli stipendi dei calciatori del Palermo, evitando ai rosanero di vivere scenari calcisticamente apocalittici. Purtroppo la situazione non è migliorata, anzi, così da ritrovarci nella situazione attuale. Ecco che l’imprenditore pubblicitario, come dichiarato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, è […]
MIRRI PALERMO – Grazie all’accordo quadriennale stipulato lo scorso febbraio, Dario Mirri garantì il pagamento degli stipendi dei calciatori del Palermo, evitando ai rosanero di vivere scenari calcisticamente apocalittici. Purtroppo la situazione non è migliorata, anzi, così da ritrovarci nella situazione attuale. Ecco che l’imprenditore pubblicitario, come dichiarato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, è pronto a scendere nuovamente in campo: “Posso dire di essere l’ultimo a volere la fine del Palermo, in primis per la passione che ho fin da bambino, poi perché dei soldi che rischio di perdere per intero. Il sottoscritto è l’unico palermitano che, da vent’anni a questa parte, ha messo denaro nel club. La situazione mi sembra disperata, ma attendiamo i responsi della COVISOC.
Serie D? Se la città lo vorrà, metterò in gioco tutto me stesso per costruire un progetto forte e concreto. Sono pronto. Ho incontrato il sindaco Orlando, con il quale si è discusso circa la sua visione del Palermo che verrà, quindi sui criteri dai quali ripartire. Indipendentemente da chi sarà al timone, non si può prescindere da garanzie economiche certe e da una programmazione di almeno tre anni.
Ritengo sia importante recuperare il tessuto cittadino, è il momento di dire basta alle colonizzazioni da parte di gente che vede il Palermo solo come fonte di speculazione. Questo è il tempo in cui noi palermitani dobbiamo rimboccarci le maniche per dimostrare cosa sappiamo fare, bisogna pensare ad un progetto che tenga conto dei tifosi e del futuro. Ferrero? Non mi riferisco solo a lui, con il quale ho ottimi rapporti, ma a tutti i proprietari di società calcistiche. La famiglia Della Valle sarebbe certamente ben accetta, ad esempio.
Fino alla Serie B sarei in grado di gestire questo cammino da solo, poi ci sarà la porta spalancata a investitori veri, autentici e credibili, dotati di risorse e capacità economiche tali anche da arrivare in Champions. L’azionariato popolare sarebbe un primo passo importante, vedendo ciò che è stato fatto a Parma. Io, se la città vorrà, sarò solamente un custode temporaneo di un bene assoluto e collettivo che è la squadra della nostra terra.
In uno scenario di Serie D, spero di avere qualche credenziale morale in più rispetto agli altri, perché vorrebbe dire che ci
avrei rimesso economicamente e le mie motivazioni umane e imprenditoriali sarebbero più forti di ogni altro“.