Modena, Rivetti: “Doppia promozione? La Serie A non è un obiettivo. Su Lautaro Martinez dico…”
MODENA RIVETTI SERIE A – Carlo Rivetti, presidente del Modena, ha rilasciato una lunga e interessante intervista in esclusiva ai microfoni di Fanpage.it. Queste le sue parole: “Se mi aspettavo la promozione in B al primo anno? No, non è che me l’aspettassi perché ovviamente abbiamo lavorato per costruire un gruppo, una squadra che sapevamo essere molto […]
MODENA RIVETTI SERIE A – Carlo Rivetti, presidente del Modena, ha rilasciato una lunga e interessante intervista in esclusiva ai microfoni di Fanpage.it.
Queste le sue parole:
“Se mi aspettavo la promozione in B al primo anno? No, non è che me l’aspettassi perché ovviamente abbiamo lavorato per costruire un gruppo, una squadra che sapevamo essere molto buona. Poi purtroppo all’inizio siamo partiti molto male però tutto sommato è stata poi la cosa più bella perché è stata combattuta sofferta e quindi è stata bellissima. Quando ho capito che ce la potevamo fare? Non c’è stato un momento specifico, nel senso che dopo la falsa partenza abbiamo messo insieme 14 vittorie e diciamo che forse alla terza mi sono reso conto che stava succedendo qualcosa di speciale. Il momento più bello? C’è un bellissimo ricordo della partita che abbiamo giocato a Reggio Emilia dove abbiamo pareggiato e forse meritavamo anche qualcosa di più. Ma è stato bellissimo perché c’era lo stadio quasi pieno e dopo tanto tempo di stadi vuoti vederne uno quasi pieno è stato molto bello. Poi la partita, a parte la cornice di pubblico è stata anche una bella partita, quindi quello è stato un magnifico momento. Mercato? Noi abbiamo già iniziato a lavorare. Uno dei grandi vantaggi della promozione diretta è che hai più tempo per lavorare. Nelle mie intenzioni non c’è quello di fare il doppio salto, perché ritengo che sia prematuro e dobbiamo ancora costruire molto. Quale giocatore vorrei assolutamente avere nella mia squadra? Allora, se posso andare a briglie sciolte, visto anche i problemi che abbiamo avuto con le punte quest’anno e avendo io una nonna argentina, Lautaro Martinez sarebbe la ciliegina sulla torta. Correlazione moda-calcio? Allora, il Modena è un affare di famiglia, quindi l’azienda non c’entra, Stone Island non c’entra nella maniera più assoluta. Posto ciò, devo dire che sono due mondi comunque molto diversi. Poi fare il presidente di una squadra di calcio è esattamente come fare il presidente di un’impresa, almeno io la vedo così ma perché ritengo che il calcio debba essere gestito in modo manageriale e non, come è successo magari nel passato, in modo un po’ garibaldino. Investire nel mondo del calcio? Io 40 anni fa sono arrivato in Emilia dove ho iniziato, o meglio ho continuato, la mia storia imprenditoriale. Sono stato adottato dai modenesi e appena ho avuto la possibilità ho deciso che mi sarebbe piaciuto rendere in parte quello che mi è stato donato da quella terra. C’era l’opportunità di acquisire il Modena Calcio e quindi abbiamo deciso di farlo. Cioè non avremmo comprato nessun’altra squadra sostanzialmente. Altro club nel mirino oltre al Modena? No, assolutamente no. Siamo una famiglia di tifosi. Era un sogno che coltivavamo, perché la famiglia si divide fra milanisti, interisti, juventini, uniti solo dalla nazionale italiana di calcio. E invece adesso il Modena ha unito ancora di più la famiglia. E ne siamo tutti tifosissimi. Rapporti con l’Inter? Noi al momento rapporti con l’Inter non ne abbiamo. Piuttosto abbiamo avuto una bellissima avventura l’anno scorso col Milan perché per la nostra prima amichevole siamo stati invitati a Milanello che è un posto meraviglioso, ma proprio bellissimo, respiri la storia, i campi, ma proprio bellissimo e quindi se vuoi abbiamo avuto più rapporti col Milan che con l’Inter. Problemi del calcio? Ma senza dubbio il problema più grande sono i costi che sono esplosi molto per colpa secondo me delle società, perché nessuno ti obbliga a investire più di quanto tu possa permetterti. Sì diciamo i costi sono elevati e questo è quello che mette in difficoltà. E in più diciamo che questi ultimi due anni la pandemia e tutto il resto sicuramente non hanno aiutato il mondo del calcio. Io sono una faccia nuova. Oggi come oggi, sono concentrato sul Modena, nel senso che dobbiamo lavorare sulle strutture che abbiamo, sullo stadio. Voglio incrementare e potenziare le giovanili perché sono convinto che questo sia una delle chiavi del successo anche perché se lavori bene con le giovanili hai anche un ancoraggio maggiore sul territorio. Un altro degli obiettivi che io avevo posto all’inizio della stagione passata era quello di vedere più famiglie allo stadio e devo dire che nelle ultime partite anche questo obiettivo è stato centrato. Avevamo tantissimi ragazzini, tantissime famiglie. Sono i tifosi del futuro e quindi stiamo costruendo anche noi il nostro futuro“.