Nicolas Galazzi, tecnica e pensiero
NICOLAS GALAZZI BRESCIA – Ha guerreggiato in Serie D per poi battagliare in Serie C, tappe di un percorso che l’ha decisamente temprato e reso imperturbabile al salto in una categoria dove si restringono gli spazi e riducono i tempi. Ciononostante, guardare giocare Nicolas Galazzi restituisce l’impressione di un calciatore che padroneggia questi due elementi […]
NICOLAS GALAZZI BRESCIA – Ha guerreggiato in Serie D per poi battagliare in Serie C, tappe di un percorso che l’ha decisamente temprato e reso imperturbabile al salto in una categoria dove si restringono gli spazi e riducono i tempi. Ciononostante, guardare giocare Nicolas Galazzi restituisce l’impressione di un calciatore che padroneggia questi due elementi su cui, ricordiamo, si basa il Gioco.
Interpretare per incidere
Questo il precetto sul quale pare che si stia basando la conoscenza tecnico-tattica tra Pep Clotet e il giovane classe 2000. Nel processo di creazione dell’identità collettiva che l’allenatore del Brescia sta portando avanti e che la squadra sta passo dopo passo assorbendo, Galazzi è stato finora il calciatore maggiormente deputato a manipolare gli spazi, così da favorire il suo calcio e quello dei compagni. La posizione in campo dell’ex Triestina non è per niente statica e non gli è stata cucita addosso per recitare il ruolo del Numero Dieci come richiesto dalla storia, ovvero abbinando anarchia ed estetica. Nicolas è un moto perpetuo, razionale nelle scelte, imprevedibile nei movimenti, efficace nel posizionamento. Dovendo spesso condividere le zolle con un giocatore tanto intelligente quanto maggiormente portato a comportarsi da riferimento in zona di rifinitura, ovvero Stefano Moreo, Galazzi ha dimostrato di poter e voler ondeggiare in quella porzione di campo (la trequarti, per intenderci) dove i principi di tattica individuale possono essere elevati e utilizzati all’ennesima potenza.
Questo calciatore, per proseguire il discorso, è magistrale nello smarcamento, ottimo nel controllo e nella difesa della palla (chiede ai difendenti del Perugia, che hanno ammirato da distanza ravvicinata la mortifera combinazione suola+tiro col mancino che ha poi portato al gol del momentaneo 1-0 nell’ultimo match), sa quando e come farsi trovare tra le linee per condurre, giocare, combinare con i compagni (già due assist messi a referto nelle prime quattro giornate di Serie BKT) oppure tentare l’iniziativa personale. Una conoscenza del gioco che mostra, dunque, con e senza palla, palesando una qualità di pensiero che lo rende una risorsa tattica in grado di essere utilizzata in più posizioni in campo (terzino sinistro, come nella seconda parte di stagione in quel di Trieste, con Cristian Bucchi in panchina; mezzala; esterno di centrocampo; ala destra; trequartista dinamico come già ribadito), perché il Gioco è fluido, interrelato e complesso da vivere e comprendere. Dunque, nel calcio moderno, non è possibile essere etichettato come un calciatore monolitico.
La stagione del Brescia sarà certamente intensa, con luci e ombre come in ogni contesto, situazioni più o meno positive che necessiteranno tanto di estro quanto di raziocinio calcistico per poter essere assorbite: Nicolas Galazzi, a quanto pare, è proprio il profilo adatto per comportarsi da faro.