Ascoli, Ninkovic dopo l’incidente: “Cammino a fatica e mi hanno salvato la lingua dall’amputazione. La mia stagione è finita”
NINKOVIC ASCOLI INCIDENTE – Pochi giorni dopo il bruttissimo incidente automobilistico avvenuto in Croazia che lo ha visto, suo malgrado, protagonista Nikola Ninkovic ha rilasciato le sue prime dichiarazioni a seguito del grave accaduto. Il fantasista in forza all’Ascoli, viste le delicate condizioni fisiche in cui versa e l’impossibilità nel poter parlare normalmente, ha espresso […]
NINKOVIC ASCOLI INCIDENTE – Pochi giorni dopo il bruttissimo incidente automobilistico avvenuto in Croazia che lo ha visto, suo malgrado, protagonista Nikola Ninkovic ha rilasciato le sue prime dichiarazioni a seguito del grave accaduto. Il fantasista in forza all’Ascoli, viste le delicate condizioni fisiche in cui versa e l’impossibilità nel poter parlare normalmente, ha espresso il proprio stato d’animo mediante un’intervista via SMS rilasciata ad un giornalista dell’Informer e diffusa da youtvrs.it:
“Mi hanno appena salvato la lingua dall’amputazione, non posso ancora parlare. Ho un’emorragia in testa ma si risolverà con il tempo. Per adesso cammino anche a fatica, più che altro mi alzo solo per andare in bagno”.
“Sto prendendo diverse medicine, farmaci forti che non mi aiutano ad avere buona memoria. Non sono ancora del tutto consapevole di quello che è successo. I miei cari mi hanno visto vivo e si sono tranquillizzati, dicendomi che presto vogliono rivedermi in campo. Grazie al cielo sono vivo, ringrazio chiunque mi abbia fatto sentire la propria vicinanza con un messaggio o offrendo aiuto in qualsiasi modo”.
“Il dottore mi dice che la stagione è finita e che tra qualche tempo potrò tornare per allenarmi da solo ma non in partita. Spero si sbagli, giocherei con un casco protettivo senza problemi. L’Ascoli? Sono in contatto con la dirigenza, hanno capito la mia situazione. Tanti ex allenatori mi hanno chiamato in questi giorni, nessuno del Partizan. Tanti ex compagni, sì, ma non la dirigenza, questo mi fa un po’ male”.