SPAL, Mora: “Cercheremo di reagire, abbiamo ancora tanto da dare”
MORA SPAL – Luca Mora ha commentato il traguardo delle cento presenze raggiunto con la maglia della SPAL attraverso i canali ufficiali degli Estensi: “Come cerco la concentrazione prima di una partita? Quando ero più giovane sentivo meno le partite, con gli anni qualche pensiero più c’è, ma non sono uno che soffre particolarmente il […]
MORA SPAL – Luca Mora ha commentato il traguardo delle cento presenze raggiunto con la maglia della SPAL attraverso i canali ufficiali degli Estensi: “Come cerco la concentrazione prima di una partita? Quando ero più giovane sentivo meno le partite, con gli anni qualche pensiero più c’è, ma non sono uno che soffre particolarmente il pre-gara. Si parla un po’ con i compagni, ad esempio della squadra avversaria per analizzare il modo di giocare.
Sono scaramantico, magari cerco di non pestare le linee quando entro in campo, oppure entrare dalla stessa parte. Ripeto gesti, insomma. Un ricordo nello spogliatoio? Cito la sfida contro il Santarcangelo, in Serie C. Il Pisa stava giocando e, se avesse vinto, si sarebbe avvicinato in classifica. Eravamo tutti allucinati da questa partita, zero pensieri alla nostra sfida, tutti speravamo che il Pisa non vincesse e, fortunatamente, così fu.
Il traguardo delle cento presenze? È un grande orgoglio, l’ho scoperto il giorno prima della partita contro l’Entella, non lo sapevo. Spero di farne tante altre, sono felice di essere tornato. Adesso punto le 150, poi le 200, chi lo sa. Ho dei ricordi bellissimi della SPAL, quando racconterò questa esperienza sarà una storia molto allegra. Qui ho vinto campionati, mi sono sentito voluto bene dalla città. È una società a conduzione familiare, si sente la vicinanza della dirigenza, mentre a La Spezia in tre anni non ho mai visto il presidente Volpi. Sono modi di fare calcio diversi, a me piace più questo.
Questo è lo stadio in cui mi sono trovato meglio, vederlo vuoto è una tristezza infinita. Ci mancano i tifosi e la gente, speriamo che l’impianto si possa riempire presto perché le sensazioni che si vivono dipendono molto dal contorno. Cosa mi manca maggiormente dei tifosi di Ferrara? Già dallo spogliatoio si sentono i tifosi, il calcio è fatto anche da loro, togliere una componente così vuol dire complicare la narrazione di questo sport. Quest’anno tutto è stravolto, fai fatica a giocare. I tifosi sentono la passione più dei calciatori, per noi è anche un lavoro, per loro è una ragione di vita.
Il mio gol più bello segnato qui? Forse quello contro il Rimini, in Serie C. Era un momento più complicato, avevamo pareggiato contro la Lucchese e proprio io avevo commesso un errore. Su quale fattore dovremo puntare di più nelle ultime otto giornate? Abbiamo passato un momento brutto, purtroppo nel calcio a volte non è facile capire come vincere, ci sono degli anni in cui tutto funziona a meraviglia e altri in cui si fa fatica.
Gennaio e febbraio sono stati mesi negativi, un po’ per colpa nostra, ora siamo riusciti a vincere e dobbiamo far vedere che siamo una squadra forte, così da reagire alle giuste critiche pervenute. In tanti ci danno fuori dalla lotta per il secondo posto, mancano otto partite, cerchiamo di reagire e facciamo capire che abbiamo ancora tanto da dare. A fine campionato tireremo le somme e speriamo di arrivare il più in alto possibile. Sono molto felice di essere tornato, spero che sia un nuovo inizio o comunque un prolungamento delle cose belle successe da quando sono arrivato. Mi auguro di lasciare ulteriormente un buon ricordo, prometto impegno e dedizione.
La Serie B? Credo che sia rimasta abbastanza simile. È un campionato difficile da interpretare, ci sono tanti giovani, questo cambia tanto. Rispetto alla Serie A qui non trovi tante squadre che ti aspettano, non ci sono partite scontate, bisogna cercare di fare punti anche con squadre sulla carta inferiori, le partite non vanno sottovalutate“.